Grecia - indymedia atene e patrasso sotto tiro!

Il tre giugno l'agenzia greca delle telecomunicazioni (la OTE privatizzata) in unione con la scoria fascista della coalizione popolare (LAOS) e su interpellanza parlamentare , che si mobilitava da mesi, in relazione al funzionamento di indymedia atene e patras , ha inviato una citazione giudiziaria alla rete nazionale sull’investigazione e la tecnologia (edet) . il questa citazione il provider nazionale delle telecomunicazioni ha revocato il contratto che aveva firmato con la impresa in questione rispetto all'amministrazione della fibra ottica , OTA cede a Edet la concessione del diritto di uso della rete di fibra ottica per 15 anni, tuttavia presterà servizio di mantenimento per la rete di fibra ottica per 15 ani, in conformità con il presente contratto alcune specifiche condizioni . con la giustificazione che Edet non sta compiendo gli accordi di contratto coi capi di Ota, la rete non è difatti usata senza propositi di educazione e investigazione, come stabiliti dal governo in consonanza con l'estrema destra.

L'attacco contro indymedia atene e patras non può essere visto come al margine di una metoica repressione del sistema (in base ai recenti fatti di dicembre) contro un ampio movimento di opposizione che ha trovato il suo spazio nel tessuto sociale e nella sfera pubblica partendo da una politica dal basso e che impone la sua presenza nella scena sociale rispetto alle sue istanze. in un primo momento la polizia statale aveva come intenzione di controllare il sistema. con questo scopo sono stati posti gli attacchi contro i lavoratori. l'elemento di spicco di questa politica è stato il massiccio attacco contro i migranti a fine giugno.

Non è quindi un attacco isolato contro due siti di informazione alternativa. Il capo del supremo tribunale d'appello tuttavia ha aiutato con un suo recente regalo ai suoi superiori, sotto forma di consulta, la ricerca della revoca della privatizzazione di blog e siti e la nuova restrizione della libera circolazione delle idee su internet. Colpendo indymedia le autorità le autorità colpiscono tutta una rete di comunicazione indipendente ed il suo sforzo combinato di informazione alternativa. La nostra unica arma di comunicazione in questo scontro frontale è l'informazione alternativa, l'unico mezzo per quelle azioni sociali che tentano di definire la realtà usando termini dialettici e non con la forza. In tutte le società, la gente è impegnata nella produzione e nell'interscambio di informazioni e simboli.

Dalla comunicazione non verbale a quella mediata la socievolezza delle persone viene messa in moto dalla produzione, propagazione e amministrazione dell'informazione - semplicemente, la comunicazione tra le persone. Tutto ciò potrebbe essere considerato come causa effetto della tendenza innata delle comunità e dei soggetti a concentrarsi attorno a cornici sociali. La necessità continua e crescente di socializzazione ha dato luogo alla comparsa ed allo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa.

Questo è quello che ha contribuito e continua a contribuire alla formazione della "sfera pubblica". Internet è il più recente dei mezzi di comunicazione di massa. E' la variabile più nuova nella formazione della "sfera pubblica". Nelle comunità di internet si sta portando a termine una rinegoziazione radicale della sfera pubblica.

In numero ogni volta maggiore la gente aderisce a questo tipo di comunità - e questo non può essere considerato al margine della velocità di produzione della società contemporanea, Margine di velocità che è quello che limita il tempo e lo spazio per riunioni sociali. In ultima istanza, le comunicazioni si internazionalizzano su grande scala, dato che il tempo e lo spazio sono stati negati.

Pertanto stiamo andando verso una spropositata riforma della sfera pubblica e verso la creazione di uno spazio di dialogo pubblico (internet), dove la necessità di "imbavagliare" la comunicazione e al dialettica dei settori esclusi della comunità internazionale, esige la creazione di una nuova classe di amministratori delle comunicazioni, tecnologicamente privilegiata.
Alla testa degli sforzi del sistema stà la sua "relazione più stabile", OTE. Questa è la stessa impresa che fu comprata dalla tedesca Deutsche Telecom (che causò l'anno scorso un enorme scandalo in Germania con la sua sorveglianza generalizzata di telefoni e la corrispondente violazione dell'intimità delle comunicazioni) e che fu gettata nel fango per i recenti scandali di corruzione -vedi Siemens- sotto l’approvazione e supervisione del sistema C41 (non ci aspettavamo altro da chi controlla le telecomunicazioni del paese). Pertanto, chiudano la OTE, e ripuliscano il suo odore di putrefatto, non indymedia.

