Sui lavori forzati e sugli altri Diritti... di Gabriel Pombo

Il 28 marzo 2008 sul televideo del canale tedesco WDR compare la seguente notizia: "I detenuti producono 45 milioni di euro".
L'articolo conferma che solo nelle carceri della Renania, nel 2007, i detenuti hanno prodotto con il loro lavoro un utile imprenditoriale di 44.90 milioni di euro, il che significa che -rispetto al 2005 in cui si sono avuti utili per 43,45 milioni di euro- la produzione è aumentata...
La ministra della giustizia della Renania, Müller-Piepenkötter, in relazione a questi dati in conferenza stampa ha cinicamente affermato che "l'occupazione per i detenuti è una meta importante che permette agli stessi di essere inseriti nella cultura del lavoro...". Poco più avanti "L'autofinanziamento dei centri con il lavoro dei detenuti diviene in questa maniera più sopportabile..."
Naturalmente non si può negare che la "illustre" ministro di giustizia sia una persona "coraggiosa"... Non sono molti i paesi che osano rendere pubbliche espressioni sulle economie sommerse provenienti dai "centri" carcerari.
D'altronde ritengo che la lettura delle sue parole non dia adito a malintesi. I fatti sono certi (legali e sotto la luce dei media): il detenuto deve lavorare e contribuire inoltre a pagare i costi che la sua detenzione comporta allo Stato.
Ciò che ovviamente la ministra non dice, ed altri illustri del ramo, sono il funzionamento interno delle carceri ed i meccanismi del lavoro forzato... e non perché siano "illegali", ma perché meno si sappia di questi, meno domande e/o polemiche potranno evitare.
Il tutto tenendo in considerazione l'evenienza che simile informazione possa interessare qualcuno (non è il caso di questo paese...).
(...)
Quando affermo che in questo paese non c'è interesse ad affrontare certe cose, mi riferisco al livello generale (quello che chiamano "pubblico interesse", come se interessi realmente qualcuno!!), perché di colpiti e interessati ce ne sono sempre.
Ad esempio, dentro le carceri c'è un'associazione e collettivo di detenuti (appoggiati all'esterno da avvocati "garantisti", ecc.) che da anni lotta contro gli abusi del potere, il psicoterrorismo carcerario, le condizioni detentive a lavorative, ecc.
Quest'associazione si chiama Iv.i (Interessenvertretunginhaftierten) che, tradotto, significa "Rappresentazione degli interessi dei detenuti".
Indipendentemente dalla mia condivisione o meno degli interessi che perseguono ed i mezzi che utilizzano (denunce, ricorsi, appelli ai media, ecc.)e/o i loro "alleati" (avvocati, giuristi, ecc), dal momento in cui si ribellano e che per questo vengono posti in isolamento, ecc., io come libertario sono dalla loro parte.
Dopo il contatto diretto con qualcuno dei suoi "rappresentanti" in carcere e l'avvio di conversazioni e dibattiti abbiamo deciso di fare un sciopero della fame come protesta per le condizioni d'isolamento di Nadine Trivian (una delle esponenti di quest'associazione)e per il suo trasferimento in un carcere in cui si trova in un ambiente completamente ostile per via della sua denuncia (e quella delle altre detenute) per la quale un secondino è stato condannato per violenza e abusi sessuali "nell'esercizio delle sue funzioni"...
Pertanto, la mia solidarietà verso questa compagna ed il lavoro politico dell'associazione Iv.i (e i compagni della stessa) è incondizionata. Ma la mia solidarietà va molto oltre questo caso concreto e si estende contro qualsiasi "centro" di detenzione e castigo, contro l'ergastolo, la pena di morte ed i sistemi d'isolamento e di tortura. Lo sciopero della fame si terrà dal primo al sette agosto e chi vorrà esprimere la propria solidarietà potrà farlo secondo i suoi criteri: dall'invio di fax al ministero di giustizia di Düsseldorf, al carcere in cui si trova Nadine, ai consolati tedeschi, ...
