Francia: droni aerei sulle banlieues

Il prototipo dell'apparecchio presentato a Parigi al salone sulla sicurezza interna
Disponibile da dicembre, costa 10.000 euro. E' pronto ad entrare in dotazione alla polizia

PARIGI - Piccoli droni per sorvegliare dall'alto le banlieues irrequiete in Francia, in grado di zoomare su assembramenti sospetti, scrutare manifestazioni ma anche disordini violenti, come quelli che hanno infiammato le periferie nel 2005. Questi apparecchi ultraleggeri, dotati di una videocamera, più simili a grossi uccelli che a velivoli di sorveglianza, potrebbero presto entrare in dotazione alla polizia francese.

Il prototipo, riferisce Le Monde, è stato appena presentato al Milipol, il salone mondiale per la sicurezza interna degli stati, a Parigi, e fa già discutere.

Anticipato il mese scorso dal ministero dell'Interno, prodotto dall'azienda di Nantes Sirehna, è largo circa un metro, lungo sessanta centimetri, "Elsa" (acronimo di Engin léger pour la surveillance aérienne) pesa circa 600 grammi e ha un'autonomia di volo di 40 minuti.

"Certamente non vogliamo seguire la linea di una sorveglianza militare di lunga durata, di tipo militare", ha detto Thierry Delville, capo dei servizi tecnologici per la sicurezza interna. "Si tratta di uno strumento supplementare per gli interventi della polizia". Il mini-drone potrebbe quindi diventare parte, in tempi brevi, dell'equipaggiamento del commisariato d'oltralpe del futuro, progresso tecnico necessario per tenere il passo con la crescente minaccia dei criminali, come ha detto il ministro dell'Interno Michèle Alliot-Marie inaugurando il salone parigino dedicato alla sicurezza.

Il volo sulle aree urbane è soggetto ad autorizzazione per motivi di sicurezza e il drone non dovrà salire oltre i 150 metri di altitudine, anche se è in grado di arrivare fino a 500. Il piccolo gioiello, dicono gli specialisti, potrà essere usato in diversi casi, oltre che nel controllo delle banlieues: per sorvegliare una casa in cui sia siano piazzati terroristi, o anche per individuare in un corteo chi sia armato di molotov. E' silenzioso, quasi invisibile, e sarà disponibile a partire da dicembre. Dopodiché verrà testato dalla polizia e all'occorrenza messo in servizio nei commissariati. Costo stimato: 10mila euro.

Controlli aerei sono già stati sperimentati proprio nella regione calda di Seine-Saint-Denis, già teatro della rivolta del 2005, e le polemiche non sono tardate. "L'uso da parte di forze civili di apparecchi di concezione militare non è neutro" ha tuonato Daniel Goldberg, deputato socialista del dipartimento di Seine-Saint-Denis, che ha chiesto che della materia si occupi il Parlamento. "I nostri quartieri non sono paragonabili a casi estremi, come la presa di ostaggi o paesi in stato di guerra civile". E oltre a stigmatizzare gli abitanti delle banlieues, l'uso dei droni "senza un preciso inquadramento legale - ha detto ancora il deputato - rischia di diventare da un caso eccezionale un uso preventivo permanente".

Il ministro Alliot-Marie, da parte sua, rassicura: la Francia non cederà alla tentazione di pagare un sovrappiù di sicurezza a scapito di un sacrificio in termini di libertà. "Non sarà mai la scelta della Francia, né la mia" ha detto la responsabile dell'Interno del governo Sarkozy.

(11 ottobre 2007) repubblica.it

Gio, 11/10/2007 – 17:01
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