Livorno. C’è Renzi al Terminal crociere: gli studenti lo contestano

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Da Senzasoste.it

Oggi come Coordinamento Studentesco Livornese, durante il convegno di Renzi, abbiamo espresso la nostra contrarietà verso il Partito Democratico, un partito che continua ad appoggiare il govero Monti e la sua politica di austerità che prevede tagli all’istruzione, al lavoro e alla sanità.
La scuola è uno dei settori più colpiti da riforme che cambiano radicalmente il sistema dell’istruzione: i programmi sono sempre più tecnicizzati, annullado di conseguenza il senso critico degli studenti. L’introduzione dei test INVALSI ne è un esempio: prove standardizzate, elaborate sotto forma di domande a risposta chiusa che si limitano a valutare competenze operative semplici, tralasciando le abilità complesse come l’esposizione orale, l’elaborazione di un testo scritto, le capacità critiche e l’ organizzazione logica dei propri pensieri.
In risposta alla nostra contestazione, il PD ha impedito di esprimere la nostra contrarietà, vietandoci l’ingresso nella sala che ospitava il convegno (che ricordiamo essere aperto alla cittadinanza) e mandando il proprio servizio di sicurezza all’attacco mentre tentavamo di srotolare uno striscione con scritto “Né Renzi, né Bersani, né del PD gli altri cani”.
Ancora una volta la democrazia di cui si fanno tanto promotori l’hanno dimostrata reprimendo ogni forma di dissenso con la violenza e la censura!

Coordinamento Studentesco Livornese

Video: Momenti di tensione durante il comizio di Renzi

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Oggi, come movimento Ex Caserma occupata, abbiamo agito in piena solidarietà con il coordinamento studentesco livornese. La scuola è uno degli istituti maggiormente tagliati e trasformati dal vento generale di “riforma”, come agenzia di socializzazione, oggi più che mai, orientata in senso reazionario. I programmi di studio, che si fanno sempre più tecnici annullando sul nascere il senso critico degli studenti testimonia in questo senso. Per questo sui temi sensibili non mancheremo mai di offrire al coordinamento un sostegno incondizionato.

Nella scuola individuiamo la forma pregressa di tutte le trasformazioni che stanno caratterizzando in negativo e brutalmente gli ultimi quindici anni della politica italiana. Tutte accomunate da un arretramento del sociale, del pubblico e del collettivo in favore del privato, delle rendite e dei profitti.

La nostra presenza si è posta in linea di continuità con la campagna aperta nel 2012  “Occupy PD”, dove articolando le nostre critiche e proposte su tre tematiche nodali per il territorio come lavoro, casa e ambiente, cerchiamo di delineare criticamente e pubblicamente le responsabilità delle forze politiche ed economiche che governano la nostra città. Le stesse forze che hanno causato il dramma sociale ed ambientale attuale.

La suddetta lobbie di potere si guarda bene da accettare il confronto cercando spesso di silenziare per mezzo stampa o utilizzando la minaccia fisica, come è accaduto oggi, le nostre legittime contestazioni.

Se quando venne Bersani a Livorno il nostro corteo dovette arrestarsi di fronte ad uno schieramento spaventoso dei reparti celere, in occasione della venuta di Renzi il Pd, per mano violenta del proprio servizio di sicurezza e della locale Digos, ha scambiato il libero e legittimo opinare di un gruppo di studenti e giovani per un’operazione terroristica. A questi non è stato permesso di entrare perché armati di uno striscione. Evidentemente la democrazia di cui si paventano come promotori i nostri governanti è basata sulla censura del dissenso e la formazione del consenso attraverso l’apparente dimostrazione di tenuta dell’equilibrio sociale.

Guai a mostrare le contraddizioni generate negli anni da chi ci governa. I soggetti colpiti dalle politiche antipopolari sostenute nel corso degli anni dal PD non possono manifestare il proprio dissenso per non rovinare la rosea rappresentazione illusoria di una ripresa economica.

Argomento con cui Il Pd, e i suoi “5 fantastici candidati”, sta investendo presentandosi al pubblico come possibile salvatore del paese.

Interessante comunque l’interlocuzione avuta dai manifestanti col sindaco Cosimi sull’inceneritore fuori dal Terminal Crociere: Sembra che il sindaco abbia dichiarato pubblicamente che “se verrà dimostrata l’inutilità dell’inceneritore, noi non lo faremo”. Prendiamo dunque in parola il primo cittadino. Evidentemente le ragioni che decideranno della costruzione del mostro ecologico sono puramente argomentative. I nostri compiti dunque si semplificano. e pensare che ritenevamo che dietro la costruzione dell’inceneritore ci fossero ragioni speculative ed economiche. La questione quindi è più socratica che lobbistica. Come dire, basta imparare a prendere le cose con filosofia.

Ex caserma occupata Livorno

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