Torino - Siamo uomini o pezzi di ricambio?

volantino distribuito al corteo contro i morti sul lavoro - Torino, 9 dicembre 2007

"Tragico incidente". "Triste destino". "Fatalità". Con queste parole "La Stampa" e gli altri organi di informazione hanno il coraggio di definire la strage della ThyssenKrupp. Anche se gli estintori erano scarichi, anche se il telefono era staccato, anche se la squadra addetta alla sicurezza era sotto organico, anche se... Gli operai della ThyssenKrupp come i famigliari dei ragazzi ucisi hanno detto chiaramente quel che ogni persona di buon senso sa: non c'è stato nessun "incidente", queste morti sono un "OMICIDIO".
E i responsabili di questa strage sono noti: e sono, oltre alla ThyssenKrupp, la Confindustria e la classe padronale, per i quali da sempre - è quasi scontato dirlo - i lavoratori non sono altro che carne da macello, pezzi di ricambio da sostituire quando si rompono o non servono più. E i loro complici sono altrettanto noti: sono coloro che siedono al governo, di destra o sinistra non cambia nulla, i quali ci hanno ormai imposto la menzogna secondo cui il "bene delle imprese" coincide con il "bene del paese", con il beneplacito sindacale.
E oggi tanti di costoro sono qui a fare la passeggiata, a lavarsi la coscienza che non hanno, a sfilare per le telecamere e a cercare di riacquistare un po' di credibilità riesumando qualche balla sul "valore del lavoro". Non facciamoci illusioni, a chi ci governa - almeno quanto ai padroni - non frega niente della vita dei lavoratori. E dell'indignazione che oggi sembra smuovere le loro anime belle, lo sappiamo tutti, dopodomani non sarà restato nulla. E continueranno i regali ai padroni e gli appelli ai sacrifici per tutti gli altri.
"Oggi non è il momento per le polemiche e per le divisioni...", continuano a ripeterci i mestatori della politica. Per loro in sostanza dovremmo, ancora una volta, stare buoni e tranquilli, seppellire in fretta i cadaveri e TORNARE A LAVORARE!
Tornare a lavorare?! Tornare a morire di lavoro?! Tornare a farsi sfruttare, per un salario di merda e per produrre sempre più merci di merda che non ci lasciano altro che veleni e infelicità!?
Ma che cos'altro ancora dobbiamo subire prima di alzare la testa?! Hanno ammazzato quattro ragazzi, in un modo atroce, senza senso. E l'hanno fatto sapendo che li mandavano a morire, perché tanto le loro vite non valevano niente nei loro conti... Ma che cosa ci devono ancora fare?!
Non dimentichiamoci che gli assassini hanno un nome e un indirizzo:
CONFINDUSTRIA, c.so Vittorio Emanuele 103, per esempio
... non dimentichiamo...

Mer, 12/12/2007 – 13:18
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