(...)
Quanto al funzionamento interno delle carceri-industria (per chiamarle in qualche modo) in Germania, conviene spiegare che il sistema carcerario tedesco è tra i più repressivi d'Europa.
La repressione in Germania non è "occasionale" (cioè ai secondini non sfugge la mano, ecc.) ma è sistematica... Ovvero tutto il Sistema ed il processo (poliziesco, giuridico, penale) è concepito per fabbricare montature-condanne-processi farsa ed ulteriori condanne che riempiono le carceri di forze produttive (sottoproletariato)costrette a "lavorare". In caso contrario, il detenuto diviene debitore verso lo Stato sia delle spese processuali (non serve a nulla dichiararsi "insolvente", perché il carcere ti "offre" un lavoro e con esso puoi pagare quanto devi allo Stato) sia delle spese della cella: letto, lenzuola, lavanderia, vitto, ecc...
I non sottomessi ed i refrattari al sistema penitenziario sono scarsi.
La gran maggioranza accetta le condizioni di buona o malavoglia) visto che in caso contrario viene negato il denaro per sopravvivere nel sottomondo carcerario: tabacco, caffè, cibo, ecc.
Il ricatto economico è solo una piccola parte dei mezzi a disposizione dell'amministrazione carceraria... Di fatto, chi non lavora (vuoi perché è in "lista d'attesa" vuoi perché rifiuta il lavoro forzato) dovrà aver a che fare con un regime penitenziario più duro: 23 ore al giorno rinchiuso in cella, una sola ora d'aria, nessuna possibilità di colloqui intimi con familiari e compagne sentimentali, ecc.
Insomma, in Germania ti impongono "doveri" ed obblighi, ma non conti su alcun "diritto"... Non esistono nemmeno i tribunali di sorveglianza penitenziaria, nemmeno una legge generale sull'amministrazione penitenziaria...
(...)
Il fatto che la gran parte dei detenuti siano stranieri (molti non parlano il tedesco, ancor meno conoscono le leggi e il "Diritto") li converte in vittime ideali nelle mani di avvocati, giudici ed altri individui senza etica, morale e/o scrupoli di alcun tipo.
Le percentuali d'analfabetismo sono impressionati e la gran parte dei reclusi proviene da paesi in cui vengono trattati in maniera molto più brutale (specie dagli ex-paesi sovietici e dall'Africa): Pertanto è inutile stare a spiegare che tutto quello che fanno non solo è "illegale" ma amorale, al più scrollano le spalle e chiedono: che significa amorale? Cosa sono i Diritti Umani?
Molti lavorano perché in questo modo possono inviare parte del salario alle famiglie che vivono nei loro paesi d'origine, in condizioni subumane...
Insomma, non solo si punisce la povertà, ma si sfrutta l'ignoranza e questo è l'aspetto immorale di uno dei paesi "leader" di questa chiamata "unione europea" che, come tutti sanno, è l'Europa del Capitale e dei suoi carcerieri.
Una "Europa" in cui possono circolare le merci, si possono trasferire le imprese da una zona all'altra più "redditizia", si può succhiare il sangue ai lavoratori e dar loro un calcio in culo quando non sono più "produttivi", controllare le persone, rinchiuderle, torturarle, ecc., senza che a nessuno di questi svergognati gli importi un cazzo degli interessi, dei "referendum" (come quello sulla "Costituzione europea"), dei Diritti e della dignità delle persone.
(...)
Sono tante le cose che vorrei trattare ma... per stavolta vi lascio con queste dichiarazioni che servono per rinfrescare la memoria a questi satrapi che passano la vita a parlare di "Diritti Umani", "Democrazia", ecc...
Come canta la Polla Record ... Arriverà, arriverà... ogni borghese riceverà... la sua beffa, la sua beffa... si vendicherà l'umiliazione...
(...)

