Il punto della situazione per il Movimento Lotta per la Casa

In mezzo alle emergenze, il Movimento Lotta per la Casa chiarisce in questo comunicato il punto della situazione attuale per quanto riguarda la crescente crisi abitativa fiorentina e la lontana assistenza degli organi istituzionali.

Sfratti e emergenza casa.

Il 14 di gennaio riprende, inserrabile, l’emergenza sfratti. Per oltre tre mesi abbiamo tenuto “duro”. Praticamente tutte le mattine siamo stati impegnati a “picchettare” le esecuzioni, davanti alla completa latitanza delle istituzioni, all’assenza di politiche sociali, a imposizioni di nuove regole per l’accesso agli alloggi di edilizia sociale quasi impossibili… e allo sfascio dei servizi sociali.
In questo quadro desolante, il movimento ha tenuto le posizioni, ma non è ancora riuscito a dare strumenti di autorganizzazione pìù circolari e comunicativi.
Per questo dobbiamo organizzare anche nella periferia urbana momenti assembleari di organizzazione legati anche alla presenza di occupazioni nel territorio.
Il confine tra lo sfratto e la conseguente occupazione degli alloggi è sempre più marcata e vicina. Occorre dare gambe e sostanza a forme di reciprocità e solidarietà. Per organizzare reti territoriali del diritto all’ABITARE e per investire tante persone sulla tutela dei diritti e della riappropriazione delle ricchezze.
Intanto il governo Monti ha concesso, nel decreto mille proroghe, una proroga di sei mesi (e non di un anno) per le categorie “protette”. Ovvero per gli over 65 e i disabili, ma solo per le finite locazioni. Tutti i governi negli anni precedenti rinviavano le esecuzioni di sfratto di almeno un anno. Il governo Monti si è dimostrato il governo delle Banche e degli speculatori. Infatti, da giugno alle ordinarie esecuzioni di sfratto (solo a Firenze quasi 4000) si aggiungeranno centinaia di sfratti dimenticati dal tempo.

Una prima ASSEMBLEA PUBBLICA è ORGANIZZATA A PIAN DI MUGNONE PRESSO LA LOCALE CASA DEL POPOLO PER VENERDI’ 18 GENNAIO ALLE ORE 21 ma vogliamo organizzare altre assemblee a Sesto Fiorentino e a Scandicci, dove le emergenze crescono di giorno in giorno, e costruire Comitati sull’esempio di Campi Bisenzio.

RICHIEDENTI ASILO – E’ ANCORA EMERGENZA.

Il 31 di dicembre scadevano i tempi delle accoglienze per i richiedenti asilo provenienti dalla Libia durante la rivolta contro il regime di Gheddafi.
Su decisione del governo, presa dalla commissione preposta, è stata concessa una deroga di due mesi alle migliaia di profughi nelle strutture di accoglienza. Ma a Firenze sono cominciati gli allontanamenti “coatti” dalle strutture. Il movimento è stato “contattato da un gruppo di giovasni ghanesi che hanno vissuto negli affittacamere e nella struttura di Via Santa Caterina. Abbiamo parlato con i responsabili delle strutture stesse e ci hanno assicurato che tutti i soggetti “vengono seguiti” e che OGNUNO HA UN PERCORSO PERSONALIZZATO.
Ma la realtà, purtroppo, è ben altra. Dopo la mangiatoia e lo spreco di milioni di euro, queste persone vengono abbandonate al loro destino senza casa, lavoro, e permessi di soggiorno temporanei. Al movimento hanno chiesto, ovviamente, di occupare case.
Noi abbiamo aperto una discussione con loro: è stato spiegato chiaramente che non siamo nè la Caritas nè tantomeno ci sostituiamo a compiti istituzionali.
Per ora li abbiamo invitati a intraprendere un percorso di lotta per l’affermazione dei diritti negati.
La prossima assemblea si svolgerà MERCOLEDI’ 8 FEBBRAIO ALLE ORE 18 AL CENTRO “KULANKA” DI VIA LUCA GIORDANO, mentre il giorno dopo alle 11,30 in Vi Matteo Palmieri si svolgerà una CONFERENZA STAMPA di denuncia SUL TRATTAMENTO RICEVUTO dai profughi della Libia.

DUE VICENDE CHE CI RIGUARDANO.

LA PRIMA: Siamo stati contattati da abitanti del quartiere di san Niccolò in merito alla futura vendita della struttura di Villa Demidoff gestita sinora dalla Opera di Montedomini.
Da quasi due secoli la struttura ha sostenuto importanti attività sociali e culturali. Da scuola a assistenza agli anziani, da mensa a ludoteca per i bambini. Neanche il periodo fascista riuscì a cancellare le attività sociali preesistenti.
La Giunta Renzi invece ha inserito la struttrura, peraltro bellissima, nel piano delle alienazioni. Abbiamo organizzato alcuni incontri insieme ai compagni del Progetto Conciatori e alle Brigate di solidarietà Attiva e ad altre realtà giovanili con gli abitanti del quartiere. Infatti, sia molti anziani che giovani, sia artisti che musicisti, sia la Casa del popolo che il Comitato di San Niccolò sono infuriati per simile decisione. Ricordiamo che anche il quartiere di San Niccolò è attraversato dalla piaga degli sfratti sommari, e il tempo cancella intere generazioni di abitanti.
Stiamo cercando di accordare i suoni per una RIPRESA COLLETTIVA E COMUNE DEGLI SPAZI NEGATI, ma cercando forme di coinvolgimento di una intera comunità. Per combinare comunemente esigenze di vita del quartiere con le emergenze sociali.
La prossima riunione si svolgerà SABATO 12 GENNAIO ALLE ORE 16 presso la PALESTRA DI SAN NICCOLO’ mentre GIOVEDI’ 24 GENNAIO SI SVOLGERA’ SEMPRE ALLA PALESTRA MA ALLE ORE 21 UNA PUBBLICA ASSEMBLEA DI ORGANIZZAZIONE E DI CONFRONTO SULLA RIAPPROPRIAZIONE DELLA STRUTTURA.

LA SECONDA: In mezzo a processi, condanne, misure restrittive, denunce e prossimi processi, un nostro amico e occupante di casa di Sesto Fiorentino sta marcendo da sei mesi a Sollicciano. Claudio, ex dipendente ATAF con serissimi problemi di salute, da sei mesi è detenuto presso la casa circondariale di sollicciano. Claudio deve scontare un anno e sei mesi per alcune denunce ricevute dai familiari. Tutte le richieste di misure alternative al carcere sono state, per ora, rigettate. Claudio ci ha scritto e sta molto male, ha subito forme di vessazione e violenze fisiche e psicologiche. La prossima camera di consiglio si svolgerà il 29 di gennaio. Bisogna mobilitarsi tutte e tutti per ottenere l’IMMEDIATA SCARCERAZIONE DI CLAUDIO.

Intanto per VENERDI’ 11 GENNAIO DALLE ORE 19 IN POI SERATA DI SOLIDARIETA’ E RACCOLTA FONDI PER CLAUDIO IN VIA ALDINI 5, CON CENA E MUSICA.

Ci sono aggiornamenti sulle vicende dell’Autorecupero e su futuri sgomberi e nuove emergenze, ma ne parleremo nelle prossime riunioni.

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