Prime affermazioni dei media sulla manifestazione anti-bush di Roma

ANSA-Ci sono tre poliziotti feriti ed alcuni contusi. Sono stati colpiti a corso Vittorio da pietre lanciate da alcuni facinorosi nell'ambito del corteo dei
'No-War'.

Un giovane manifestante e' a terra ferito tra via dei Baullari e Corso Vittorio Emanuele. Il giovane sarebbe stato colpito durante la carica di
alleggerimento della polizia.

"Alzate gli scudi" è l'ordine del funzionario di polizia alle prime file degli agenti schierati alla coda del corteo, raggiunti da bottiglie e sassi. Il gruppo di manifestanti con il volto coperto sembra voglia dirigersi a Campo dé Fiori.

Uno dei manifestanti con il volto coperto da una bandana che stava lanciando oggetti contro lo schieramento di polizia e' stato preso dagli agenti che gli hanno scoperto il viso e lo hanno portato dietro le loro fila, presumibilmente per identificarlo.
Il gruppo di manifestanti con il viso coperto, tra i cinquanta e le cento persone, e' sempre nel tratto di corso Vittorio all'altezza di via dei Baullari, circondato su tre lati da polizia e carabinieri e continua ad accendere fumogeni e lanciare oggetti contro gli agenti.

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Roma, 9 giu. (Adnkronos/Ign) - Lancio di oggetti e fumogeni al corteo No-War. Un gruppo di manifestanti ha deciso, infatti, di superare piazza Navona, meta finale della manifestazione, e proseguire per corso Vittorio Emanuele. In piazza San pantaleo è cominciato un lancio di fumogeni e bottiglie, bloccato dai poliziotti in tenuta antisommossa, che hanno alzato gli scudi verso i manifestanti, prima a volto scoperto, poi con indosso caschi integrali e fazzoletti.

Durante i tafferugli, è stata danneggiata la vetrina della filiale di Banca Intesa lungo Corso Vittorio. Presa di mira anche la vetrina della Banca di Roma che fa angolo tra corso Vittorio e piazza San Pantaleo.

Colpiti da un petardo due giornalisti del Tg1.

Al centro della strada, le due 'anime' della manifestazione si confrontano: i pacifisti sono schierati davanti al cordone della polizia e cercano di impedire fisicamente il lancio degli oggetti da parte degli esponenti dei centri sociali, prevalentemente del Nord-est, contro le forze dell'ordine.

Inviti alla calma arrivano dai megafoni posti sui camion. L'ingresso verso la meta finale della manifestazione procede a rilento tra cariche di alleggerimento, frequenti fughe all'indietro di spezzoni del corteo ogni qualvolta la polizia si dirige verso i gruppi che intendono deviare dal percorso consentito, in un paio di occasioni anche con l'utilizzo di lacrimogeni.

Il corteo, dietro allo striscione 'No War - No Bush no alle politiche di guerra del governo Prodi', era partito da piazza Esedra dopo le 15 per i ritardi dei treni in arrivo a Roma a seguito delle tensioni di questa mattinanelle stazioni ferroviarie. "Siamo centomila e i treni dal Nord devono ancora arrivare". E' la stima fatta proprio dal portavoce nazionale dei Cobas Bernocchi. Tra i partecipanti al corteo, anche la senatrice dell'Italia dei valori Franca Rame e il senatore 'ribelle' del Prc Franco Turigliatto che, ha osservato, "la manifestazione di oggi sta dicendo al governo che sta sbagliando". Partecipano inoltre alcuni esponenti dei Verdi, anche se il partito del Sole che ride non ha aderito alla manifestazione.

E ancora c'è Antonio, un rappresentante del movimento 'Uomini casalinghi', "movimento pacifista clandestino" sottolinea, e diverse donne musulmane con il capo coperto. E ancora un 'morto' che cammina portando in giro 'una goccia del sangue' delle guerre, un sosia di Fidel Castro giunto da Cosenza con un enorme bandierone rosso e i cori goliardici dei finti 'papaboys'.

Un trampoliere con giacca mimetica, 'accompagnato' dal rullo di tamburi, ha poi 'marciato' davanti ai carabinieri schierati sulla scalinata di Piazza Venezia. L'imponente schieramento di forze dell'ordine a presidio della piazza ha suscitato qualche segno di protesta; così il trampoliere e un gruppo di clown hanno sfilato brevemente davanti alla scalinata per tornare immediatamente nel corteo.

Nel pomeriggio un uomo a bordo di una Fiat Punto ha tentato di sfondare il cordone delle forze dell'ordine che chiudeva il corteo anti-Bush in via Cavour. Gli agenti di polizia e gli uomini dell'Arma si sono dovuti disperdere per evitare di essere investiti. Una volta bloccata la Fiat, l'automobilista è stato portato in Questura per accertamenti. Dai controlli è emerso che l'uomo risulterebbe estraneo alla manifestazione e non appartenente a movimenti della sinistra extraparlamentare.