La manovra per azzittire indymedia Atene e Patras non ci spaventa. In un modo o nell’altro vi sono delle alternative per continuare l’attività. In ultima considerazione possiamo imputare questo avvenimento a una guerra essenziale contro la comunicazione, per questo lo stato e le autorità politiche ed economiche si sono poste contro la società. Di contro, nella lotta attraverso le intimidazioni con questa nuova azione, la democrazia borghese nelle sue varie forme (imprenditori e politici) hanno dimostrato di temere molto il movimento multiforme ed ampio che - in termini di eguaglianza di lotta contro le gerarchie e di carattere comunitario – intende riformulare la realtà sociale dal basso con una dinamica che non è limitata da rigide barriere della fibra ottica, fino a quando si andranno a demolire le barriere della fibra ottica , fino a quando si andrà a demolire questa barriera , e si avrà la realtà nella strade nell’azione diretta quotidiana . indipendentemente dai diritti borghesi che hanno istituito il miserabile diritto di informazione in questione , l’ampio movimento di opposizione seguirà autodeterminandosi e difendendosi da se cos’ come il movimento, e solo il movimento, deciderà.

Partecipanti al sistema alternativo di informazione e solidarietà
Collettivo di athens.indymedia.org e patras.indymedia.org

Link correlati: http://athens.indymedia.org/front.php3?lang=en&article_...57086

[Traducido por La Haine]

El 3 de julio, la Organización Helénica de Telecomunicaciones (OTE, privatizada) - en alianza con la escoria fascista de Coalición Popular Ortodoxa (LAOS) y su interpelación parlamentaria, que lleva meses, en relación con el funcionamiento de Indymedia Atenas y Patras - envió una citación extrajudicial a la Red Nacional de Investigación y Tecnología (Edet). En la citación, nuestro proveedor "nacional" de telecomunicaciones revoca el contrato que ha firmado con la empresa en cuestión respecto a la administración de fibra óptica para la Universidad Técnica Nacional de Atenas. Como se dice: "... el objeto del contrato en discusión ... es la prestación por OTA a Edet e implementación de servicios de red de fibra óptica, OTA cede a Edet la concesión del derecho de uso de la red de fibra óptica por 15 años, también prestará servicios de mantenimiento para la red de fibra óptica durante 15 años, de conformidad con el presente contrato de términos específicos." Con la justificación de que la Edet no está cumpliendo los acuerdos del contrato con los jefes alemanes de OTA, ya que la red está siendo utilizada por terceros sin propósitos de 'investigación' o 'educación' - como determinó el Gobierno en consonancia con la extrema derecha - amenazan con tomar todas las medidas legales 'justificadas' contra Edet si no cumple con las necesarias (?) acciones en 5 días.

El ataque contra Indymedia Atenas y Patras no puede ser visto al margen de la metódica represión del sistema (a raíz de los recientes hechos de diciembre) contra el amplio movimiento de oposición que ha logrado crear fisuras en el tejido social y la esfera pública actuando "desde abajo", y que impone su presencia en la escena social en sus propios términos. Inicialmente, la policía estatal tomó las calles siguiendo el 'asesoramiento' del sistema, y sus exhortaciones a retomar las zonas ocupadas. Con este fin se ordenaron ataques (tanto legislativos como reales) contra sectores de la clase trabajadora. La guinda del pastel de la represión es el pogromo masivo contra los inmigrantes que se ha llevado a cabo en el centro de la ciudad desde junio.

