Festival dei popoli, il documentario d’autore in rassegna a Firenze

EV-11-WIKILEAKS 01Tutti i segreti rivelati dall’organizzazione di Julian Assange nel documentario d’inchiesta We Steal Secrets: the Story of Wikileaks, firmato dal premio Oscar Alex Gibney; Centoquaranta. La strage dimenticata di Manfredi Lucibello, sulla drammatica vicenda del traghetto Moby Prince, un disastro in cui persero la vita 140 persone. E poi l’Ilva di Taranto e la Puglia di oggi visti attraverso gli occhi di Cecilia Mangini, la maggiore documentarista italiana che ritorna al cinema con In viaggio con Cecilia co-diretto insieme a Mariangela Barbanente; le restrittive leggi sulla procreazione in Cina in Mothers di Xu Huijing; la “lezione di regia” di un protagonista del cinema europeo come Marcel Łoziński (cui il festival dedica la retrospettiva) in Anything Can Happen. Questi i documentari che inaugurano la prima giornata del 54/o Festival dei Popoli – Festival Internazionale del Film Documentario, il 30 novembre, al cinema Odeon di Firenze. Il festival proseguirà fino al 7 dicembre anche allo Spazio Alfieri, all’Istituto Francese e all’auditorium di Sant’Apollonia.

Il festival, presieduto da Marco Pratellesi e diretto da Alberto Lastrucci, presenta un programma composto da 100 documentari provenienti da tutto il mondo. La manifestazione si svolge nell’ambito della “50 giorni di cinema internazionale a Firenze” coordinata da FST – Fondazione Sistema Toscana.

L’inaugurazione ufficiale del 54/o Festival dei Popoli si terrà il 30 novembre, alle 21.30, al cinema Odeon, con la prima italiana di We Steal Secrets: the Story of Wikileaks di Alex Gibney, premio oscar per il documentario. Il regista ricostruisce con accuratezza giornalistica la storia del portale Wikileaks che, fondato da Julian Assange. riceve in modo anonimo, grazie a un dropbox protetto da un sistema di cifratura, documenti segreti (militari, industriali, bancari) e li pubblica sul sito. Il film segue la controversa parabola di Assange in parallelo con le vicende di Bradley Manning, militare dalla carriera brillante che ha trafugato migliaia di documenti dai server militari e diplomatici USA ed è stato accusato di reati contro la sicurezza nazionale. La giornalista dell’Espresso Stefania Maurizi (autrice di “Dossier Wikileaks. Segreti Italiani”) interverrà per animare il dibattito che seguirà alla proiezione, un dibattito che si prospetta di grande interesse, con un intervento in sala di Kristinn Hrafnsson, portavoce ufficiale di Wikileaks.
Sintesi del programma

Domenica 1 dicembre: tra gli eventi speciali Hélio Oiticica di Cesar Oiticica Filho (cinema Odeon, ore 21.00) su uno dei più eclettici ed innovativi artisti di arte contemporanea che il Brasile abbia mai prodotto. Allo Spazio Alfieri (ore 21.00) si parlerà delle condizioni dei 150 minatori della Carbosulcis in Dal Profondo di Valentina Pedicini, fresco vincitore del Festival di Roma nella sezione documentari. In seconda serata la proiezione di Let The Fire Burn, di Jason Osder, alla presenza del giornalista Paolo Bertella Farnetti (autore di “Pantere nere. Storia del mito del Black Panther Party”). Il documentario racconta del movimento per la liberazione dei neri d’America, il MOVE, fondato a Philadelphia nel 1972.
Lunedì 2 dicembre, in concorso internazionale, Giovanni Cioni presenta Per Ulisse (cinema Odeon, ore 21.00) girato a Firenze al centro di socializzazione Progetto Ponterosso. Allo Spazio Alfieri la prima mondiale di EU013 – L’ultima frontiera di Alessio Genovese, girato all’interno dei Centri di Identificazione ed Espulsione italiani (CIE).
Martedì 3 dicembre, il ciné-concert Etudes sur Paris (1928), di André Sauvage accompagnato dal vivo dai Quatuor Prima Vista (cinema Odeon, ore 21.30). Allo Spazio Alfieri (ore 21.00) Ciò che mi nutre mi distrugge di Ilaria de Laurentiis e Raffaele Brunetti segue con delicatezza il percorso terapeutico di quattro giovani donne che combattono contro bulimia e anoressia.
Mercoledì 4 dicembre, segnaliamo Elvis Costello: Mystery dance di Mark Kidel, sul celebre genio indiscusso della musica pop-rock (cinema Odeon, ore 22.30). Allo Spazio Alfieri, Abu Haraz di Maciej J. Drygas (18.30) su una diga costruita sul Nilo e lo stravolgimento che avrà sulle abitudini di un villaggio arcaico e Aishiteru My Love di Stefano Cattini sul valore didattico del teatro nelle scuole (20.30).
Giovedì 5, tra i tanti documentari proposti segnaliamo Chimeras di Mika Mattila, sul gigante dell’arte contemporanea cinese Wang Guangyi, “l’Andy Wharol in Cina” (cinema Odeon, ore 21.00) e allo Spazio Alfieri Lisola di Matteo Parisini (ore 18.30) un tuffo negli anni ’70 attraverso la storia di una “comune” a Sassomarconi.
Venerdì 6 dicembre, ore 21.30, Elektro Moskva di Dominik Spritzendorfer e Elena Tikhonova, un documentario sulla sperimentazione musicale realizzata attraverso apparecchiature elettroniche messe a punto da scienziati militari sovietici.
Sabato 7 dicembre, oltre agli eventi speciali già citati, ricordiamo la proiezione di Master of the Universe di Marc Bauder: il regista incontra Rainer Voss, fino a qualche anno fa uno dei “dominatori dell’universo”, broker al soldo di banche e società d’investimento che trattano e scambiano milioni di euro alla velocità di una frazione di secondo. A seguire un approfondimento di Maurizio Ricci, giornalista de “La Repubblica”.

