Nuovo accordo peggiorativo per i lavoratori di Careggi

Avevamo già seguito le vicende dei lavoratori e delle lavoratrici di Careggi. Ancora una volta l’azienda, con il benestare di parte dell’RSU (CGIL, CISL e USB), procede con la stipula di un accordo peggiorativo che nega al lavoratore di poter richiedere, mediante una serie di regole e con l’apertura di tavoli tecnici con le associazioni dei lavoratori (di seguito esaurientemente spiegate dai lavoratori stessi), un’orario di lavoro consono alle proprie esigenze personali (familiari e di salute comprese).

Di seguito pubblichiamo un contributo dei compagni dell’RSU COBAS e USI dell’ospedale di Careggi.

Nel 2010 fu firmato un regolamento sul par time da tutta la RSU compresi noi cobas. Era un regolamento che sbloccava la situazione creatasi negli anni, la quale non dava la possibilità a nessun altro lavoratore di richiedere il part time. Quindi inserimmo la revisione dei part time in essere (part time richiesti per motivazioni oramai decadute) , mantenendo la possibilità di scelta su 4 percentuali di richieta al 83,33%, al 66,66%, al 33% e al 50% con le 3 variazioni orizzontale, verticale e misto. Dopo i 4 anni se esistevano le solite motivazioni della richiesta veniva data la proroga di altri 2 anni. In questo modo si era creata una finestra per nuove richieste, con la percentuale del 25% per profilo.

Quest’anno l’azienda ha iniziato a rivedere i part time al 4 anno e a quelli che avevano la possibilità di proroga hanno iniziato ad imporre l’orario per esigenze aziendali non tenendo conto di quelle del lavoratore.
Al che tutti i sindacati hanno chiesto un incontro con l’azienda. Questa al tavolo di trattativa chiese di aprire un tavolo tecnico per inserire la mappatura dei luoghi dove poteva essere inserito il part time affermando che il regolamento in essere non sarebbe stato cambiato. Questa mappatura dava all’azienda la possibilità di individuare luoghi specifici e poteva offrire nuove possibilità di richiesta.
Abbiamo accettato il tavolo tecnico come RSU e per ben 2 mesi ci siamo ritrovati con la parte aziendale per stilare questa mappatura.
Solo che l’azienda con la scusa della mappatura aveva intenzioni ben diverse dalle nostre (almeno come cobas/usi). Ci siamo scannati per due mesi e come cobas/usi, fials, uil al tavolo non permettevamo il volere dell’azienda che oltre alla mappatura inseriva orari di entrata e uscita a seconda delle proprie esigenze compreso la totale gestione delle astensioni dal lavoro. Abbiamo dovuto bloccare il tavolo tecnico per riportare il tutto a quello della trattativa perchè si trattava di un nuovo accordo e quindi argomento da affrontare con la delegazione trattante della RSU.

In tutto questo periodo CGIL, CISL e USB sono sempre state favorevoli ad andare incontro all’azienda, infatti alla prima convocazione con questa erano già con la penna in mano per firmare. Come cobas/usi, fials e uil dimostrammo la nostra contrarietà e  l’azienda chiese di potersi incontrare una successiva volta.

A quest’ultimo incontro l’azienda aveva apportato delle modifiche che a CGIL, CISL e USB andavano bene da subito, ma a noi no. L’azienda ha iniziato a venire incontro alle nostre ulteriori modifiche:
- inserito flessibilità di 30 minuti in entrata e uscita (la flessibilità l’abbiamo richiesta noi cobas/usi, fials e uil), ma mantiene la decisioalità dell’orario a seconda dei luoghi
- mantiene la decisionalità del periodo di astensioni
- mantiene l’obbligo di inserire 1 o 2 pomeriggi al mese ma inserisce la possibilità di un accordo con il caposala del luogo di appartenenza ( la possibilità di un accorto l’ abbiamo richiesta noi cobas/usi, fials e uil)
- chi richiede un part time di 5 giorni lavorativi su 7 non è detto che la settimana finisca al venerdi ma i due giorni di non lavoro li decide l’azienda
- porta a 2 anni la validità del contratto part time eliminando la proroga
- sono stai inseriti nuovi criteri per accedere al part time rispetto al precedente regolamento con punteggio e quindi graduatoria pubblicata su sito aziendale( anche questo lo abbiamo richiesto noi cobas/usi)
- il bando part time allo scadere dei due anni dovrà essere pubblicato sul sito aziendale (richiesta nostra)con risultato di accettazione

A questo punto hanno iniziato a firmare tutti tranne noi cobas/usi, anche se eravamo riusciti a strappare delle piccole migliorie per noi rimaneva inaccetabile che:
- la percentuale per profilo con la mappatura fosse di gran lunga inferiore al 25%
- L’azienda concedesse i part time non tenendo conto delle reali esigenze del lavoratore
- i periodi di astensione fossero dettati dall’azienda, anche in questo caso non tenendo conto dell’esigenze del lavoratore
- da 4 anni più 2 anni di proroga si passasse a 2 anni di  validità del contratto
- fossero inseriti pomeriggi obbligatori
- i lavoratori che erano stati congelati perchè scaduti i 4 anni dell’accordo ma con possibilità di 2 anni di proroga,  in attesa della nuova mappatura, hanno perso questa opportunità e devono fare la richiesta per il nuovo bando part time.
- la possibilità di percentuali di richiesta part time (833,33% – 66,66% – 33% – 50%) a seconda del bisogno dell’azienda, il 33% e il 50% quasi inesisteni e  solo per aluni profili

Queste sono le motivazioni della nostra non firma.  Per noi il part time rimane un diritto e non una concessione e nel caso di careggi, con la scusa della mappatura di fatto è stato firmato dalla maggioranza della RSU un accordo peggiorativo che nega al lavoratore la possibilità di poter richiedere un orario che vada incontro alle proprie esigenze di solito volte a problemi familiari o per patologie gravi.

Cobas/Usi

da http://clashcityworkers.org

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