No es, por tanto, un ataque aislado contra dos sitios de información alternativa. El ex-fiscal jefe del Supremo Tribunal de Apelación, Sanidas, también ha ayudado con su reciente "regalo" a sus jefes en forma de consulta acerca de la revocación de la privacidad de blogs y sitios, y la nueva restricción de la libre circulación de ideas en Internet. Al golpear a Indymedia, las autoridades golpean toda una red independiente de comunicaciones y su esfuerzo concertado de información alternativa. Nuestra única arma de comunicación en este combate frontal es la información alternativa, el único canal para las acciones sociales que traten de definir la realidad usando términos dialécticos y no por la fuerza.

En todas las sociedades, la gente está implicada en la producción y el intercambio de información y símbolos. De la comunicación no-verbal a la mediada, la sociabilidad de la gente está motorizada por la producción, propagación y administración de la información - simplemente, la comunicación entre personas. Esto último, además, podría considerarse como causa y efecto de la innata tendencia de la comunidad y de la gente a concentrarse en torno a marcos sociales. La necesidad continua y creciente de socialización y comunicación ha dado lugar a la aparición y el desarrollo de los medios de comunicación de masas. Esto es lo que ha contribuido y sigue contribuyendo a la formación de la "esfera pública".

Internet es el más reciente de los medios de comunicación de masas. Es la más nueva variable en la formación de la esfera pública. En las comunidades de Internet se está llevando a cabo una renegociación radical de la esfera pública. En números cada vez mayores, la gente se adhiere a este tipo de comunidades - y esto no puede considerarse al margen de la velocidad de producción de la sociedad contemporánea, lo que limita el tiempo y el espacio disponible para reuniones sociales. En última instancia, las comunicaciones se internacionalizan a gran escala, dado que el tiempo y el espacio han sido negados.

Por lo tanto, estamos yendo hacia una disparatada reforma de la esfera pública y hacia la creación de un espacio de diálogo público (Internet) donde la necesidad de "amordazar" la comunicación y la dialéctica de los sectores excluidos de la comunidad internacional exige la creación de una nueva clase de administradores de las comunicaciones, tecnológicamente privilegiada. A la cabeza de los esfuerzos del sistema está su "relación más estable", OTE. Esta es la misma empresa que fue comprada por la alemana Deutsche Telekom (que el año pasado causó un enorme escándalo en Alemania con su vigilancia generalizada de teléfonos y la correspondiente violación de la privacidad de las comunicaciones) - y que estuvo mezclada en el fango de los recientes escándalos de corrupción, ver Siemens, sobornos y la 'supervisión' del sistema C41 (no es que esperáramos otra cosa de quienes controlan las telecomunicaciones del país). Por lo tanto, cierren la OTE y limpien su hedor putrefacto - no Indymedia.

Las maniobras para silenciar Indymedia Atenas y Patras no nos intimidan. De una u otra manera, existen alternativas para continuar funcionando. A pesar de ello, podemos imputar esto a una guerra esencial y de las comunicaciones más amplia, que el Estado y las autoridades políticas y económicas han declarado en contra de la sociedad. Por el contrario, en lugar de intimidarnos con esta nueva acción, la democracia burguesa y sus muletas (empresarios y políticos), han demostrado lo mucho que temen un movimiento que, por algún tiempo, rechazó la tregua en la guerra social de clases. Un movimiento multiforme y amplio que - en términos de igualdad, de lucha contra las jerarquías y asambleario - intenta reformular la realidad social desde abajo, cuya dinámica no está limitada por las barricadas erigidas en la fibra óptica, sino que va a demoler esas barricadas - y que se hará realidad en las calles y en la acción directa cotidiana. Independientemente de los derechos burgueses que instituyáis, y que luego podréis pisotear, como el miserable "derecho a la información" en cuestión, el amplio movimiento de oposición seguirá administrándose y defendiéndose a sí mismo, tal como el movimiento, y sólo el movimiento, decida.

Participantes en sistemas alternativos de información, en solidaridad
Colectivos de athens.indymedia.org y patras.indymedia.org

www.lahaine.org/index.php?p=39105

Mar, 18/08/2009 – 08:38
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione