Livorno – People Care, nubi nere sul call center per colpa del fallimento Seat

Il call center di Guasticce entra in una fase difficile mentre i cugini torinesi di Voice Care sono in liquidazione.

seat concordatoPer ora niente è definito, ma nell’incontro di Torino di ieri (lunedì 10 marzo) è emerso che i 360 dipendenti del call center livornese People Care devono tenere le antenne belle dritte. Il quadro è complesso ed è legato alla situazione di Seat Pagine Gialle, maggiore committente della torinese Contacta, che a sua volta espleta i servizi del 12.40 e dell’89.24.24 con le proprie controllate Voice Care (a Chivasso, Torino) e People Care (a Guasticce, Livorno).

Seat è una costola privatizzata della vecchia Iri-Stet ed ha fatto un percorso simile a quello di Telecom, ed entrambe sono uno dei casi più clamorosi di capitalismo di rapina. Un colosso pubblico in un settore strategico come le telecomunicazioni viene privatizzato in nome dell’efficienza e della modernizzazione grazie a capitali privati che invece lo spolpano e lo indebitano per pagare i debiti delle proprie aziende e per distribuirsi dividendi giganteschi.

Lunedì nella sede di Confindustria di Torino i vertici di Contacta hanno convocato i sindacati confederali nazionali e provinciali e tutte le Rsu delle varie aziende (Contacta, Voice Care e People Care dove c’è anche una Rsu Cobas) per delineare il quadro della situazione, che non è confortante. Seat ha 1,4 miliardi di debiti ed è in fase di concordato preventivo presso il Tribunale di Torino. Prima di entrare in fase di concordato doveva sempre pagare 3 fatture a Contacta per un totale di circa 1,8 milioni di euro di cui, dopo decisione del Tribunale, verrà soddisfatto solo il 20%. Il contratto tra Seat e Contacta finirà nel maggio 2015 e da questo mese Seat riinizierà a pagare, ma quei soldi che non verranno riscossi mai ce li dovrà mettere il capitale sociale di Voice Care e Contacta, che a questo punto ha deciso di mettere in liquidazione la sua società con sede a Chivasso e con 200 addetti. Livorno per ora è salva, anche perché il servizio continua, ma è chiaro che naviga in un mare in tempesta e al momento è difficile vedere oltre maggio 2015.

Ci sono alcuni punti in questa vicenda che vanno chiariti, perché si sta parlando del destino di quasi 600 lavoratori e lavoratrici.

1. A fronte di un debito di 1,4 miliardi di euro creato con trucchi contabili, investimenti finanziari e comportamenti criminosi (l’assemblea ordinaria Seat Pagine Gialle ha approvato la proposta di avviare un’azione di responsabilità verso 17 ex amministratori della società con danni complessivi stimati in almeno 2,4 miliardi di euro) è vergognoso che si rischi di mandare a casa nell’immediato 200 persone per fatture non pagate per 1,8 milioni. Ricordiamo che il capitale sociale di Seat è rappresentato da 16,1 miliardi di titoli. Il concordato preventivo quindi va rivisto per il bene sia di Voice Care che di People Care.

2. C’è da capire quanto pesino questi 1,8 milioni nella struttura di Contacta e delle sue controllate. Non vorremmo che sia stata presa la palla al balzo da parte di Contacta per liquidare Voice Care, considerata un’azienda con costi troppo alti (a Voice Care guadagnano più che in altri call center perché formata da lavoratori con più anzianità e che provengono dal contratto metalmeccanici a cui poi è stato adattato un contratto delle telecomunicazioni più pesante).

3. C’è da capire quali prospettive avrà il call center di Livorno, se Seat o chi nascerà dalle sue ceneri ha intenzione di continuare ad avvalersi del suo servizio anche dopo il maggio 2015 oppure se internalizzerà tutto.

Intanto una cosa è chiara e lampante: la questione Seat-Contacta-People Care-Voice Care, con quasi 600 posti di lavoro a rischio immediato e futuro, deve diventare da subito una questione di valenza nazionale come lo è stata l’Electrolux. La lotta dei lavoratori e delle lavoratrici e l’intervento delle istituzioni deve essere diretto verso la salvaguardia dei posti di lavoro con una pressione continua verso il Tribunale, Seat e i rapinatori finanziari che ci girano intorno affinché la messa in liquidazione delle società di Contacta venga scongiurata.

Oggi (martedì 11 marzo) e domani si riuniscono i lavoratori Voice Care di Torino che sono sul piede di guerra. Venerdì sarà la volta di quelli livornesi. Dopo questi appuntamenti sarà più chiara anche la strategia che lavoratori e sindacati vorranno intraprendere.

da Senza Soste – 11 marzo 2014

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