Careggi: dopo l’occupazione i lavoratori ottengono una prima risposta

Prosegue la mobilitazione dei lavoratori di Careggi contro i carichi di lavoro. Riportiamo qui di seguito un articolo di un compagno, protagonista della lotta, sull’occupazione portata avanti giovedì 19 che costretto il Direttore Generale a non poter eludere i problemi reali di lavoratori e utenti.

Se il problema della mancanza cronica di personale è ormai un dato di fatto e coinvolge tutte le aziende in ambito sanitario è anche altrettanto vero che le risposte che le stesse aziende forniscono sono palliativi. In moltissimi casi tali scelte vanno a ledere sia i diritti che la vita sociale dei lavoratori, aumentando fattori di rischio anche per l’utenza stessa. Da qualche settimana nell’azienda di Careggi la direzione ha pensato di ovviare al problema della mancanza di personale utilizzando gli ordini di servizio e le chiamate del personale reperibile.  Questi episodi si sono verificati in varie unità operative, anche se la situazione più grave si sta verificando nel reparto maternità. Bisogna inoltre ricordare che i lavoratori sono già pesantemente colpiti a seguito del cambiamento di orario che prevede già molti rientri obbligatori. Negli ultimi giorni sono state richieste alla direzione aziendale numerose spiegazioni in merito, segnalando sia il disagio dei lavoratori e le ripercussioni sull’utenza. A queste nostre istanze non sono mai arrivate risposte serie o che si intendessero tali.

Giovedì 19 giugno prima di un incontro con l’azienda, vista la drammatica situazione che si vive in maternità, la RSU ha preteso di avere risposte immediate. Dal momento che l’azienda  ha continuato  a mantenere la stessa linea evitando ancora una volta di voler affrontare il  problema, e dal momento che l’azienda dopo vari solleciti da parte sindacale perdura a non dare soluzioni i delegati COBAS, USI, FSI, UIL e FIALS hanno occupato la stanza delle relazioni sindacali fino al momento che il direttore sanitario non avesse fornito risposte serie e plausibili contro il vergognoso aumento dei carichi di lavoro, i doppi turni ormai all’ordine del giorno e l’uso generalizzato degli ordini di servizio e delle chiamate in reperibilità. A viso aperto i delegati sindacali hanno detto no e che non avrebbero accettato ancora una volta quelle giustificazioni che altro non erano che rimandare il problema. Mentre Cgil, Cisl e Usb abbandonavano la sala, i delegati FSI, COBAS, USI, UIL e FIALS stanchi dei rinvii,delle promesse hanno deciso che era ora di rispondere in maniera appropriata alle provocazioni aziendali. Si parlava delle ostetriche, del loro disagio, delle pronte disponibilità utilizzate per far fronte alla carenza organica, degli ordini di servizio che si sprecano per le  notti e che ormai nemmeno più si  contano, della stanchezza e dell’insicurezza nel quale si è costretti a lavorare l’hanno occupata per l’intera giornata.

A fine giornata, dopo una conferenza stampa e dopo che è stata strappato un incontro con il direttore generale è stata liberata la stanza.

Tratto da Clash City Workers

Leggi anche:

Da Ponte a Niccheri un altro esempio di tagli alla sanità in nome del profitto

#10gen – La Protesta degli studenti di Infermieristica

La ASL assume, ma senza pagarti!

Rossi e la Regione Toscana continuano a smantellare il servizio sanitario

No all’accordo, organizziamoci! Appello ai lavoratori da Cobas e Usi sanità Careggi

Nuovo accordo peggiorativo per i lavoratori di Careggi

La Asl 10 di Firenze smantella i servizi sanitari: ora anche a Pontassieve

Da Gavinana al Valdarno: Regione e Comune distruggono la sanità

Rinnovo appalto Azienda Sanitaria. Uno strumento di lotta

Infermieri di Torregalli: i sindacati trattano, ma sulla pelle dei lavoratori

Facebook

YouTube