Genova - Volantino G8

Abbiamo vinto! Gridano cinquantamila persone in piazza. Forse qualcuno fuori dal coro dice altro ma le sue perplessità e le sue critiche si mischiano alla folla: "siamo tanti, siamo qui, come e con che fine non importa... l'importante è esserci".

Abbiamo vinto! Gridano dalla questura. Con una polizia discreta, quasi invisibile, ma presente. L'ennesimo colpo di spugna sui fatti del 2001, la dimostrazione che in Italia si può manifestare, ovviamente in maniera democratica, affinché l'ordine delle cose non cambi. Né ora né mai.

Abbiamo vinto! Gridano dal Comune. La città è salva e la manifestazione si è svolta come ci si aspettava: Genova si è scrollata di dosso l'imbarazzante ricordo di quelle giornate.

Ma allora se tutti hanno vinto, chi ha perso?

Hanno perso! Tutte quelle persone che, oggi come allora, sono scese in piazza per lottare contro i padroni di questo mondo, con generosità e dignità, e ritrovatesi accodate ad un carrozzone ideato dai soliti sinistri recuperatori, interessati più a rivisitare la storia di quei giorni per i propri fini politici piuttosto che a portare la solidarietà a tutti gli inquisiti. Chi prima era un violento, indicato alle polizie come un black-block, ora diviene un "compagno generoso" ma che "utilizza metodi sbagliati". Chi prima era uno "scroccone" (come i leader dei disobbedienti definirono Carlo Giuliani poche ore dopo il suo assassinio) che alle serate "auto-gestite" non voleva pagare né l'ingresso né da bere, ora diviene magicamente un martire da osannare. Tutto questo per ribadire che solo la politica e la disobbedienza civile sono l'unico percorso utile per cambiare le cose.
Disobbedire certo, ma per creare cosa? Semplicemente un surrogato equo e solidale di questa società?

Hanno perso! Le Idee, per lasciare la vittoria alle opinioni sterili. Opinioni che ricordano e ribadiscono continuamente soltanto il diritto alla difesa contro la violenza delle polizia, come se il G8 fosse stato solo questo, come se l'attaccare - simbolicamente o meno - le strutture di oppressione, di sfruttamento e di morte non fosse parte di un percorso di lotta condiviso da tanti. Ieri come oggi, qui come altrove.
Del resto per i "nostri" politicanti revisionisti che senso può avere parlare di devastazione e saccheggio (principale capo di imputazione per gli inquisiti) in una città ancora così tanto sensibile a tali argomenti? Ovviamente nessuno, resterebbero con il "culo scoperto".

Hanno perso! I poveri che ogni giorno subiscono il Saccheggio dei propri pochi averi e del proprio tempo da parte di speculatori e padroni sempre più potenti. Uomini e donne alla fame costretti ad arrancare con stipendi sempre più bassi e lavori sempre più infernali, sottoposti al racket dell'usura (ordita da banche dalle sacre vetrine) e spogliati, sempre più spesso, anche del minimo essenziale.

Hanno perso! I boschi e le vallate, le campagne ed i borghi... con i loro abitanti. Stanno perdendo con l'incalzare della Devastazione perpetrata da parte dello Stato e dei padroni. Politici ed industriali sordi alle proteste delle popolazioni e ciechi di fronte al dilagante sfacelo figlio legittimo del progresso e dell'interesse.

Alla fine chi ha vinto veramente è la Democrazia...
Dimostrando ancora una volta che c'é posto per tutto e tutti, basta non scavalcare il recinto e non guardare oltre il muro.
Basta che nulla venga cambiato.

I soliti pantofolai dell'Inmensa.

Ven, 30/11/2007 – 18:21
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