Inceneritore di Case Passerini: un passo avanti. Non ci sono più alibi

Pubblichiamo questi due post dal blog Mente Locale della Piana sulla situazione dell’inceneritore di Case Passerini:

Il 18 aprile la Q Termo, società ad hoc costituita da Quadrifoglio (che ne possiede il 60%) e Hera (che possiede l’altro 40%) ha depositato la richiesta di autorizzazione per la costruzione dell’inceneritore di Case Passerini.

Con quest’ultimo atto si viene a stringere una vicenda annosa che restringe le opzioni possibili e che non consente più alcun infingimento delle forze in campo.

In primo luogo, sarà possibile verificare la veridicità delle affermazioni dell’Amministrazione sestese circa l’intenzione proclamata di sospendere l’iter amministrativo di tutti gli atti relativi alla costruzione del detto impianto fino alla rinuncia all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola. In tal modo, Gianassi potrà dimostrare se le proclamate intenzioni siano un’intenzione seria, o mera pappa fritta.

In secondo luogo, sarà finalmente possibile stanare le intenzioni dei candidati sindaci alle prossime amministrative, cui non è più lecito svicolare. D’ora in poi è sì se è sì, e non se è no. Non ci sono più alibi.

In terzo luogo, i cittadini potranno misurare la capacità delle forze antinceneritore presenti alle prossime amministrative di costituire un fronte unito e mandare a casa i vecchi e logori partiti politici – anche se potenti argomenti ci inducono a pensare che non sarà così. In quest’ultimo caso, tali forze dovrebbero attentamente pensare a ciò che fanno, perché difficilmente i cittadini votanti perdonerebbero loro. Certamente non lo faremo noi.

NEL PAESE DEI CIECHI (E ANCHE UN PO’ SORDI)

Alla conferenza stampa del 18 aprile 2013 che accompagnava la richiesta di autorizzazione per la costruzione dell’inceneritore di Case Passerini, Giorgio Moretti presidente di Quadrifoglio e Roberto Barilli direttore generale di Hera (uniti per la lotta nella società Q Thermo, di cui per il 60% è proprietario Quadrifoglio e per la restante parte Hera) hanno raccontato cose mirabolanti. Hanno annunciato tolleranza zero verso i ritardi burocratici della pubblica amministrazione nel rilascio delle autorizzazioni, minacciando i comuni. Ma minacciando davvero. Ecco qui il virgolettato da Repubblica del 19 aprile 2013: “Stiamo investendo molto e se ci fossero eccessivi ritardi burocratici sappiamo che la pubblica amministrazione non è terza e che si può anche chiedere i danni”. La perla è che la pubblica amministrazione non è terza; infatti la pubblica amministrazione è la proprietaria di Quadrifoglio tramite i comuni, con la comica che il dipendente presidente di Quadrifoglio minaccia il datore di lavoro di chiedergli i danni. A proposito di conflitto di interessi. Son cose possibili solo in Italia, e forse nel Congo belga. Ma, a occhio, il siluro era diretto contro il “sospensore” Gianassi, sindaco di Sesto Fiorentino.

Di perle, poi, ce ne sono tante, e la migliore è la chicca finale: l’inceneritore “sarà uno dei più sicuri al mondo: le emissioni saranno di 10 volte sotto i limiti di legge e quelle annuali di polveri sottili saranno pari a quelle prodotte in un anno da una normale macchina diesel”. Verrebbe quasi da chiedersi che razza di auto diesel abbiano i suddetti signori. Magari ha bisogno di una revisioncina.  Il fatto che il progettato impianto sia uno dei più sicuri al mondo non rassicura mica tanto, visto che gli altri fanno venire il  canchero; visto che l’impianto lo vogliono mettere accanto a un aeroporto (potenziato; non ci facciamo mancare nulla) e a due autostrade, e senza avere la più pallida idea di quali inquinanti già ci siano. E del resto, chi li dovrebbe rassicurare i cittadini? Giorgio Moretti, il cui merito massimo in materia ambientale è stato quello di essere finanziatore della campagna di Matteo Renzi nel 2009? E con quali parole? Con quelle che richiamano in modo sinistro gli annunci che salutarono la costruzione dell’inceneritore di Brescia, gabellato come l’impianto più sicuro d’Europa? Poi si è visto come è andata a finire… Ma se a Brescia è un disastro, aumentiamo l’iperbole; l’impianto di case Passerini sarà il più sicuro al mondo. Vorrà dire che il prossimo inceneritore di Hera sarà il più sicuro dell’universo; e quello dopo ancora il più sicuro tra molti universi. Che è un modo per ragionare sulle miserie dell’amministrazione e della politica nei nostri territori e nel nostro Paese; ma possibile che tutto si riduca a queste fanfaluche a cui ormai non credono più nemmeno i bambini di tre anni? Possibile che si faccia finta di ignorare che tutto sta cambiando in questo Paese, e che i vecchi giochini conditi di pastone da contare ai cittadini sciocchi siano ancora l’arma di lotta di una classe dirigente (ma meglio sarebbe dire digerente) ormai al lumicino?

Nel paese dei ciechi, l’orbo è re, dice un proverbio. Ma a quanto pare un numero crescente di cittadini sta aprendo gli occhi, e si appresta a mandare a casa una classe politica incapace, dannosa e parassitica e i finanziatori da lei protetti. La prima data utile a questo fine scade a maggio, con le elezioni amministrative di Campi; un’occasione da leccarsi i baffi per dare un bel calcio (elettorale) a chi di questo pastone si è ammantato, incistandosi in tutti questi anni e ora tenta di riprodurre la propria esistenza (politica) rivestendosi, a mo’ di panni curiali, di novità che non gli appartengono e che non gli si addicono.

Un’ultima notazione per le forze antinceneritore. Non ci pensate nemmeno a presentarvi divise, ora che c’è la possibilità concreta di mandare a casa tutta la ghenga.  Ciò vale soprattutto per le forze più piccole e che hanno meno probabilità di entrare in Consiglio comunale (ricordiamo che si vota con le nuove regole, che i consiglieri sono ridotti a 24 e che il quorum elettorale è molto più alto rispetto all’ultima tornata). Non siate sordi a quest’appello. Fate un favore ai cittadini, mettete da parte le piccole questioni di ego (delle quali ai cittadini non importa nulla) e presentatevi unite. Ve lo chiede la cittadinanza. Oppure pensate ai piccoli interessi di bottega, presentatevi divise e aspettate che i cittadini, che nel frattempo per la vostra insipienza si beccheranno l’inceneritore, vi presentino il conto da pagare. Cosa che inevitabilmente avverrà. Perché anche nel paese dei ciechi, qualche volta, l’orbo è chiamato a rispondere. Ma di brutto.

Leggi, per approfondire, il dossier dell’Assemblea per la Piana contro le Nocività

Scarica QUI il dossier in formato Pdf, o QUI la versione per la stampa. Oppure leggilo online qui sopra.

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