In Europa ci sono 11 milioni di case vuote. Tre volte quelle che servirebbero ai senza tetto

L’inchiesta del Guardian svela l’ingiustizia sociale del Vecchio Continente. Il maggior numero di abitazioni vuote è in Spagna, dove sarebbero 3 milioni e 400 mila. Al secondo posto di questa graduatoria ci sono, a pari merito, Italia e Francia, ciascuna con circa 2 milioni di case inutilizzate

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

LONDRA - In Europa ci sono circa 4 milioni di senzatetto. E ci sono 11 milioni di case vuote, disabitate, inutilizzate, in cui non ha mai vissuto nessuno dal giorno in cui sono state costruite. Una scioccante contraddizione, rivelata stamane da un’inchiesta del quotidiano Guardian di Londra, ennesima prova del crescente grado di ineguaglianza e ingiustizia sociale in Occidente. Dalle cifre ottenute dal giornale inglese risulta che la maggior parte delle case vuote  appartengono a proprietari che le hanno acquistate come “seconde case” (o terze case) per trascorrerci le vacanze, o come punto d’appoggio in grandi capitali, o semplicemente per investire nel mattone invece che tenere i soldi in banca o sui mercati azionari: il valore delle case a Londra, per esempio, è aumentato del 27 per cento dal 2007 ad oggi e continua a salire mediamente del 10-12 per cento l’anno. La morale è che in Europa, mentre si denuncia il deficit di alloggi popolari, ci sono abbastanza case inutilizzate da ospitare il doppio – anzi quasi il triplo – del numero totale dei senzatetto.

Il maggior numero di abitazioni vuote è in Spagna, dove sarebbero 3 milioni e 400 mila secondo i dati del Guardian. Al secondo posto di questa graduatoria ci sono, a pari merito, Italia e Francia, ciascuna con circa 2 milioni di case inutilizzate. Ce ne sono 1 milione e 800 mila in Germania, più di 700 mila in Gran Bretagna e un numero consistente in Grecia, Irlanda e Portogallo. Chiaramente la maggioranza delle case disabitate sono

in paesi meta tradizionale di vacanze da tutta Europa: Spagna, Italia, Francia, Grecia. Molti di questi appartamenti, scrive il quotidiano londinese, sono situati in vasti complessi per vacanze edificati durante il boom edilizio precedente la crisi finanziaria globale del 2007-’08, che sono poi rimasti completamente inutilizzati, come delle città fantasma da cui sia fuggita la popolazione, o meglio in questo caso come se la gente non vi fosse mai entrata, o perché i costruttori non sono riusciti a venderle o perché gli acquirenti non sono riusciti ad affittarle né avevano intenzione di andarci a stare loro.

“E’ uno spreco scioccante e vergognoso”, dice al Guardian David Ireland, direttore di Empty Homes (Case vuote), un’associazione di carità britannica. “Le case dovrebbero essere costruite affinché ci viva dentro qualcuno, se rimangono vuote è il segno di qualcosa di gravemente sbagliato nella nostra società. Ne basterebbero meno della metà per risolvere in un colpo solo il problema dei senzacasa in tutta Europa. Dovrebbero essere messe sul mercato. In ogni caso bisogna fare qualcosa”. Il mese scorso il Parlamento europeo ha approvato a grande maggioranza una risoluzione che esorta i governi dei paesi membri a “definire senza indugio una strategia per risolvere il problema dei senzacasa”. Ma sembra difficile immaginare leggi che obblighino i proprietari a mettere alloggi inutilizzati a disposizione di chi non ha casa. Al contrario, nel Regno Unito e altrove sono state recentemente rese più severe le norme per impedire agli “squatters” di occupare case vuote e stabilircisi almeno temporaneamente. Recentemente proprio un’inchiesta del Guardian ha rivelato che a Londra, su Bishop Avenue, una strada soprannominata “la via dei miliardari”, la maggior parte delle abitazioni, tutte ville lussuosissime, sono disabitate da un quarto di secolo e alcune stanno letteralmente andando in pezzi. Appartengono per lo più a sceicchi arabi e il loro prezzo di mercato, nonostante l’aspetto fatiscente, continua a crescere.

(24 febbraio 2014)

da Repubblica

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