“Riprendiamoci il cortile !”: il Collettivo del Galileo su divieti, controllo e socialità

Riceviamo dal Collettivo Ska del liceo Galileo e pubblichiamo. Una situazione analoga a quella di molte scuole, quella del controllo, delle intimidazioni verso gli studenti e dei mille divieti “a norma di legge” rispetto al vivere gli spazi interni. Dopo il Capponi, ora anche al Galileo gli studenti si mobilitano.

Da circa un mese e mezzo ormai, il nostro cortile è “chiuso”. Usiamo le virgolette perchè materialmente non lo è; semplicemente, tramite l’ennesima circolare proveniente dalla Presidenza ci è stato comunicato che è interdetto l’uso del cortile per qualunque attività. Insomma, è vietato.

Le motivazioni usate (che naturalmente non sono state comunicate, ma abbiamo dovuto ricercare da soli) sono state prima una fantomatica balaustra cadente e poi (tenetevi forte) lo scalino davanti alla porta del cortile. Ma facciamo un passo indietro: chi ha deciso per la chiusura? Qualche giorno prima del divieto ci fu un controllo (del quale forse qualcuno ha memoria): pare che l’ingegnere della provincia avesse considerato il cortile a posto. Cioè, chiaramente fatiscente (come il resto della scuola, del resto: affacciatevi dalla finestra interna del bagno dei maschi al primo piano), ma in sicurezza. Ne deduciamo che questa decisione arriva direttamente dalla Preside.
Ci teniamo a ribadire quindi che non si tratta di una chiusura per lavori (non ancora almeno), bensì una chiusura arbitraria “perchè lo scalino costituisce un pericolo per gli studenti”.

Ad oggi, in via ufficiosa (ma d’altronde è ufficiosa anche la dichiarazione di inagibilità), si sa che non c’è nessuna balaustra che rischia di cadere. Ebbene sì: l’UNICO problema che rende “pericoloso” l’uso del cortile durante la pausa di socializzazione quindi è LO SCALINO. Non ci serve un ingegnere per capire che qualcosa non torna. Noi pensiamo che questo sia un maldestro tentativo di far rispettare il divieto di fumo; tentativo, tra l’altro, che sta miseramente fallendo, cosa sotto gli occhi (e i nasi) di chiunque faccia un giro dentro/vicino ai bagni a ricreazione.

I professori di Ed. Fisica (con l’appoggio e l’approvazione di molti altri) hanno perfino scritto una lettera per chiedere la riapertura. Benchè, le soluzioni siano molteplici (aprire qualunque altra entrata al cortile, ad esempio), è evidente la mancanza della volontà da parte della Preside di prendere atto della realtà.

Siamo stanchi di vivere una scuola dove un giorno sì e l’altro pure si vieta qualcosa. Questo è il secondo anno che non ci è concessa l’aula autogestita, luogo dove per legge dovrebbero esserci materiali a disposizione degli studenti (computer, stampante e la fotocopiatrice che tutt’ora è buttata in mezzo al corridoio del primo piano); sono quasi due mesi invece che è stato proibito a tutti gli studenti di vedersi per condurre qualunque attività autogestita durante l’orario pomeridiano di “apertura” (a chi?) della scuola; e ora il cortile.

Abbiamo appreso anche che lunedì i rappresentanti degli studenti incontreranno l’Ass. Di Fede (che si occupa dell’edilizia scolastica). Per chi non ha la memoria corta, non è un nome nuovo: è lo stesso signorotto che l’anno scorso ci disse, dopo il crollo di 18 mq di controsoffitto, che la nostra scuola era sicurissima! Non conosciamo i piani della Provincia riguardo al nostro cortile, ma una cosa la sappiamo: se era sicuro entrare a scuola già il giorno dopo la storia del controsoffitto, non ci vengano a dire che è pericoloso andare in cortile perchè c’è uno scalino.

Il cortile è un luogo importantissimo per la socializzazione all’interno della scuola: è il posto dove tutti confluivano e si incontravano, dove si abbattevano “le barriere” delle classi e dei piani.

Noi non ci stiamo più: davanti a una rappresentanza studentesca che sta a guardare inerme e si accontenta di prendere atto dei diktat della Presidenza, l’unica risposta che abbiamo trovato sta nell’autorganizzazione: noi studenti dobbiamo muoverci, agitarci perchè INSIEME costituiamo una potenza capace di conquistare ciò che ci serve. Quindi crediamo che quando si assista alla messa in atto di regole ingiuste, sia doveroso fare qualcosa. Pensiamo che sia legittimo e giusto alzare la testa e andare in cortile, concretizzando così un bisogno comune.

E” per questo che MERCOLEDI’ 18/12 INVITIAMO TUTTI A SCENDERE IN CORTILE DURANTE LA RICREAZIONE, come gesto di protesta, per riprendercelo.

Il suono della campanella aprirà le danze!

Collettivo SKA Galileo

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