Torino - "Attenti a quella faccia" Sui muri gli identikit dei poliziotti in borghese

fonte lastampa.it

«Be careful with this face»: fate attenzione a questa faccia. E ancora: «She is dressed like a common girl» si veste come una ragazza normale ma è una vigilessa del nucleo servizi mirati.
Muri come tazebao a Porta Palazzo durante la notte. Muri tappezzati di volantini di ogni tipo e formato, affissi da qualcuno che intende denunciare e far scoprire carabinieri in borghese che danno la caccia agli spacciatori e vigili e urbani che fanno un lavoro altrettanto utile contro chi delinque.

E allora ecco le fotografie di automobili civetta usare dalle forze dell’ordine, con tanto di targa ben in evidenza, e visi della ragazza «most wantend», la più ricercata, la vigilessa più temuta e meno paurosa che il corpo della polizia municipale può annoverare nel suo organico.
Mancano le taglie poi hanno scritto davvero di tutto nei volantini fotocopiati e appiccicati sui muri di questo spicchio di città. Li attaccano - dice qualcuno - anarchici e squatter i volantini dei «most wanted» in questa zona. Sono scritti in italiano, in inglese ed in arabo. Appaiono ogni notte, o quasi. E ogni mattino carabinieri, poliziotti e vigili passano e li strappano. Senza quasi farci caso più di tanto.

Perché, come dice il comandante provinciale dell’Arma, Antonio De Vita: «Non è la prima volta che succede e questo non ci allarma più di tanto. Prenderemo le contromisure del caso, cambiando le targhe delle auto civetta».

Lei, la vigilessa più odiata e temuta da chi - clandestino o no - gravita in questa zona continua a farsi vedere. E a lavorare, come se niente fosse. Tanto, si sa, questo è un rischio che si corre facendo un lavoro come il suo. E poi le sue fotografie sono finite più volte sulle pagine dei giornali, scattate durante operazioni a Tossik Park, oppure in occasionedi avvenimenti ufficiali.
«Attenzione alle telecamere» urlano i tazebao clandestini. «Spiano la vostra vita» insistono, facendo leva sulla paura dell’espulsione di chi lavora, ma ancora non è posto con i documenti del soggiorno.

In realtà, però, le videocamere controllate dalla questura, sono lì per controllare il territorio, per «spiare», se è il caso, chi delinque, chi spaccia, chi rapina i passanti oppure borseggia le vecchiette.

Mer, 05/03/2008 – 17:33
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