[To] Sentenza per Marco Martorana

28/11/2007 - 11:30
28/11/2007 - 14:00

MERCOLEDI' 28 NOVEMBRE 2007

ORE 11:30


Andiamo a portare la nostra Solidarietà a Marco!

ore 11:30
Palagiustizia di Torino.
C.so Vittorio Emanuele,300 Angolo Via Falcone Borsellino.

mezzi che passano in zona:
Bus 55, 56, 68.
Tram 9 e 16
Metrò Fermata Principi D'acaja

Il giorno della Sentenza per Marco Martorana

COMUNICATO.

Un treno senza fermate…

Il 28 Novembre 2007 prossimo alle 11,30 al palaingiustizia di Torino, si terrà l’ultima udienza del processo no tav, che vede come imputato Marco, arrestato, il 22 dicembre 2005, con l’accusa di aver aggredito un agente d.i.g.o.s. durante il corteo serale del 6 dicembre 2005 tenutosi a Torino; la notte precedente la polizia aveva selvaggiamente sgomberato il presidio permanente di Venaus.
L’accusa contro Marco non regge, è palesemente inventata e lo si può benissimo notare dalle molteplici incongruenze che si trovano nei verbali della digos e nelle dichiarazioni fatte dagli stessi durante il processo.
L’accusa è basata solo sul riconoscimento di tre digossini; due di essi, all’inizio, nei verbali definivano “kefia” la sciarpa di seta indiana indossata da Marco quel giorno, sciarpa che è ben visibile nelle foto scattate durante la giornata, la stessa sciarpa che Marco indossava quando è stato arrestato, sciarpa che ora è sotto sequestro in questura. Strano questo duplice errore. Questa sciarpa avrebbe occultato il volto di Marco durante l’aggressione e che, secondo i digos, gli sarebbe caduta per un attimo rendendo possibile il riconoscimento. Peccato che la digos però non si sia messa d’accordo sul momento: infatti uno dice che la sciarpa gli sarebbe caduta nella corsa, prima dell’aggressione, l’altro dice che gli sarebbe caduta un attimo prima dell’aggressione e poi si sarebbe nuovamente coperto per sferrare il colpo, l’altro ancora dichiara che gli sarebbe caduta durante, cioè mentre dava il colpo!? Ma quanta volte gli sarà caduta ‘sta cazzo di sciarpa?
Poi c’è un altro piccolo ed insignificante particolare: Marco non aveva nessuna sciarpa quella sera, infatti l’aveva prestata all’inizio del corteo ad un’amica, la digos non poteva certo saperlo. Non si spiega neanche come mai la digos, avendo riconosciuto senza ombra di dubbio Marco, non abbia proceduto all’arresto quella sera stessa allo scioglimento del corteo, quando in piazza rimasero quattro persone, oppure il giorno dopo quando fu fermato dalla digos in via Garibaldi con alcuni amici.
La risposta non può che essere una sola, dovevano ancora inventarsi tutto. Niente di nuovo, un bell’arresto deciso a tavolino di un anarchico pericoloso e violento del mondo squatter torinese (definizione dei giornalisti che come al solito non si sono risparmiati nelle infamie e nelle menzogne, premio menzogner Massimo Numa, il numero uno indiscusso, lui e i suoi molteplici pseudonimi), così si poteva testare la repressione verso il movimento no tav, criminalizzare i cattivi nel movimento, vedere le reazioni e poi non dimentichiamo che iniziavano le proficue olimpiadi!
Siamo alla fine del processo, l’invito è di partecipare numerosi dalla valle alla città portiamo solidarietà NO TAV!

Il processo a Marco è pienamente inserito nel clima repressivo nazionale contro tutte le realtà non omologate nelle istituzioni.

A Torino, sempre al Palagiustizia il 29 Novembre ci sarà la sentenza per gli antifascisti torinesi accusati di devastazione e saccheggio

http://www2.autistici.org/fenix

Si vuole eliminare con ogni mezzo dal tessuto cittadino ogni voce di dissenso.
Dopo gli innumerevoli sgomberi di case occupate avvenuto negli ultimi 2 anni (Fenix 1, 2 e 3, Rosalia, Alcova, Ecosservatorio 1, 2, 3 e 4, LSO, Reggia…) ora è L’Asilo, occupazione storica della nostra città, ad essere nel mirino dell’amministrazione comunale che vuole assegnarlo ad un’associazione di rumeni.

no tav contro ogni tipo di repressione
basta tribunali, fuoco alle galere tutti liberi

Mer, 14/11/2007 – 13:23
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