[To] Serata incontro con Giuseppe Bucalo
SERATA INCONTRO CON
GIUSEPPE BUCALO
Una collettività che vuole riappropriarsi di se stessa non può prescindere dall’affrontare anche quei conflitti che nascono nel suo seno, assumendosene la responsabilità.
Espropriandoci di ogni conoscenza autonoma e saper fare, la nostra società è riuscita a trasformare anche noi stessi, i nostri corpi e la nostra sensibilità, riducendo la mente umana a un “meccanismo” da aggiustare quando – secondo gli esperti – non funziona più come dovrebbe.
Così la psichiatria dilaga. Qualsiasi comportamento difforme viene concepito e trattato come un difetto da correggere: l’enorme diffusione degli psicofarmaci tra i bambini, soltanto perché distratti a scuola o troppo vivaci, ne è l’ultima inquietante conferma.
Quello che, in altre epoche, era sintomo di stravaganza, genialità o illuminazione divina, oggi diventa il sintomo di un malfunzionamento del sistema nervoso: un guasto da riparare, da curare.
Alla psichiatria vengono così delegati quei conflitti che la società non è più in grado di affrontare, avendo perso il tessuto comunitario che un tempo se ne faceva carico.
Ma il sistema psichiatrico non risolve i problemi, tutt’al più li contiene, li allontana, li isola e, così facendo, tranquillizza e deresponsabilizza tutti gli altri.
Una serata di confronto sulla critica della psichiatria, sia nei suoi presupposti pseudo-scientifici che nei suoi effetti pratici, partendo dall’esperienza pratica di Giuseppe Bucalo: una sperimentazione quotidiana di altri modi di affrontare i rapporti, i problemi, i conflitti tra le persone, per fare a meno del pre-giudizio psichiatrico.
Giuseppe Bucalo, siciliano, promuove da oltre vent’anni esperienze pratiche di autogestione personale e collettiva delle esperienze extraordinarie. Fondatore del Comitato d’Iniziativa Antipsichiatrica di Furci Siculo (Messina) e del Telefono Viola in Sicilia, è oggi impegnato nella gestione dell’unica realtà italiana di accoglienza antipsichiatrica attraverso l’associazione Penelope di Taormina.
È autore di diversi libri sull’argomento:
* Dietro ogni scemo c’è un villaggio – itinerari per fare a meno della psichiatria, Ragusa 1993.
* La malattia mentale non esiste – antipsichiatria: prime istruzioni d’uso, Torino 1996.
* Malati di niente – manuale minimo di sopravvivenza psichiatrica, Milano 1996.
* Dizionario antipsichiatrico - esplorazioni e viaggi attraverso la follia, Ragusa 1997.
* Sentire le voci – guida all’ascolto, Ragusa 1998.
«L’antipsichiatria non è una teoria ma una pratica. Non spiega cosa accade dentro o fra le persone o perchè accada. Permette solo che accada. Non esistono tecnici o tecniche dell’antipsichiatria. L’antipsichiatria è solo uno degli infiniti modi di stare in uno dei mondi possibili, credendo che ci sia sempre un senso umano da dare a quanto ci accade, a quanto sentiamo, pensiamo o facciamo.»
Sab. 29 Nov. // H 21:00
c/o Auditorium della scuola media “Defendente Ferrari”
via Martiri della Libertà 3,
vicino P.za del Popolo
Avigliana
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