Firenze - Denunce a gogo

9 febbraio 2007: nasce la Riottosa Zquat (al Galluzzo). 6 solidali si sono visti di recente recapitare altrettante denunce per occupazione.

ottobre 2007: dopo l'ordinanza anti-lavavetri (a gloria nazionale del tirannello di provincia Cioni), volantinaggio e lavavetraggio in p.za della Libertà. 8 denunciati per manifestazione non autorizzata. Altri ragazzi negli stessi giorni vengono denunciati per un volantinaggio analogo.

dicembre 2007: in seguito agli sgomberi di Villa Panico (poi rioccupata) e dell'Asilo Occupato, festa sull'autobus 25, che portava all'Asilo. 7 ledenunce per interruzione di pubblico servizio.

8 dicembre 2007: corteo contro gli sgomberi di cui sopra, con lancio di uova sulle gioiellerie di Ponte Vecchio e occupazione finale dell'ex casa del popolo di v. S. Agostino (mantenuta per un paio di settimane). I giornali parlano di 12 denunciati per manifestazione non autorizzata, danneggiamento e invasione di edifici.

31 maggio 2008: presidio antifascista e corteo spontaneo degli studenti medi e altre realtà contro l'ipotesi di ronde ventilata dalle merde di Azione Giovani. I giornali parlano di decine di denunce (sempre per manifestazione non autorizzata), le prime sono state notificate in questi giorni.

Nel frattempo a due compagni del Panico arriva anche un simpatico avviso orale, con intimazione a "cambiar condotta", pena la proposta per la Sorveglianza Speciale. Questo mentre si avvicina l'inizio del dibattimento (fissato per il 14 novembre) per i fatti di Vicolo del Panico, costati a una ventina di compagni un profluvio di capi di imputazione (occupazione,danneggiamento, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, tentatoincendio) e fogli di via gioiosamente violati in quasi tre anni di occupazioni, iniziative e lotte.

La strategia è chiara: si denuncia (e si processa) sempre e comunque, pertutto e per niente. Soprattutto in una Firenze dove il nuovo regolamento di polizia municipale ha permesso ai vigilotti di accanirsi anche su mutilati, venditori ambulanti e massaie che appendono la biancheria ad asciugare alle finestre: una città che si vuole asettica, incolore, e assolutamente a pagamento.
Nel frattempo gli scontenti agiscono e si dis-organizzano: pretendono addirittura di diffondere le loro idee senza avvisare la questura, e a volte basta un volantino, una scritta, un giro di sms per far affiorare un brivido alla superficie delle cose: ovvero, al mondo della merce. Cosa antipatica, per chi vorrebbe una città completamente sotto controllo, non sapere mai cosa ci si può aspettare; insopportabile, per chi pretenderebbe di regolare ogni tuo attimo, trovarsi di fronte chi non vuol saperne di trattare. Preoccupante, terribilmente preoccupante realizzare come, in un mondo sempre più amministrato e in una città sempre più asfittica, lieviti il numero di chi non vuol saperne di "chiedere permesso". Ma se a preoccuparli è qualche volantino troppo colorito e qualche sfilata un po' più movimentata, stiano tranquilli: faremo tutto il possibile per dargli sempre nuovi grattacapi.

Firenze, primi di settembre 2008

Alcuni che non devono chiedere. Mai.

Mar, 09/09/2008 – 10:43
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