Il presidio fiorentino dei familiari delle vittime di Viareggio: la CGIL si barrica

Ieri 2 aprile, dalle ore 12.00 alle ore 16.00, si è tenuto ugualmente il presidio a Firenze al congresso nazionale Filt-Cgil, nonostante che Moretti ed il ministro Lupi non fossero presenti.
Vi erano una quindicina di familiari. In tutto, tra familiari, Assemblea 29 giugno e cittadini di Firenze saremo stati 50-60. Inoltre, a più riprese al presidio hanno partecipato anche i delegati del doc.2 ed alcuni delegati del doc.1.
Fino alle 13.30, al presidio vi sono stati diversi interventi, Daniela, presidente dell’Associazione familiari, G. Cremaschi, il sottoscritto, un ferroviere …

Il 1° aprile all’interno del congresso era stato diffuso un volantino, l’altro ieri sia all’interno che al presidio.
Dentro il congresso si è verificata una discussione molto vivace ed animata che ha coinvolto decine di delegati sulla richiesta del familiari di essere presenti con un loro intervento. Presente polizia e servizio d’ordine della Cgil, a ‘protezione’ di cosa, del congresso?
Moretti e Lupi sono dovuti rimanere a casa per “evitare possibili tensioni locali estranee al congresso” (?!). Così la Filt Cgil ha spiegato con un comunicato la loro assenza.
I familiari delle Vittime adesso sono diventati anche “tensioni locali estranee”?
Al sottoscritto è stato negato tutto: ospitalità, invito e delega, pur essendo per il documento 2 “Il sindacato è un’altra cosa” delegato al congresso nazionale della Cgil a maggio, membro del direttivo regionale Cgil e del direttivo provinciale Filt.
Dopo pranzo, una delegazione della segreteria Filt si è fatta vedere al presidio per trattare. Hanno proposto la presenza di una delegazione di familiari con un intervento, già da noi richiesto ufficialmente il 1° aprile. Quindi, un’animata discussione per alcuni minuti.

Ai familiari che pretendevano anche la mia presenza in questa delegazione, i segretari Filt hanno risposto che sono due cose ben diverse. Non vogliono capire, non hanno ancora capito (?) la gravità del mio licenziamento ad opera di Moretti e che questo licenziamento stato uno dei prezzi pagati per la straordinaria mobilitazione di questi anni per la sicurezza, la verità, la giustizia a seguito della strage ferroviaria.
Abbiamo deciso che tutti i familiari sarebbero entrati con i cartelli delle foto dei loro
cari e sarebbero stati in piedi sotto il palco durante l’intervento della presidente dell’Associazione. Così è stato. Sul palco sono saliti Daniela Rombi e Marco Piagentini.
Alle 15.00, uscita la delegazione, di nuovo l’assemblea al presidio alla quale hanno partecipato anche diversi delegati del doc1 che hanno salutato calorosamente ed
affettuosamente i familiari. Numerosi brevi interventi di familiari, dell’Assemblea 29 giugno, di ferrovieri e delegati al congresso.
A questo punto abbiamo deciso di concludere il presidio.
Unico indesiderato al congresso il sottoscritto, ma va bene anche così. Non si
può pensare di “vincere”, oggi possiamo e dobbiamo promuovere e partecipare attivamente ad iniziative come questa e batterci per strappare alcuni risultati. Anche il solo aprire contraddizioni nel vasto, variegato e differenziato fronte delle controparti è, comunque, un risultato.
Un grazie anche ai nostri delegati del doc2 per il lavoro svolto dentro il congresso e
un grazie a tutti i presenti.
Sicuramente, chi non potuto partecipare o ha deciso di non partecipare ha perso un’importante giornata di lotta e di … emozioni.

Riccardo Antonini

Perché oggi siamo qui

- Per informare chi non sa niente della strage ferroviaria del 29 giugno 2009 a Viareggio. Strage che ha provocato 32 Vittime e numerosi feriti di cui alcuni gravissimi. Parliamo di bambini, ragazze, donne e uomini, bruciati vivi o morti dopo giorni e mesi di agonia.

