Nazisti attaccano campo anarchico in siberia. Un morto

fonte http://annakurt.noblogs.org

Siberia (Russia):

Dichiarazione dei sopravvissuti all'aggressione neofascista al campo di protesta ambientalista di Angarsk

All'alba del 21 luglio, intorno alle 5 del mattino, il luogo dove ci eravamo stabiliti per campeggiare è stato brutalmente assalito. Diversi fascisti sono piombati all'improvviso sulle nostre tende dandogli fuoco e rubando le nostre cose, colpendoci nel sonno con bastoni, martelli e calci. Il tutto mentre inveivano e urlavano contro gli antifascisti – elemento che, insieme all'assurda e consapevole violenza dell'aggressione, non lascia dubbi sulla natura dell'azione: non si è trattato di hooligan qualsiasi, ma di un'incursione fascista coordinata e pianificata.
Va rilevata la lunga attesa – più di mezz'ora – che ha contraddistinto l'intervento delle forze di dell'ordine richiamate sul luogo e i successivi tentativi, da parte sempre della Polizia, di negare l'esistenza di gruppi neofascisti nell'area di Angarsk. I partecipanti al campo ecologista si sono visti invitare dai dirigenti di Polizia sul luogo a non “dare scandalo” e a “non comunicare con i giornalisti” riguardo all'aggressione subita. Ma non possiamo tacere, poiché l'indignazione e il desiderio di riscatto vanno al di là di ogni altra considerazione.
La scorsa notte abbiamo perso un nostro compagno. Ilya Borodaenko – un compagno anarchico di Nakhodka, membro dell'Azione Autonoma – è morto a causa di un trauma cranico e del pestaggio subito. La notte
dell'aggressione, Ilya e altri due partecipanti del campo erano di turno ed Ilya è stato il primo a fronteggiare il gruppo fascista. Alcuni altri partecipanti sono stati ricoverati all'ospedale in gravi condizioni (con traumi cranici e fratture alle braccia e alle gambe). Le tende sono state date al fuoco o distrutte; le bandiere sono state rubate.
Comunque sia, non ci dimenticheremo nulla, e non perdoneremo la morte di Ilya Borodaenko ai suoi assassini – a prescindere dal corso che potrà mai prendere l'indagine “ufficiale”. Non fermeremo le nostre attività al
campo di protesta ambientalista, non fermeremo la nostra lotta contro la piaga nazifascista e contro la mafia del nucleare, contro la feccia dell'autoritarismo e del razzismo, contro tutto ciò che mira alla distruzione sia della natura che della dignità umana.
Oggi siamo in lutto. Domani continueremo la nostra lotta.


fonte reuteursit

Ecologisti russi aggrediti in Siberia, uno ucciso a bastonate

MOSCA (Reuters) - Un ambientalista russo è stato picchiato a morte e sette suoi compagni sono rimasti feriti oggi, dopo aver subito l'aggressione di un gruppo di uomini armati di sbarre di ferro e mazze da baseball presso il loro campo vicino ad un impianto per il trattamento di scorie nucleari in Siberia.

I media russi hanno raccontato che una quindicina di persone, urlando slogan fascisti, hanno attaccato gli ambientalisti, che vivono nel campo per protestare contro la lavorazione delle scorie nucleari nella città di Angarsk vicino al lago Baikal, 5.000 chilometri ad est di Mosca.

"Uno dei feriti è morto nel reparto di terapia intensiva a seguito delll'aggressione", ha detto Ekho Moskvy Radio citando una delle attiviste ecologiste, Olga Kozlova.

Un'altra attivista presente nel campo, Marina Popova, ha detto che gli aggressori hanno gridato slogan contro gli antifascisti.

"Da quanto possiamo concludere erano nazisti o skinheads", ha detto al canale tv Vesti-24 television channel, comparendo con un benda insanguinata alla testa.

L'age4nzia Itar-Tass ha detto che la vittima era un ventenne di Nakhodka.

Tredici aggressori sono stati identificati e quattro già arrestati, ha detto un portavoce del ministero dell'Interno.

Lun, 23/07/2007 – 14:33
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione