Prigionieri - Lettera di Alfredo Cospito alle Cellule di Fuoco

riceviamo e diffondiamo:

LETTERA ALLE CELLULE DI FUOCO
Carissimi compagni, carissima compagna, la vostra lettera mi ha dato forza e gioia. Avrei tante cose da dire, ne dirò alcune. Il ruolo dei compagni/e prigionieri non può che essere di analisi, fornire ulteriori strumenti ai compagni/e fuori. Oltre l’ovvia rivolta e non rassegnazione all’interno delle prigioni, la lotta continua, e voi ce ne date un esempio con la vostra resistenza. La comunicazione non può che avvenire attraverso l’agire, non bisogna in alcun modo delegare la comunicazione ai professionisti della parola, è vitale che le notizie, le idee girino per il mondo, ma bisogna con ogni mezzo evitare la burocratizzazione di un processo che deve rimanere slegato da elite di specialisti dell’informazione. La progettualità deve essere il prodotto dell’agire dei compagni/e fuori e delle analisi dei compagni/e prigionieri.
L’incontro pubblico che si terrà a Salonicco sulla controinformazione è importante, sono sicuro che nel vostro intervento riporterete questa mia obiezione. Ciò non toglie naturalmente che la “controinformazione”, i siti, i blog siano importanti, ma sono altra cosa. Non bisogna confondere la pratica contro informativa con l’azione diretta. Le parole di coerenza delle sorelle e dei fratelli in guerra sono le uniche ad avere veramente peso. Il così detto “anarchismo sociale” fa ruotare tutto intorno allo strumento “assemblea”, diventato palestra di autoritarismo, terreno di crescita di capi e capetti il cui unico scopo è l’autoreferenzialità. I politicanti anarchici fanno di tutto per soffocare sul nascere il nuovo che avanza. Il nuovo che avanza è il concretizzarsi del’organizzazione informale, organizzazione che alcuni insurrezionalisti persistono a riempire di inutili astrazioni teoriche, calcoli politici, mediazioni continue alla ricerca di un consenso civile che ne snatura di fatto ogni valenza rivoluzionaria. Quando parlano le azioni , il potere decisionale che i leader anarchici detengono attraverso il loro carisma all’interno delle assemblee andrà a disfarsi, e il gruppo di affinità, l’individuo d’azione riacquisterà forza. Ai “realisti” dell’anarchia, non rimane che contrastare il nuovo spingendo sempre più alle “lotte sociali”, alla ricerca di un “consenso popolare” ottenibile solo col rinnegamento progressivo di tutto ciò che è anarchico e genuinamente insurrezionalista. Grazie ai vostri scritti, concetti come nichilismo e anarchismo anti-sociale si stanno diffondendo dappertutto. C’è ancora molta strada da fare, la direzione è quella giusta. Il vostro coraggio mi riempe di fierezza. Dalle mura di questa cella, Olga, il mio sorriso ti saluta. La mia carne è la vostra carne, il mio sangue è il vostro sangue.
Sempre per l’anarchia
Alfredo Cospito

Gio, 07/03/2013 – 23:00
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