Closing Night, sabato 7 dicembre, dalle 21.00, cinema Odeon/Spazio Alfieri

La cerimonia di premiazione si terrà sabato 7 dicembre, al cinema Odeon, alle ore 21.00. A seguire una “serata blues” con due film in programma. The Blues Accordin’ to Lightnin’ Hopkins” di Les Blank (USA, 1970, 30′) potente ritratto del grande bluesman texano Lightnin’ Hopkins e uno dei capolavori di Les Blank, cineasta cui il Festival dei Popoli tributa un omaggio a pochi mesi dalla scomparsa.“This Ain’t No Mouse Music” di Chris Simon e Maureen Gosling (USA, 2013, 90′) è dedicato all’icona della musica etnica Chris Strachwitz (fondatore della Arhoolie Records). Il film ci conduce in uno scatenato viaggio musicale dal Texas a New Orleans alla ricerca dell’anima musicale dell’America. Allo Spazio Alfieri, a partire dalle 21.30, saranno replicati i 3 film vincitori.

La Giuria internazionale e i premi

La Giuria internazionale – composta da Pieter van Huystee (produttore), Cinta Pelejà (co-direttrice di Doclisboa FF) e J. P. Sniadecki (filmmaker) – assegnerà i seguenti premi: Premio al Miglior Lungometraggio (€ 8.000, equamente divisi tra regista e produzione); Premio al Miglior Mediometraggio (€ 4.000, equamente divisi tra regista e produzione); Premio al Miglior Cortometraggio (€ 2.500, equamente divisi tra regista e produzione) e targa “Gian Paolo Paoli” al miglior film etno-antropologico. La giuria degli studenti, composta dagli studenti della Syracuse University in Florence (SUF), giudicheranno i cortometraggi del Concorso Internazionale assegnando il Premio Syracuse University in Florence (€ 1.000). I film concorrono inoltre al Premio MYmovies.it – Il cinema dalla parte del pubblico (vota il pubblico tramite SMS).

Il Festival dei Popoli si arricchisce da quest’anno di un nuovo spazio – chiamato Doc at Work – aperto a tutti gli appassionati per conoscere da vicino il mondo del documentario. Incontri, workshop, presentazione di libri e DVD, dibattiti con gli autori e con gli ospiti del Festival si articoleranno in un programma che si propone di alimentare la riflessione sul documentario come linguaggio della contemporaneità. Dal 4 al 7 dicembre Doc at Work mette in programma un evento Industry per addetti ai lavori che prevede una tavola rotonda intitolata “Lunga vita al documentario! – Nuove strategie distributive a sostegno del documentario e del suo pubblico” (5/12) presentazioni di progetti (6/12) e rough cuts (7/12) di fronte ad un pubblico di buyers e commissioning editors. L’evento è realizzato grazie al sostegno di Regione Toscana e FST – Fondazione Sistema Toscana.

Redazione Festival dei Popoli

Facebook

YouTube