Francia : Lettera di Isa e Farid, dalle prigioni di Lille-Sequedin e Meaux, maggio 2008

Lettera di Isa e Farid, dalle prigioni di Lille-Sequedin e Meaux, maggio 2008

“Quanto più debole sarà l’opposizione, tanto più duro sarà il dispotismo”
Orwell, 1984

Tutto è andato molto velocemente. Eravamo in due quando la nostra macchina è stata controllata dalla polizia doganale a Vierzon. La perquisizione é finita col ritrovamento, in una borsa, dei manuali di sabotaggio e di fabbricazione di esplosivi, la pianta delle nuove carcere per minori, disponibile su internet, e una piccola quantità di clorato di potassio. Senza dubbio l’insieme di questi elementi dava al contenuto un senso particolarmente sovversivo…Tanto più che Farid era schedato dalla polizia per la sua militanza anticarceraria e la sua lotta accanto ai senza-documenti e ai
senza tetto. Quanto a Isa, non era conosciuta dalla polizia.

Immediatamente la vice-direzione antiterrorista di Parigi ha preso in carico la faccenda. Le perquisizioni non hanno, in realtà, consentito nient’altro che di mettere sotto sequestro dei petardi, dei volantini e delle riviste impegnate, supposte avvalorare l’idea di progetto terrorista. Ciò che noi rifiutiamo categoricamente.

Si può quindi accusare qualcuno di un crimine che non ha commesso e che non è stato commesso, su delle semplici sospetti che si basano su dei documenti che non provano niente in sé? In realtà è la dimensione politica che ha condotto alla lettura di una tale minaccia. Questo significherebbe che la lotta, la rivolta è un crimine per cui ogni manifestante in collera, per cui ogni uomo libero e impegnato è incolpabile…?

Siamo stati posti in stato di fermo per 96 ore, con la possibilità di incontrare un avvocato solamente allo scadere delle 72 ore. Il nostro DNA è stato prelevato di forza e quello di Isa sarebbe stato ritrovato, la primavera scorsa, su di un’«ordigno incendiario» ritrovato davanti al commissariato del 18° quartiere di Parigi. Fino ad ora l’inchiesta rema. Isa ha negato ogni legame con questa faccenda. D’altronde il DNA è uno strumento molto controverso: in questo tipo di processo/affare, è sempre utilizzato per accusare la persona sotto inchiesta e la pseudo-oggettività scientifica chiude ogni discussione.

Entrambi non apparteniamo ad alcun gruppo politico ma facciamo parte di quelle persone che avete certamente incrociato durante le manifestazioni, i presidi, le assemblee pubbliche, i concerti di solidarietà, le proiezioni di film, supporti per le discussioni… ; presenti nella lotta sociale e legati al movimento collettivo.

È possibile che abbiate sentito parlare nei giornali di «anarco-autonomi». Quando il rombo e la rabbia della strada si esprimono con sempre più determinazione, lo Stato ha bisogno di dire, per meglio dividere, che il malcontento è sobillato e manipolato da gruppi radicali, estremisti ciechi e attratti dalla violenza; ne consegue che l’esistenza di questo tipo di categoria presunta è volta a designare una figura immaginaria di cui diffidare e che rappresenta il limite da non oltrepassare, la minaccia dell’illegalità, della repressione della criminalizzazione…Insomma è una strategia per mettere a tacere e spaventare tutti quelli che si sollevano per delle idee, contro l’oppressione, per la libertà… Così siamo stati etichettati, malgrado noi…vaga nozione che improvvisamente celerebbe gruppi organizzati per il terrorismo, che cercano di nuocere «attraverso l’intimidazione ed il terrore». Siamo diventati una minaccia terribile per lo Stato… È necessario demonizzare l’aspetto di un tizio per essere credibile, sfoderando tutta l’artiglieria del linguaggio !

Siamo stati imprigionati, dunque, con un mandato di carcerazione con la menzione «detenuti particolarmente sorvegliati» o «detenuti ad alto rischio», essendo quest’ultima tipica della casa circondariale di Fleury-Mérogis. Tanto vale dire che noi non c’eravamo completamente resi conto delle poste in gioco e delle ripercussioni di questa paranoia e isteria del potere. Siamo sottoposti ad una sorveglianza intensa. Così, senza essere giudicati, senza essere condannati, siamo vittime di un accanimento politico che si sforza di fabbricare e di fantasticare, tramite noi, l’esistenza di una rete terrorista ultra pericolosa. Ora che questo postulato è formulato, tutte le scorciatoie sono possibili, tutte le interpretazioni devono andare in questo senso, tutti gli elementi sono trasferiti, in tal modo, a ciò che hanno giustificato. Tutto ciò è particolarmente inquietante e delirante. In quattro mesi di detenzione provvisoria abbiamo avuto il tempo di capire quale fosse la logica di distruzione, di vendetta e di punizione dello Stato di fronte ai suoi soggetti «non sottomessi»; di subire il suo autoritarismo particolarmente con i trasferimenti fra le case circondariali e con le misure di allontanamento arbitrarie che compromettono seriamente la difesa. Da poco abbiamo saputo che il dossier di «Créteil» [storia dei fumogeni] era stato allegato al nostro, tanto per raggruppare gli «anarco-autonomi»…

Noi non vogliamo essere i burattini delle poste in gioco del potere delle istituzioni politiche e repressive: non lasciamo che lo Stato schiacci lo spazio di lotta…

Isa* e Farid* dalle prigioni di Lille – Sequedin e di Meaux, maggio 2008

* : soprannomi


Ivan, Bruno e Farid Liberati !
(Il 7 giugno 2008)

Venerdì, Ivan e Bruno, imprigionati dal 19 gennaio, sono stati liberati e posti sotto misure restrittive. L’inchiesta continua, ma questo caso antiterrorista comincia a sgonfiarsi. Una settimana prima, nello stesso ambito, Farid, arrestato a Vierzon in compagnia di Isa, viene rilasciato ugualmente con misure restrittive. D’altro canto Isa è sempre detenuta nella prigione di Lille – Sequedin.

La settimana di solidarietà prevista dal 9 al 16 giugno (vedi articoli precedenti) è, evidentemente, più che mai mantenuta, per
la libertà di Isa e di tutti gli altri prigionieri.

Solidarietà !
Sabato 7 giugno 2008

Ven, 13/06/2008 – 22:30
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