Intanto è scarsa la partecipazione al sit-in di piazza del Popolo, organizzato da Sole che Ride, Prc, Pdci e numerose associazioni per protestare contro la politica del presidente Usa. Poca gente, molte bandiera di Rifondazione, Pdci, Verdi e quelle arcobaleno della pace. "Questa è una kermesse, è una giornata di mobilitazione e non è in contrapposizione a nessuno. Le due piazze non sono in contrapposizione", sottolinea il segretario del Prc Franco Giordano.

Sul palco lo striscione simbolo della manifestazione con lo slogan 'Con l'altra America' e l'immagine dello 'zio Tom' con il simbolo della pace sul cappello a cilindro. In piazza, le forze dell'ordine hanno fermato dei giovani con uno striscione pro-Talebani. I ragazzi hanno spiegato di far parte del movimento 'Zero', un movimento apolitico.

Tra i partecipanti anche il presidente emerito Francesco Cossiga, che mostra sulla giacca una spilletta con la bandiera americana: "Sono qui per manifestare contro quel buffone di Prodi che mentre riceve il presidente Bush permette che suoi sottosegretari sfilino in piazza contro il presidente americano".

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ROMA (Reuters) - Agitando striscioni contro la guerra "di Bush" e la politica estera del governo Prodi che giudicano suddita degli Usa, migliaia di manifestanti hanno sfilato oggi pomeriggio in corteo nel centro della capitale, mentre era in corso la visita del presidente americano.

Giudicato dal Viminale come l'appuntamento più rischioso per la sicurezza il corteo, promosso da centri sociali, collettivi studenteschi no global e Cobas, è partito dopo le 16 da piazza della Repubblica sfilando pacificamente fino a quando, dopo le 19, un centinaio di manifestanti si sono staccati dalla coda del corteo nei pressi di pazza Navona, indossando caschi e foulard sul volto, e lanciando bottiglie vuote e petardi verso le forze dell'ordine.

Il gruppo si è fermato in corso Vittorio Emanuele e in pazza della Cancelleria, sorvegliato da agenti dei carabinieri in tenuta anti sommossa che hanno lanciato alcuni lacrimogeni per sfollare i manifestanti che, a volto coperto, avanzavano lentamente. Alcuni manifestanti dello stesso gruppetto hanno invece rotto la vetrina di un'agenzia della Banca di Roma.

Intanto a Piazza del Popolo partiti e movimenti della sinistra radicale si ritrovano per un happening di comizi e musica, con la partecipazione di diversi parlamentari della maggioranza di governo.

CONTRO LA GUERRA

"Stiamo cercando di ricostruire un grande movimento per ribadire lo slogan contro la guerra senza se senza ma", ha detto Francesco Repellino, del movimento studentesco.

"No war no Bush" recitava uno striscione di apertura al corteo, tra le bandiere dei Cobas e del movimento "No Dal Molin", che si oppone all'allargamento della base Usa a Vicenza. Diversi cartelli criticano la "politica della guerra del governo Prodi".

Tra i primi ad arrivare in piazza Franca Rame, senatrice dell'Italia dei Valori e il senatore Franco Turigliatto, fuoriuscito da Rifondazione comunista, oltre al sindacalista della Cgil Giorgio Cremaschi.

La giornata era cominciata con momenti di tensione nelle stazioni di Milano e Mestre, dove una trattativa durata alcune ore ha poi permesso ai manifestanti di ottenere dalle Ferrovie un biglietto a tariffa più bassa, ma al prezzo di arrivare in ritardo e per di più alla stazione Tiburtina invece che a Termini, motivo in più per tenere in allerta la sorveglianza.

L'ambasciata Usa ha avvertito i cittadini americani di stare alla larga dalle manifestazioni, per evitare di trasformarsi in "obiettivi" di possibili violenze.

Il prefetto di Roma Achille Serra ha assicurato che in città non ci sarebbero stato "zone rosse" -- interi quartieri preclusi ai manifestanti, con l'eccezione dei luoghi della visita -- avvertendo che non sarebbero stati tollerati dimostranti a volto coperto.

Gli organizzatori della manifestazione nelle strade della capitale puntano ad una ideale continuità con il grande corteo di Vicenza contro l'allargamento della base Usa nel febbraio scorso, che si è concluso senza incidenti, richiamandosi agli stessi slogan contro la politica bellicistica Usa.

"Bush è il primo terrorista internazionale. E' una disgrazia che il governo italiano, eletto con i voti dei pacifisti, lo abbia invitato", ha detto Elio Luppoli, arrivando a Roma con un gruppo di 70 dimostranti da Milano.

I timori di violenze sono stati sottolineati alla vigilia dalla cancellazione della tappa a Trastevere della visita di Bush, dove si doveva tenere l'incontro con la comunità di Sant'Egidio.

Ma i manifestanti respingono l'accusa di accogliere al loro interno i black bloc dal Nordeuropa -- autori di scontri con la polizia in Germania in occasione del G8 che si è concluso ieri.

"Hanno avuto da loro Bush per giorni, la loro protesta contro il presidente guerrafondaio l'hanno già fatta in Germania", ha detto alla vigilia del corteo Piero Bernocchi dei Cobas.

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Sab, 09/06/2007 – 20:42
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