Una settimana di lotta!

fonte http://veganlink.antifa.net

Resoconto SHAC tour dal 26 al 29 giugno 2007

Ogni giorno migliaia di animali vengono fatti nascere nei laboratori di vivisezione o negli allevamenti che li riforniscono, altri, come molti primati, vengono catturati nel loro habitat naturale e spediti a vivisettori dall'altra parte del mondo. Questi animali vivono ogni singolo istante della loro vita in uno stato di terrore perenne, aspettando nelle loro gabbie la mano della persona in camice bianco che li portera' sul tavolo operatorio, sulla sedia di contenzione o altri macchinari scientifici di tortura. Dopo giorni, mesi o anni di agonia essi verranno uccisi, bruciati e dimenticati per sempre, semplici numeri, dati per la ricerca.
Ogni giorno questo sistema di morte e oppressione va avanti grazie ad una lunga ed efficiente catena di collaborazioni tra laboratori, fornitori, clienti e finanziatori. Da troppo tempo chi fa profitti con la vivisezione e' stato abituato a vivere e lavorare nell'anonimato senza mai doversi confrontare con l'odio che, se solo gli ascoltassimo, gli animali provano per i loro aguzzini. È con in testa le immagini degli animali mutilati e massacrati nei laboratori che ci siamo messi in viaggio per quattro giorni di assedio ad alcune aziende che in un modo o nell'altro si rendono complici e responsabili della morte di 500 animali ogni giorno nel piu' grande laboratorio di vivisezione d'Europa: Huntingdon Life Sciences.

Martedi' 26 giugno

16.00:
In una quarantina di attivisti, tra cui molti locali, ci incontriamo davanti ad uno dei piu' grandi laboratori di vivisezione d'Italia, il centro ricerche della GlaxoSmithKline a Verona, in via Fleming. Oltre i cancelli, le guardie ed il filo spinato, a poche decine di metri da noi, centinaia di cani, gatti, primati e roditori di ogni tipo sono prigionieri di una delle piu' potenti multinazionali farmaceutiche del pianeta, nonche' maggior cliente di Huntingdon Life Sciences.
Subito ci si divide in quattro gruppi per coprire le altrettante entrate di questa vera e propria piccola citta' dello sfruttamento animale. La struttura, composta da diversi edifici tra uffici e laboratori, e' enorme ma sappiamo bene quanto anche un numero pur discreto di attivisti possa mettere in crisi chi evita con ogni mezzo di rendere conto della propria attivita' vivisettoria. Ben presto le prime macchine iniziano ad uscire da una delle entrate e da quel momento in poi per circa tre ore non ce ne lasceremo sfuggire nemmeno una. In questo posto lavorano centinaia di persone ed ognuna ha avuto il diritto al trattamento speciale SHAC gratuito. Ogni veicolo o pedone che e' uscito dalla Glaxo quel pomeriggio ha dovuto far fronte a decine di attivisti che con l'aiuto di diversi megafoni e trombe gli hanno urlato in faccia la rabbia e il disgusto per chi lavora in un campo di concentramento per animali. Uno dei presidi migliori e piu' efficaci del tour senza alcun dubbio!

Mercoledi' 27 giugno

08.00:
La prima protesta della giornata si svolge a Rovereto davanti ad una fabbrica della Sandoz, di proprieta' della multinazionale farmaceutica Novartis: un ammasso di cemento e ciminiere situato nel bel mezzo ad una bellissima valle, un insulto alla natura. Accogliamo i dipendenti all'entrata del lavoro con le immagini degli animali mutilati ad Huntingdon Life Sciences. Molti di essi attraversano il parcheggio scortati dalle forze dell'ordine camminando a testa bassa tra il baccano assordante dei megafoni e delle nostre urla.

10.30:
Torniamo davanti ai laboratori della GlaxoSmithKline a Verona. Sembra proprio che la protesta del giorno precedente abbia lasciato il segno, ci vengono imposte diverse restrizioni: siamo confinati davanti ad una sola entrata difesa da un nutrito cordone di forze dell'ordine che non esitano a usare pugni e calci per difendere gli assassini che tentano di passare da quest'entrata. Non ci lasciamo intimorire, sappiamo che le altre entrate sono chiuse e che l'aumento della sicurezza attorno allo stabilimento e' solo un segno della paranoia della Glaxo di fronte a persone determinate a farla finita con lo sfruttamento di esseri viventi, umani e non umani, nel nome di un falso progresso. Dopo ore di slogans e discorsi al megafono non-stop ci rimettiamo in strada verso il prossimo obbiettivo della giornata.