- Per mostrare questa realtà a quanti, pur sapendo, continuano a voltarsi dall’altra parte ed a quanti invitano il principale imputato al processo: l’Ad di Fsi, Mauro Moretti. A 5 anni dalla strage, il processo non è ancora entrato nel vivo delle pesanti accuse rivolte a lui, agli altri 32 imputati ed alle 9 società coinvolte.

Moretti ha fatto di tutto per non affrontare il processo, per truccarlo, per rinviarlo, per spostarlo, per sfuggire, per scaricare le responsabilità su altri imputati tra cui gli A.d. di Trenitalia ed Rfi. Dovrebbe vergognarsi fino all’ultimo giorno di vita per l’arroganza, le offese, i ricatti, le minacce, le provocazioni alle Vittime, ai familiari, a ferrovieri.

L’avv. di Moretti, D’Apote, sostiene anche che il suo cliente non si occupa né di treni, né di binari?! Di cosa avrebbe dovuto parlare questo pomeriggio il cavalier Moretti, in coerenza con la sua difesa di balocchi e … babbalocchi?

Ma viene invitato ad un Congresso dove si dovrebbe parlare, invece, anche di sicurezza, di salute, di condizioni di lavoro, di occupazione … Dal 2007 ad oggi, sui binari hanno perso la vita 43 lavoratori, l’ultimo un giovane manovratore di 34 anni, schiacciato dal treno di notte e solo, morto a poche decine di metri da qui, il 12 gennaio scorso. E le vittime delle ‘porte killer’, e i ragazzi travolti dai treni a causa della chiusura e dello smantellamento di stazioni, fermate, annunci, ausiliari, personale di servizio … cioè di “anticorpi” che, in qualche misura, garantivano quella sicurezza che oggi è venuta meno.

Moretti ha esercitato una politica di abbandono della sicurezza, ha devastato il trasporto regionale e pendolare, ha tagliato decine di migliaia di posti di lavoro, ha peggiorato le condizioni di lavoro dei ferrovieri ancora in servizio, ha sospeso e licenziato ferrovieri e delegati Rls/Rsu per la ‘colpa’ di essere impegnati sulla sicurezza o, addirittura, per essersi schierati con i familiari di Viareggio. Cosa altro deve combinare per essere dimesso?

Ed invece, dopo la strage del 29 giugno 2009, è stato rinominato Ad delle Fsi: a luglio 2010 dal governo Berlusconi, ad agosto 2013 dal governo Letta.

A Viareggio sono state raccolte 10.000 firme per le sue dimissioni, ma questa sovranità popolare è stata calpestata. (segue dietro)

Ieri abbiamo ufficializzato per scritto la richiesta d’intervento di Daniela Rombi, presidente dell’Associazione dei familiari, e di un rappresentante dell’Assemblea 29 giugno.
Siamo qui fuori ad attendere che la richiesta sia accolta.

La nostra protesta, di familiari, lavoratori, cittadini, sindacalisti …, vi ha “convinto” ad annullare la presenza di Moretti e del ministro Lupi per “evitare possibili tensioni”. Ancora non avete capito che il vero problema è Moretti e non i familiari.

Dopo quello che abbiamo subìto dovremmo stare a casa a piangere … NO, rivendichiamo sicurezza, verità e giustizia. Voi dovreste stringervi attorno a noi, accogliere le nostre richieste, solidarizzare con noi, sostenerci, unirvi alla nostra lotta, anziché continuare a corteggiare Moretti & soci.

Non lo capite che essere impegnati e mobilitati vuol dire “servire” nel migliore modo possibile i nostri cari; vuol dire sentirci utili affinché non siano dimenticati e perché questa immane tragedia, che ha distrutto la nostra vita, non abbia a ripetersi mai più?

Per Moretti quel disastro ferroviario è stato uno “spiacevolissimo episodio”, per noi è stata la fine del mondo …

I nostri bambini, le nostre ragazze, i nostri cari, non hanno avuto il tempo di conoscere il mondo, è nostro compito farli conoscere al mondo. Con immenso dolore e con la dignità e la volontà di essere protagonisti di questa battaglia, vi invitiamo ad unirvi alla nostra lotta per un mondo migliore.

2 aprile 2014

- Associazione “Il mondo che vorrei”

- Assemblea 29 giugno

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