Sorveglianza | Ricerca - Intercettazione audio della tastiera

Riceviamo la traduzione di un articolo del New York Times inerente una ricerca diffusa nel 2004 sull'intercettazione acustica dei contenuti battuti attraverso la tastiera del computer. Altri riferimenti e dettagli tecnici possono essere approfonditi qui [link a ricerca inter-universitaria del 2017].
Quelle descritte non sono certo le tecniche di monitoraggio e spionaggio maggiormente diffuse, gli studi in questione partono inoltre dalla prospettiva della "sicurezza informatica", ma ci rimandano alle pervasive oscillazioni della società della sorveglianza, tra misure e contromisure, minacce e ripari, paranoie e sollievi, la "dimensione riservata dell'esistenza" rimodulata in "privacy" e il suo rapido trasformarsi in risorsa capitalizzabile.

Intercettazione audio della tastiera

Parlando di sicurezza informatica, hai fiducia nei firewall?
Pensate che una password vi proteggerà? Non è così facile: è ora possibile intercettare i tasti battuti su una tastiera e, sfruttando le variazioni minime nei suoni fatti da tasti diversi, distinguere e decifrare ciò che viene digitato.

Il merito di questa scoperta è di Dmitri Asonov, un ricercatore di computer security per I.B.M. presso il Centro Ricerche Almaden a San Jose, California, che (con l’aiuto di Rakesh Agrawal) ha pubblicato i risultati della sua ricerca quest'anno. Il principio è semplice. Le tastiere sono un po' come i tamburi: i tasti sono a riposo in cima a una lastra di plastica; differenti aree della piastra producono diversi suoni quando vengono pigiati. L'orecchio umano non può sentire la differenza, ma se i suoni sono registrati ed elaborati da un applicativo informatico altamente sofisticato, il computer può, con un po’ di pratica, imparare a tradurre i suoni dei tasti nelle lettere e nei simboli appropriati.

Ciò significa che i firewall e le password non serviranno a nulla se qualcuno riesce ad introdursi in una vostra stanza e registrare la cacofonia di tasti.
Asonov è riuscito ad ottenere ciò con strumenti di registrazione ampiamente disponibili posti a breve distanza. Anche da una distanza di oltre 15 metri, e con significativo rumore di fondo, è stato in grado di replicare con successo l’intercettazione utilizzando un microfono parabolico. Ha anche previsto in anticipo un’evidente obiezione pratica: come farebbe un aspirante intercettatore ad entrare in un edificio e avere abbastanza tempo per "addestrare" un programma per computer per riconoscere i tasti di una particolare tastiera? Non è un problema: sembra che tastiere della stessa marca producano suoni sufficientemente simili - a prescindere da chi sta scrivendo.

Dopo aver divulgato questa vulnerabilità, Asonov ha affermato di sentirsi in dovere di trovare una contromisura. Le tastiere, egli propone, potrebbero essere ingegnerizzate in modo tale che i suoni di tasti diversi sarebbero indistinguibili gli uni dagli altri. Ma se anche i programmatori ce la facessero, altre lacune sicuramente emergerebbero. Asonov dice che ha sentito voci di ricerche sulla possibilità di utilizzare i computer per tradurre il ronzio delle stampanti a getto d’inchiostro nel testo in fase di stampa in quel momento.

Fortunatamente, tali approcci rimangono relativamente estemporanei e al di là della portata dell’intercettatore medio. "Ognuno cerca ancora di bypassare i firewall ", si lamenta Asonov. 'La gente non pensa fuori dagli schemi'.

fonte:
http://www.nytimes.com/2004/12/12/magazine/acoustic-keyboard-eavesdropping.html?_r=0


(traduzione a cura di quattro amici al bar)

Mer, 26/04/2017 – 10:57
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