Saluti combattenti a tutti quelli che lottano nel mondo intero.

Gabriel


El 28 de Marzo del presente año sale en el Tele-Texto del Canal WDR
una noticia significativa : « Los presos producen 45. Milliones de
Euros ».

En suma el artículo confirma que sôólo en las carceles de
Renania en el año 2007 los presos han producido con su « trabajo » un
beneficio empresarial de 44,90 Milliones de Euros, lo que significa que
en comparacíon al año 2005 donde se producieron beneficios por valor de
43,45 Milliones de Euros la producción ha aumentado ...

La Ministra de Justicia de Renania : Müller-Piepenkötter, en relación a
estos datos afirma con cinísmo en la rueda de prensa qué « la ocupación
de los presos es una meta importante que permite a los mismos
insertarlos en la cultura del trabajo ... » poco más adelante : ... el
autofinanciamiento de los centros con el trabajo de los presos se hace
de este modo más soportable ...
Desde luego no se puede negar que la « ilustre » Ministra de Justicia
sea una persona « valerosa » ... No hay muchos paises que se atrevan a
hacer públicas manifestaciones sobre las economías sumergidas de sus
« centros » carcelarios.
Creo a su vez que la lectura de sus palabras no deja resquicio para malinterpretaciones algunas. La cosa esta clara (y todo legal y bajo la luz mediática) : el preso tiene que trabajar y además contribuir a los gastos que produce su encarcelamiento al Estado.
Lo que desde luego no cuenta la Ministra y otros ilustres del ramo es el funcionamiento interno de las prisiones así como los mecanísmos del trabajo forzado ... y no porque sean « ilegales » sino porque cuanto menos se sepa sobre este, menos preguntas y/o polémicas podran evitarse todos ellos.
Esto, claro, teniendo en consideración el que semejante información pudiese
interesar a alguien (lo que en este pais no es el caso) ...
(...)
Cuando digo que en este pais no hay interés en destapar estas cosas me
refiero al nivel general (eso que llaman « interés público » como si
este interés le importase realmente a alguien !!!!), pues afectad.s e
interesad.s siempre hay.
Por ejemplo dentro de las prisiones hay una asociacion y colectivo de presos (con apoyo exterior de abogados
« garantistas », etc ) que desde hace años vienen luchando contra los
abusos de poder, el psicoterrorismo carcelario, las condiciones de
detención y laborales, etc, etc ...
Esta asociación se llama Iv.i (Interessenvertretunginhaftierten) que traducido viene significando Representación de los intereses de los detenidos.
Independientemente de lo que comparta o no los intereses que persiguen
y los medios que emplean (Denuncias, recursos, Apelos a los Mass-Media,
etc) o/y sus « aliados » (abogados, juristas, etc;) desde el momento
que se rebelan y por ello son metidos en aislamiento, dispersados, etc,
... estoy de su parte como libertario.
Como sea y tras el contacto directo con alguno de sus « representantes » en prisión y el establecimiento de concersaciones y debates hemos decidido hacer una Huelga de Hambre para protestar por las condiciones de aislamiento de
Nadine Trivian (una de las representantes de esta asociación) asi como
su internamiento/dispersión en una carcel donde se encuentra en un
ambiente completamente hostíl ya que gracias a su denuncia (y la de
otras compañeras presas) un carcelero fué condenado por violación y
abusos sexuales en el « ejercicio de su cargo » ...
Mi solidaridad pues con esta compañera y el trabajo político de la asociación Iv.i (y los compañeros de la mísma) es incondicional. No obstante mi
solidaridad va más allá de este caso concreto y se extiende en contra
de todo « centro » de encierro y punición, contra toda cadena perpetua,
pena de muerte y sistemas de aislamiento y tortura.La H.H tendrá lugar
del 1 al 7 de Agosto y quien quiera mostrar su solidaridad puede
hacerlo según sus criterios : desde el envio de faxes al Ministerio de
Justicia de Düsseldorf, a la prisión donde se encuentra Nadine,
