Francia - Lettera di una compagna in carcere a Tolosa

riceviamo e diffondiamo:

Lettera di una compagna in carcere a Tolosa



Potranno rinchiuderci in gabbia, soffieranno solamente sul fuoco della nostra rabbia ! Libertà per tutti e tutte i detenuti e detenute ! Solidàrietà con i compagni accusati e le compagne accusate di Nantes e di Parigi.


Prigione per le donne. Seysses (banlieue di tolosa). Il venerdi 9 diciembre.


Voglio prima di tutto esprimere la mia piena solidarietà agli amici e alle amiche di Nantes, recentemente incolpati dell'azione d'imbrattamento di una sede degli avvoltoi di VINCI (azienda che ha in gestione la costruzione dell'aereoporto di Notre dame des landes, NDT). Voglio esprimere anche la mia solidarietà a quelli ed a quelle che erano fino adesso sotto controllo giudiziario a Parigi e recentemente accusati ed accusate, in seguito all'inchiesta del giudice Brunaud. Fra le altre imputazioni ! « partecipazione ad un gruppo formato in previsione di realizzare alcuni atti terroristici» «nonchè  là detenzione e il trasporto d'esplosivi ».


La morsa si chiude un po' di più, le catene si appesantiscono, la caccia ai cattivi membri del « movimento anarchico bla bla » è di nuovo aperta ; i suoi rulli compressori schiacciano le nostre vertebre rullando sulle nostre schiene per obbligarci a piegarle.


Dalla prigione femminile di Seysses, vorrei inviarvi tutta la mia solidarietà. Ancora una volta ne hanno approfittato, arrestando persone, denunciandole più e più volte. Immagino che dopo tutto questo sarete liberi dai controlli giudiziari per essere rinchiusi nuovamente.



Queste retate repressive in tutta la (f)rance [gioco di parole tra francia; france e rancido; rance, NDT] accadono in un contesto di riforme del fermo di polizia, di un'irrigidimento delle misure contro i minori, e dell'integrazione dei gentili cittadini nelle aule dei tribunali correzionali [creazione di giuri popolari, NDT]. Queste riforme sono portate avanti in modo da  promuovere l'immagine della giustizia e della polizia; suo braccio armato. È dunque una giustizia a nostra immagine? Le condànne saranno espresse da nostri pari ? La giustizia chiamera persone senza alcuna nozione di diritto e poca esperienza per comprendere gli annessi e i connessi di una corte che giudicherà la teppa, mentre i più grandi magistrati giudicheranno gli abusi di potere ed altri reati come sottrazione di soldi pubblici o corruzione. Una giustizia a nostra immagine! Ma per me, migliorare la giustizia con una maggiore formazione dei giudici e la nascita delle giurie popolari, significherebbe chiedere al mio oppressore solo di allentare un pocchino le manette o di cambiare il colore della mia cella. Se è questa la giustizia che vogliamo....


Malauguratamente non è per oggi. Qui è piuttostto il contrario che sta succedendo. È previsto per gennaio di cambiare le sbarre esistenti con delle griglie. Fine della luce del sole che entra un po nella cella, fine della vista del cortile per l'ora d'aria, fine del darsi una mano tra le tipe grazie agli yoyo. Appesantiscono l'isolamento sensoriale della galera :

Hanno tolto il gusto grazie al famoso cibo senza-sapore della SIGES-SODEXO.

Hanno trasformato il silenzio nel rumore sordo delle ventole e delle voci che risuonano diffondendosi in tutta la galera. In queste celle ascolti senza potere distinguere quello che sta succedendo fuori nei corridoi e da fuori nessuno ti puo sentire.

L'odore é reso asettico, riesci a mala pena a distinguere quello che é candeggina da quello che non lo é.

Scompare il conttatto tattile con la gente intorno a te, a parte nel momento di ammanettarti.

Hanno trasformato la cognizione del tempo che adesso viene scandito solo dal clic delle chiavi delle « serve ».

La vista, in questa prigione di Seysses, non sara solo più fermata dai muri del recinto e spezzettata dalle sbarre e dalle griglie, ma sara limitata da pixel di 5cm per lato, come nella prigione di St Paul a Leone, o come al SMPR (Servizio Medico-Psychologico della Regione). Il pretesto sarebbe che le detenute buttano le lore immondizie dalla finestra. Sotto lo smalto igienista con un pezzo d'ecologismo da due soldi, si nasconde la volonta di sottrarre i piccoli atti quotidiani utili alle detenute per arrangiarsi, possibili grazie allo yoyo. Non hai il tabacco, non hai il sale e allorra devi aspettare l'ora d'aria per arrangiarti. Lo chiamano ammodernamento delle condizione di detenzione,

io lo definirei piuttosto accentuazione dell'isolamento e della miseria.


La prigione, colonna di questo mondo, fa che tutto il resto funzioni.

Senza galera, come obligarci ad accettare la nostra condizione di lavoratori e lavoratrici al servizio dei padroni, docili-e e sfruttati-e per ingrassare sugosi profitti.

Senza galera, come impedirci di contestare la messa a punto delle loro leggi razziste, classiste e sessiste.

Senza galera, come obligarci a pagare, tutto cio' di cui abbiamo bisogno, quando potremmo semplicemente prenderlo.

Senza galera come obligarci a farsi rubare dalle banche […].

Senza galera, come condizionàrci àd essere dei-delle buoni-e cittàdinisti-e.

Senza galera, come dividerci e fare scontrarci gli uni contro gli altri.

Senza galera, come isolarci nella paura e l'asservimento […].


Tuttavia non sono riusciti totalmente a rinchiudere la nostra rabbia, il nostro odio e la nostra voglia di liberta. Ma i loro tentativi sono funesti per l'ingozzatura di psicofarmaci per quelli e quelle che sono fuori dalle loro norme di percezione e di comportamento. Per tutti quelli e tutte quelle che non sono state schiacciate dalla psichiatria, l'odio, la rabbia e l'amore della liberta non potranno mai essere rinchiuse né condizionate.

Siamo della nitroglicerina in attesa...


Per tutti e tutte assassinati-e dalla macchina gudiziaria e dalla psichatria, un pensiero per voi... la vendetta.


À tutti e tutte i rinchiusi e le rinchiuse dentro, corraggio e tutta la mia solidarietà.


À tutti e tutte i « rinchiusi e le rinchiuse » fuori, solidarietà perche il mondo fuori non è tanto più bello, e grazie d'essere lì.



Un'arrabiata ingabbiata dal 15 Novembre, Tolosa.





Ven, 30/12/2011 – 15:43
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