16.00:
Nel corso della campagna SHAC diverse aziende hanno tentato di mentire agli attivisti rilasciando false dichiarazioni, ma ad ogni occasione esse sono state smascherate. Dangerous Goods Mangement, e' una di esse. L'anno scorso, in un colloquio con attivisti olandesi i dirigenti di questa azienda avevano giurato di non fare piu' affari con HLS. In seguito pero' sono stati scoperti dei documenti relativi ad un trasporto fatto da DGM di porzioni di cervello di scimmia da HLS ad un laboratorio in Corea.
Al nostro arrivo davanti al loro stabilimento di Vignate (MI) negli uffici DGM c'erano ancora tre dipendenti, che durante la protesta hanno dato prova della loro intelligenza uscendo dallo stabile per fotografare gli attivisti e mostrare loro il dito medio, ovviamente protetti da una recinzione e dalle forze dell'ordine. Ben presto pero', con l'avvicinarsi dell'ora di chiusura, gli sfotto' hanno lasciato il posto alla frustrazione di non sapere come uscire dal proprio posto di lavoro senza dover fare i conti con SHAC. Questa situazione si e' protratta per una buona mezzora con i dipendenti che si affacciavano chiedendo aiuto alle forze dell'ordine anch'esse evidentemente impreparate a far fronte alla situazione. Per finire i dipendenti hanno trovato il coraggio di uscire e in un modo o nell'altro, scortati, sono riusciti a darsela a gambe verso il proprio veicolo sotto i cori “ASSASSINI!”, i fischi dei megafoni e i cartelli con fotografie di cani beagles sanguinanti sbattuti in faccia… nessuna pace per gli aguzzini! Questo e' quello che succede a chi tenta di imbrogliarci!

Giovedi' 28 giugno

8.00:
Zede nazionale di Novartis a Origgio. Un'azienda che miete migliaia di vittime ogni singolo giorno nei suoi laboratori e ad Huntingdon Life Sciences, dove ha svolto atroci esperimenti di xenotrapianti su primati ed altri animali. Un'azienda che con i suoi farmaci ha avvelenato e ucciso migliaia di persone, come nel caso del Ritalin, anfetamina somministrata ai bambini considerati "troppo vivaci", che a decine si sono suicidati. Un'azienda che con i suoi stabilimenti e i suoi veleni devasta l'ambiente e che vieta proteste pacifiche davanti ai suoi quartieri generali a Basilea, in Svizzera. Inutile dire quanto ci disgustano le persone che entrano da Novartis ogni mattina per iniziare la loro routine quotidiana di servi o ancora peggio dirigenti di questa industria di morte e sfruttamento. Da notare tra le centinaia di macchine pure dei dirigenti svizzeri, austriaci e tedeschi di Novartis che sicuramente avranno recepito il messaggio, Novartis seguite l'esempio dei vostri vicini della Roche che saggiamente hanno smesso di commissionare esperimenti ad Huntingdon Life Sciences! A giudicare dalla faccia del responsabile sicurezza della sede di Origgio che bene conosce la campagna SHAC questo presidio ha dato molto fastidio…

11.00:
Siamo di nuovo dalla GlaxoSmithKline, altri uffici, altri laboratori, questa volta a Baranzate (MI). Per due ore ci facciamo sentire e spieghiamo a tutte le aziende con cui la Glaxo condivide questo centro, anch'esse del settore chimico-farmaceutico, che la vivisezione e' una truffa e un modo veloce ed efficace per spacciare sul mercato qualsiasi veleno. Che la vivisezione non uccide solamente gli animali ma pure gli umani, vere e proprie ultime cavie dell'industria. Non e' la prima volta che presidiamo questo posto e non sara' nemmeno l'ultima!

14.00:
Dopo una breve pausa pranzo ci spostiamo davanti ad un'altra azienda specializzata nello sfruttamento di ogni forma di vita e nelle devastazioni ambientali, la multinazionale tedesca Bayer. Per due ore presidiamo la sede centrale di Bayer in Italia situata in una via molto trafficata di Milano da cui siamo visibili da tutti i passanti. A turno ci alterniamo al megafono spiegando ai passanti di che atrocita' questa multinazionale si e' resa complice nel passato e di quelle di cui e' complice tuttora: vivisezione, manipolazioni genetiche e genocidi.

16.00:
L'ultima protesta della giornata si svolge in via Piranesi, un quartiere di Milano che ospita un laboratorio di vivisezione della Sanofi-Aventis, cliente di HLS.
Essendo un quartiere residenziale cogliamo l'opportunita' per spiegare alla gente che a poche decine di metri dai loro appartamenti Sanofi-Aventis tortura animali, tra cui anche dei cani. Molte le persone che si fermano e appoggiano la nostra protesta. Ci colpiscono le parole di un giovane del quartiere che porta a spasso il cane che, scioccato nell'apprendere cosa succede vicino a casa sua, ci promette di dire in faccia quello che pensa della vivisezione e di chi la pratica a chiunque vedra' uscire dall'azienda.
I pochi dipendenti che vediamo uscire dietro al nutrito schieramento di forze dell'ordine camminano a testa bassa allontanandosi il piu' velocemente possibile dalla nostra vista e dalle nostre urla. Sanofi, anche se quasi tutti gli abitanti di via Piranesi ormai sono a conoscenza di che cosa succede nel centro di ricerche Sanofi Midy, non ci stancheremo mai di tornare per rovinare le vostre giornate lavorative!

