Usa - Nasce il software boia per la scelta dei detenuti da giustiziare

fonte: Associated Press, 27 giugno 2008

Usa: un programma informatico studia i condannati a morte

Sembra un’impresa folle, ma alcuni ricercatori hanno pensato bene di prendere il tema della pena di morte e contestualizzarlo nel mondo informatico, producendo un software in grado di affrontare un problema, la cui formulazione è elementare: quali tra i detenuti nel braccio della morte deve essere giustiziato?
L’ambito di ricerca è stato quello americano e il risultato finale è stato un programma in grado di pronosticare con un’accuratezza del 90% i profili più "inclini" all’esecuzione capitale. La precisione del programma, dopo alcuni primi tentativi falliti, è a detta dei media americani "agghiacciante". Lo si capisce meglio dopo aver letto una breve panoramica delle verifiche e dei risultati ottenuti.
Il sistema fa uso di una rete neurale, Artificial Neural Network (Ann), in grado di dedurre in che modo una moltitudine di fattori possono interagire e influenzarsi l’uno con l’altro. L’Ann ha eseguito una fase di training con 1000 profili di detenuti nel braccio della morte tra il 1973 e il 2000. La metà di essi furono giustiziati, mentre l’altra metà sopravvisse alla pena capitale.
Ogni profilo è composto da 18 fattori, che includono informazioni come sesso, età, razza, stato coniugale, istruzione, ecc. Solo successivamente al sistema sono stati dati in input altri 300 profili da valutare e per i quali predire le probabilità di vita e di morte. Dopo l’elaborazione, il software ha generato delle previsioni con una percentuale di successo superiore al 90%.
La forza di questi risultati sta nell’individuare relazioni non banali tra i vari fattori, come ad esempio l’aver rilevato che sulle esecuzioni incide in modo maggiore il livello di istruzione piuttosto che l’atrocità del reato commesso, oppure che la razza incide sulla decisione di pena di morte, ma non sull’effettiva esecuzione.
Questa notizia ha chiaramente dato modo ad ognuno di immaginare quale sia poi l’applicazione pratica di questo strumento. Alcuni, ad esempio, si sentono preoccupati dal fatto che potrebbe essere utilizzato un software per sostituire la decisione dell’uomo, mentre altri trovano nei risultati la chiara conferma che le esecuzioni vengono eseguite non in base al reato commesso, ma in funzione di quanta abilità ha il detenuto per difendere se stesso.

Lun, 30/06/2008 – 13:41
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