Prigionieri - Lettera di Mike dal carcere di Chambéry

da non-fides.fr

Il cuore in gabbia, la rabbia nel cuore.
Qualche notizia su Mike, dalla prigione di Chambéry.

Dal 7 gennaio sto scontando una pena di quattro mesi, dovuta alla fabbricazione di un ordigno esplosivo che, nel 2009, ha causato un’esplosione accidentale durante la quale la mia compagna Zoé è morta ed io sono stato gravemente ferito.

Non voglio che vi impietosiate sulla mia sorte. Non sono una vittima innocente di fronte ad una giustizia sproporzionata, ma un individuo fra gli altri che non ha voluto entrare nella triste realtà che lo società gli riserva e che lo Stato rinchiude per accrescere il proprio controllo e cercare di mantenere la propria autorità.

Non sono un’avanguardia rivoluzionaria che mostra un esempio da seguire o che cerca di soffrire per fomentare la rivolta dei compagni, non sono altro che un individuo che cerca un’emancipazione collettiva attraverso una distruzione delle strutture sociali e delle norme che fanno comodo allo Stato ed al capitale.

Pur avendo dei desideri rivoluzionari, rifiuto la separazione fra prigionieri/e “sociali” e “politici” e mi considero “prigioniero politico” allo stesso titolo di tutte le altre persone rinchiuse.

Non sono altro che un essere umano che ha sete di libertà e che cerca di vivere e di lottare secondo al sua etica antiautoritaria, in una società costruita sull’oppressione ed il dominio e che logicamente subisce le conseguenze delle sue scelte.

Se la mia situazione provoca della collera, ciascuno/a è libero/a di coltivarla e di darle la forma che desidera.

Che la rabbia non si stemperi a causa della paura, viva le rivolte!
Che crepino la prigione e questo mondo cementificato di merda, libertà per tutte e tutti!

Mike



P.S. durante i mesi di prigionia, ecco il contatto dove potermi scrivere:

Michaël Dupanloup
N°23 007
M.A de Chambéry
151 rue Belledonne
73011 Chambéry – Francia

Per quelle e quelli che non sanno mai cosa scrivere a delle persone imprigionate, potete anche partecipare al grande concorso di cartoline che non temono il ridicolo…