Venerdi' 29 giugno

8.00:
Iniziamo l'ultima giornata di questo tour ad Origgio all'entrata di un enorme stabilimento di Sanofi-Aventis. Al nostro arrivo gran parte dei lavoratori sono gia' entrati al lavoro per cui riserviamo tutta la nostra rabbia per i pochi sfortunati ritardatari. Mostriamo a chi arriva in macchina i nostri cartelloni e lo striscione raffiguranti la sofferenza degli animali macellati ad Huntingdon. Da notare due patetici sbirri di Sanofi che ad ogni nostra protesta si danno da fare a fotografarci, risparmiate sui rullini e visitate il sito di SHAC, le nostre foto sono migliori e sono gratis! Non e' cosi' che fermerete le proteste qui in Italia o a Parigi!

10.30:
Senza il sostegno di alcune banche, market makers o compagnie di assicurazione HLS avrebbe gia' chiuso da un pezzo. Essendo un'azienda molto vicina al fallimento gli aiuti finanziari sono per HLS di vitale importanza. È anche e soprattutto colpa di finanziatori ed azionisti che in questi ultimi anni sono morte centinaia di migliaia di animali. Lontano dalle gabbie, dai bisturi e dalla puzza di sangue uomini e donne incravattati speculano sulla vita davanti agli schermi dei loro computer. Poche settimane fa Deutsche Bank ha acquistato piu' di 50.000 azioni di Huntingdon e la risposta della campagna SHAC non si e' fatta aspettare. Questa e' la seconda volta in meno di un mese che torniamo davanti alla sede centrale di Deutsche Bank a Milano, un moderno e lussuoso complesso di uffici. Per piu' di due ore abbiamo spiegato che cosa Deutsche Bank deve fare se vuole evitare di essere bersagliata da ulteriori proteste: vendere le azioni di HLS. Siamo sicuri che ogni singolo dipendente ci abbia sentiti, grazie anche all'ottima acustica del luogo, con trombe, fischietti e cinque megafoni a massimo volume che facevano rimbombare le nostre voci contro l'imponente edificio di D.B. Deutsche Bank fai la scelta giusta e saggia, segui l'esempio di Dresdner Bank/Allianz, che ha venduto tutte le azioni di HLS dopo solo una settimana di proteste! Siamo testardi Deutsche Bank, chiedete a Marsh, a Roche, alla Bank of America, ce ne andremo solo quando mollate!

13.30:
Riserviamo a Merril Lynch, azionista di HLS, l'onore di essere l'azienda a subire l'ultimo presidio del nostro tour. In una via centrale, nello stesso edificio di Armani, questi aguzzini in giacca e cravatta hanno la loro sede italiana e sicuramente non avranno gradito l'assalto sonoro a cui sono stati sottoposti per gran parte del pomeriggio. Non importa se avete comprato solo poche azioni, ogni aiuto ad HLS significa sofferenza e torture per gli animali. Merril Lynch sapete benissimo che non conviene fare affari con Huntingdon, e fino a quando non venderete le azioni ci troverete sotto ai vostri uffici!

Come era successo durante i precedenti due "tour" di proteste fatti quest'anno in questi quattro giorni ci siamo resi conto che ognuno di noi con un po' di organizzazione e di determinazione puo' causare non pochi problemi a delle aziende che a prima vista potrebbero sembrare inattaccabili. E' difficile spiegare quello che si prova alla vista di vivisettori che fanno di tutto per non farsi notare uscendo dal lavoro, persone abituate a difendere con tanto orgoglio e sicurezza la loro falsa immagine di benefattori dell'umanita' in televisione e sui giornali improvvisamente sono prese dal panico e dalla paura che qualcuno mostri alla gente la loro vera natura di sadici torturatori. Oppure dirigenti di alcune delle multinazionali piu' potenti del mondo che alle otto del mattino si trovano intrappolati nei loro macchinoni assediati da un orda di attivisti con cartelli e megafoni, e responsabili della sicurezza incapaci di far nulla se non scattare inutili fotografie.

Gli undici presidi hanno inoltre dato la possibilita' ad ognuno di noi di dilettarsi nell'uso del megafono, troppo spesso monopolizzato da poche persone, di vincere l'iniziale timidezza e di farsi portavoce degli animali torturati nei laboratori. Alla fine del tour siamo tutti ancora piu' decisi a continuare la lotta contro la vivisezione e lo sfruttamento animale con i gruppi locali e invitiamo chiunque ne abbia la possibilita' di organizzare delle proteste contro collaboratori di Huntingdon Life Sciences. Di fronte alla repressione a cui deve far fronte la campagna SHAC in Stati Uniti e in Inghilterra sta a noi ora mostrare che il movimento non si ferma e che gli animali imprigionati in quel lager hanno ancora qualcuno su cui contare. Per loro e per gli attivisti della campagna ora in carcere, continuiamo a lottare, oggi piu' che mai, e' ora di agire per chiudere Huntingdon Life Sciences!

Info campagna SHAC: http://www.stophls.net (italiano) e http://www.shac.net (inglese)

Le foto dei presidi le trovi su http://veganlink.antifa.net

Mer, 11/07/2007 – 14:29
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