Scontri a Berna per impedire il corteo del SVP

Alcune centinaia di manifestanti hanno bloccato ed impedito ad alcune migliaia di neonazisti dell'UDC di sfilare per le vie di Berna. Le infrastrutture poste sulla piazza federale per il comizio UDC sono state completamente distrutte. La polizia ha fatto largo uso di lacrimogeni e di proiettili di gomma, si registrano almeno 43 fermi. 18 poliziotti sono rimasti feriti.

Nel frattempo almeno duemila persone hanno dato vita ad un presidio antirazzista festoso e colorato nella Münsterplatz.

Cronologia giornata anti UDC a Berna (6/10/2007)

11:50 I primi manifestanti si stanno radunando in Münsterplatz.
12:00 Presenti in Waisenhausplatz 12 furgoni della polizia. Nella stessa piazza stanno avvenendo delle perquisizioni.
12:40 Circa 1500/2000 manifestanti UDC si sono radunati in Waisenhausplatz
13:00 Primi arresti a Bollwerk.
13:50 Il corteo UDC avanza lentamente in città vecchia (nei pressi della fossa degli orsi). 300/400 persone stanno bloccando questo corteo. Fra UDC e manifestanti antirazzisti sono presenti due cordoni di poliziotti.
13:55 Le strade di accesso a Münsterplatz sono state bloccate dalla polizia. Il presidio-corteo antirazzista è ora spaccato un 2 parti.
14:00 La polizia ha iniziato a sparare gas lacrimogeni contro i manifestanti antirazzisti.
14:30 Il corteo UDC impossibilitato a procedere ha cambiato direzione.
14:35 I manifestanti antirazzisti hanno occupato la piazza di Palazzo Federale. Ci sono scontri con la polizia. I manifestanti antirazzisti stanno "smontando" il palco nella piazza di Palazzo Federale dov'era previsto il comizio finale dell'UDC.
14:55 Il corteo UDC è fermo a Bärneplatz e sembrerebbe essere intenzionato a non proseguire fino a Piazza Federale, dove sono in corso scontri tra manifestanti antirazzisti e polizia.
15:05 L'UDC terrà il suo comizio conclusivo a Bärenplatz. Avvistato un gruppo di nazisti su Pont du Nydegg. Il gruppo è comunque stato respinto.

Una raccolta di agenzie e commenti usciti sui media mainstream

Manifestazioni UDC e autonomi: la polizia difende il suo operato

Secondo la polizia della capitale gli autonomi hanno messo in atto una vera e proprioa guerriglia, difficile da gestire

BERNA - Il muncipale responsabile del dicastero di polizia Stephan Hügli e il comandante della polizia comunale bernese Jörg Gabi hanno difeso stasera in una conferenza stampa l'operato delle forze dell'ordine nella giornata di manifestazioni dell'UDC e di gruppi alternativi e autonomi di sinistra.
L'obiettivo principale - impedire lo scontro diretto tra sostenitori e oppositori dell'UDC - è stato raggiunto, ha detto Hügli. La polizia si è vista confrontata a circa 500 vandali "estramamente violenti" provenienti in gran parte da fuoricittà.

Che la piazza federale temporaneamente non fosse protetta è dovuto al fatto che gli agenti sono stati ritirati e appostati nella città vecchia per garantire la sicurezza dei partecipanti alla manifestazione dell'UDC, ha dichiarato Hügli. "La polizia non può essere allo stesso tempo dappertutto."

Secondo Gabi è stato predisposto un numero sufficiente di agenti. Tuttavia la parte bassa della città vecchia è difficile da sorvegliare a causa del gran numero di possibili nascondigli. Gli autonomi non si muovevano tutti insieme, ma hanno allestito dovunque focolai, come una vera guerriglia, ha indicato il comandante della polizia comunale.

In base alle ultime informazioni fornite, complesivamente sono rimaste ferite 21 persone: 18 poliziotti e tre manifestanti. Otto sono state condotte in ospedale. Su dodici agenti è stato spruzzato un liquido ancora non identificato e questi hanno avuto problemi di respirazione, ha precisato all'ATS il portavoce della polizia comunale Thomas Jauch.

