Le menzogne del sindaco Renzi sulle case popolari

Un commento sulle menzogne elettorali del sindaco Matteo Renzi, il quale ha parlato furbescamente di taglio dei rimborsi ai partiti per ristrutturare le case popolari (alloggi Erp). La realtà è chiaramente diversa ed è fatta di sfratti quotidiani con tanto di polizia in antisommossa nei confronti di centinaia di persone. Tutte “colpevoli” (a proposito di legalità) di essere “morose”, ovvero non riuscire a pagare l’affitto in tempi di crisi cronica.

Di seguito il comunicato del Movimento di Lotta per la Casa.

PER DOVERE E PER PRECISAZIONE…

Le recenti dichiarazioni del Sindaco Matteo Renzi in materia di abolizione del rimborso elettorale e della creazione di un fondo per la creazione di nuove case popolari per gli sfrattati e gli articoli usciti in questi giorni sulla stampa locale meritano alcune precisazioni:

Da oltre un anno, quasi ogni mattina siamo a PICCHETTARE centinaia di sfratti. Una situazione determinata, per lo più, dall’aggravarsi della crisi che colpisce direttamente i ceti sociali più deboli. Ma solo il 20% di queste famiglie riesce a rientrare in “riserva sfrattati”. La Regione Toscana e di conseguenza il Comune di Firenze hanno imposto un insieme di “paletti” per l’accesso alle graduatorie che escludono la stragrande maggioranza delle famiglie sotto sfratto. E i numeri non sono certo indifferenti.

Oltre alla realizzazione di qualche nuovo cantiere di alloggi in edilizia sociale, non esiste una nuova e diversa politica della casa. Ci ricordiamo i vecchi impegni presi, guarda caso, in campagne elettorali di riutilizzo di caserme abbandonate e aree dismesse. Sono passati quattro anni e non è stato fatto niente.

Che dire poi dell’esistenza di almeno 300 alloggi ERP che aspettano di essere assegnati da anni perchè da ristrutturare? Abbiamo proposto, nei diversi tavoli di trattativa, che questi alloggi venissero assegnati alle famiglie sfrattate con forme di autoristrutturazione e recupero con ovvio scomputo delle spese, e invece gli alloggi restano a marcire con tanto di porte blindate per impedire nuove occupazioni.

Mentre nelle moderne politiche del cosiddetto “welfare sociale” tantissime famiglie vengono spezzate in luoghi dell’accoglienza che producono attese di molti anni.

Da alcuni anni la crisi produce anche centinaia di insolvenze bancarie, ovvero famiglie e giovani coppie che non riescono a pagare gli insopportabili mutui bancari. Questi nuclei familiari si vedono l’alloggio messo all’asta e non possono partecipare ai Bandi proposti dagli enti istituzionali.

Insomma una situazione ai limiti della catastrofe sociale, determinata da una legge (la 431/98) che tutela unicamente la proprietà. Mentre i Comuni e le Regioni non riconoscono l’evidente emergenza casa.

Sarà compito dei movimenti, dei sindacati di base, delle genti, cambiare rotta, invertire le tendenze, produrre ricchezza sociale e generare trasformazione, fuori da sparate elettorali. Alle amministrazioni, ai Sindaci, agli assessori alla casa consigliamo il silenzio e il buon senso, sarebbe già un passo avanti.

GLI SFRATTATI DEL MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA DI FIRENZE E CAMPI BISENZIO

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