Consulados Alemanes, etc ...
(...)
En cuanto al funcionamiento interno de las Carceles-Industria (por llamarlo de algun modo) en alemania conviene aclarar que el sistema carcelario alemán es de los más represivos de europa.
La represión en alemania no es « coyuntural » (osea carceleros que se les va la mano, etc) sino « sistémica » ... Es decir todo el Sistema y el proceso
(policial-judicial-penal) está concebido para fabricar montajes-condenas-juicios farsa- y ulteriores condenas que llenan las
prisiones de fuerzas productivas (subproletariado) obligadas a
« trabajar », de lo contrario el preso se hace acreedor al Estado tanto
de los costos procesuales (aqui no vale aquello de declarase
« insolvente » ya que la prisión te « ofrece » un trabajo y con este
trabajo puedes pagar lo que le debes al Estado) como el pago de la
celda : cama, ropa de la cama, lavandería, desayuno, comida, etc ...
Insumisos y refractarios al sistema penitenciario son escasos ya que la
inmensa mayoría aceptan las condiciones (sea de buena o mala gana) pues
de lo contrario se les niega el dinero para comprar lo esencial pra
sobrevivir en el submundo carcelario : tabaco, café, comida, etc, etc.
El chantaje económico es solo una pequeña parte de los medios a
disposición de la Administración carcelaria ... De hecho quien no
trabaja (ya sea porque está en la « lista de espera » o porque rechaza
el trabajo forzado) deberá contar con un regimen carcelario más duro;
esto es 23 horas al dia encerrado en la celda (1 hora de patio) y sin
posibilidades de « vis-a-vis » con familiares y compañer.s
sentimentales etc, etc.
En suma en alemania te imponen « deberes »
y obligaciones pero no cuentas con « derecho » alguno ... Tampoco
existen Juzgados de Vigilancia Penitenciaria ni siquiera una Ley
Órganica General Penitenciaria ...
(...)
El hecho de que la
mayor parte de presos son extranjeros (muchos ni hablan el idioma y
menos conocen las Leyes y « Derechos ») les convierte en víctimas
ideales en manos de abogados, jueces y demás individuos sin etica,
moral y/o escrúpulos de tipo alguno.
Las cuotas de analfabetísmo
son impresionantes y la mayoría proceden de países donde son tratados
de forma muchísimo más brutal (sobre todo los procedentes de paises de
la ex-URSS y África) asi que es inútil explicarles que todo lo que
hacen aqui no sólo es « ilegal » sino amoral ; a lo sumo se encogen de
hombros y preguntan : Qué significa amoral ? O qué significa Derechos
Humanos ?
Muchos trabajan porque de este modo pueden envíar parte
de sus salarios a sus familias que viven en sus paises de origen en
condiciones infrahumanas ...
En suma no sólo se castiga la pobreza
sino que se explota la ignorancia y esto es en suma lo inmoral de uno
de los paises « motores » de esta llamada « unión europea » ue como
todos ya saben es la Europa del Capital y sus carceleros.
Una
« europa » donde pueden circular las mercancías, trasladar las empresas
de una zona « rentable » a otra mas rentable, chuparle la sangre a los
trabajadores y después darles una patada al culo cuando ya no son
« productivos », controlar a las personas, encerarrlas, torturarlas,
etc, sin que a ninguno de estos sinverguenzas les importe un carajo los
intereses y « referéndum » (recordémos, por ejemplo, el referéndum
sobre la « Constitución Europea »), los Derechos y la dignidad de las
personas.
(...)
Son demasiadas cosas las que me quedan en el
tintero, pero ... por esta vez lo voy dejando con estas declaraciones
que siempre vienen bien para refrescarle la memoria a estos sátrapas
que van por la vida hablando de « Derechos Humanos », « Democracia »,
etc ...
Y como canta la Polla Record ... Llegará, llegará ... cada
burgués recibirá ... su broma, su broma ... se vengará la humillación
...
(...)

Saludos combativos para quienes luchan en el mundo entero.

Gabriel

Mar, 24/06/2008 – 00:56
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