Gli arrestati sono 42; una parte si trovava ancora in stato di fermo in serata. Jauch non ha saputo dare indicazioni su possibili denunce penali. Nel frattempo la situazione si è calmata, ha prosgeuito il portavoce. Ciononostante la polizia è ancora presente in forze.
ATS

Manifestazioni UDC e autonomi: Calmy-Rey condanna le violenze
La presidente della Confederazione difende la libertà d'espressione e confida che la democrazia non può essere messa in pericolo da da qualche centinaia di estremisti

BERNA - Micheline Calmy-Rey condanna le violenze perpetrate ieri da gruppi di autonomi anti-UDC a Berna. "La libertà d'espressione e di riunione sono diritti fondamentali della nostra democrazia", ha dichiarato la presidente della Confederazione in un'intervista al "SonntagsBlick", giudicando "inaccettabile che qualche estremista infranga tali diritti con la violenza". La responsabile della diplomazia elvetica si è detta comunque fiduciosa nella popolazione. A suo avviso, la democrazia non potrà essere messa in pericolo da qualche centinaia di estremisti.
Nella democrazia elvetica non vi sono "nemici politici, ma solo avversari politici", ha detto la consigliera federale. "Mi attendo che tutte le parti conducano il dibattito politico nel rispetto dei nostri valori. Anche in occasione di manifestazioni".

La presidente della Confederazione ha quindi rivolto un appello ai partiti in campagna elettorale affinché cessino di provocarsi reciprocamente e di alimentare paure. "Le attuali provocazioni e accuse nella politica lasciano tracce dietro di sé. Occorre smetterla di giocare con i timori al solo scopo di guadagnare un paio di voti", ha affermato la socialista.

Manifestazione anti UDC. SISA: "Condanniamo l'atteggiamento della polizia"

"Il SISA si dichiara preoccupato per un clima di tolleranza verso posizioni politiche che si basano sull’odio fra persone e ritiene che la lotta contro il fascismo stia diventando una priorità per tutti i democratici"

BERNA - 21 persone ferite, tra cui 18 poliziotti e tre manifestanti Otto sono state condotte in ospedale. Su dodici agenti è stato spruzzato un liquido ancora non identificato e questi hanno avuto problemi di respirazione, ha precisato all'ATS il portavoce della polizia comunale Thomas Jauch. Gli arrestati sono 42; una parte si trovava ancora in stato di fermo in serata. Jauch non ha saputo dare indicazioni su possibili denunce penali.

È questo il triste bilancio delle manifestazione antirazzista svoltasi ieri pomeriggio a Berna. Gli autonomi di sinistra che volevano opporsi alla manifestazione pre-elettorale dell'UDC, sono stati aspramente criticati dal PS svizzero che, in una nota diramata ieri sera ha sottlineato l'importanza fondamentale di difendere la libertà d'espressione, anche se è diametralmente opposta. Stessa condanna è arrivata da parte del sindaco di Berna, il socialista Alexander Tschäppät, che ha difedo la libertà di opinione e di espressione, "questo diritto fondamentale è un pilastro della democrazia che non possiamo lasciar distruggere da nessun gruppo".

Da parte sua il SISA (sindacato indipendente studenti e apprendisti) che ha aderito alla manifestazione contro il razzismo, in un comunicato ha rivelato che la manifestazione inizialmente pacifica, ha avuto risvolti di scontro quando le provocazioni della polizia sono iniziate. Il SISA, si legge nel comunicato, "condanna l’atteggiamento della polizia di Berna che ancora prima di bloccare l’accesso al pubblico alle vie cittadine coinvolte, ha sparato proiettili di gomma e gas lacrimogeni contro la popolazione". Secondo il sindacato la stragrande maggioranza delle persone non erano manifestanti aggressivi, ma cittadini e famiglie con tanto di bambini e passeggini che si trovavano nel centro cittadino.

FOTO :

http://ch.indymedia.org/it/

Dom, 07/10/2007 – 15:54
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione