Padova - Comunicato sullo sgombero della Baracca

da cpogramigna.org

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato degli studenti della Baracca in merito allo sgombero di giovedì scorso dell’ex palazzina della facoltà di Ingegneria occupata dal 27 novembre. Dalle città, alle Università sembra che l’obiettivo delle istituzioni sia il medesimo: fare piazza pulita di quelle realtà che escono dagli schemi precostituiti della compatibilità borghese. In una frequentissima zona universitaria come il Portello, con una enorme mensa e strutture abitative chiuse da anni, sgomberare un edificio occupato che, tra le altre cose, offriva aule studio sempre aperte e pasti caldi a prezzi irrisori, è stato un vero crimine! Sicuri che non sarà certamente questo sgombero a fiaccare la lotta dei compagni della Baracca, rinnoviamo tutta la nostra solidarietà militante!

Oggi 3 gennaio 2013 alle prime ore del mattino digos, polizia e operai, eseguendo la richiesta dell’università di Padova, hanno provveduto allo sgombero della Baracca RI-occupata. Lo stabile, di cui ci eravamo riappropriati lo scorso 27 novembre, è l’ex portineria della facoltà di Ingegneria e si trova in via Marzolo 9. Noi studenti e studentesse ci siamo impegnati da quel momento risistemare e a rendere agibili questi spazi, chiusi e lasciati all’abbandono da oltre 7 anni.Attraverso le pratiche di autorganizzazione e autogestione abbiamo messo in piedi un’aula studio aperta dalle 8.00 alle 1.00, abbiamo costruito varie iniziative portate avanti collettivamente tra cui pranzi popolari, cineforum, spettacoli teatrali, e abbiamo riavviato percorsi politici che avevano visto la luce con la precedente esperienza di occupazione della Baracca.

In questa fase politica caratterizzata da forte crisi economica, le vie d’uscita che la classe dominante mette in pratica sono sempre le stesse: manovre lacrime e sangue per scaricarne i costi della stessa crisi su strati sociali più deboli. C’è chi non resta a subire passivamente tutto questo e, cercando di conquistare quanto necessario per soddisfare i propri bisogni, sceglie la via dell’autorganizzazione mettendo in discussione in maniera radicale la gestione delle vite di ognuno di noi, evidenziando le contraddizioni di un sistema dove pochi traggono profitto sulle spalle di una maggioranza sempre più sfruttata e ricattabile, ossia lavoratori – italiani e immigrati – studenti, e in generale le classi popolari che vivono con le briciole della ricchezza da loro stessi prodotta.

Le studentesse e gli studenti che hanno portato avanti l’occupazione della Baracca hanno ben chiaro che la riappropriazione non è soltanto un metodo diretto per risolvere problemi pratici, come la mancanza di aule studio, ma è anche l’avvio di un percorso di lotta che rende possibile fare questo tipo di critica e che richiede di organizzarsi in maniera collettiva per creare dal basso alternative ai meccanismi che ci vengono imposti.

L’occupazione è un’esperienza che permette la crescita personale e collettiva di chi vi partecipa, e contribuisce a modificare i rapporti di forza tra chi vuole mantenere le cose come stanno e chi cerca di cambiarle.

Conscia di ciò, la classe dominante ha sempre maggiore esigenza di reprimere qualsiasi forma di autorganizzazione e di riappropriazione, come si è visto stamattina dentro all’università di Padova, e di denigrarla attraverso i giornali che, in maniera sensazionalistica, sono sempre pronti a creare lo spauracchio dell’estremista. Ma ormai nei posti di lavoro coi licenziamenti e le intimidazioni per chi rivendica i propri diritti, nelle case con gli sfratti di chi non può più permettersi di pagare l’affitto, nelle piazze con divieti e cariche della polizia durante le manifestazioni sappiamo bene qual è la vera violenza.

Non possono esserci dunque che tali risposte ai tentativi di resistenza e alle conquiste di spazi e risorse dal basso e, consapevoli di questo, siamo ancora più convinti che i metodi di riappropriazione diretta sono giusti e devono essere portarti avanti.

Rilanciamo perciò la pratica dell’occupazione e della riappropriazione come principio per un cambiamento reale. Invitiamo tutti gli studenti e i vari collettivi a portarla avanti, autorganizzandosi. Confrontiamoci in un assemblea pubblica:

Studenti e studentesse autorganizzati della Baracca

Gio, 10/01/2013 – 22:12
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