Le linee aeree Renzi: che cosa disse il NURV

aeroporto-peretolaIl NURV (Nucleo Unificato Regionale di Valutazione degli investimenti pubblici) è un organismo tecnico nato nel 2001 come organo di supporto alla Giunta regionale con lo scopo di: valutare piani e programmi regionali; certificare gli studi di fattibilità di certe opere; esprimere pareri sui programmi e sui piani regionali sottoposti a VAS. Come ricorderete, la variante al PIT che nel 2010 disegnò il parco della piana infilandoci drento un inceneritore (quello di case Passerini) e un nuovo aeroporto, quello di Peretola, era sottoposto a VAS; quindi non c’è nessuna meraviglia che il NURV sia stato chiamato a esprimere un parere in merito.
Il parere del NURV è esitato nella delibera 2/2014 del medesimo organo. Il NURV ha passato in rassegna tutta la disciplina e tutti gli atti del PIT, ivi compreso il rapporto ambientale, nonché tutte le osservazioni giunte dai vari enti locali e aziende preposte: i vari consorzi di bonifica, la Soprintendenza ai beni archeologici di Firenze, i comuni della piana più Prato, e così via; ha messo tutto insieme e ha valutato tutto. Per chi avendo tempo volesse sapere che cosa diceva il rapporto ambientale annesso alla variante al PIT, può rileggersi i nostri vecchi post e in particolare il dossier aeroporto. Per chi avesse più fretta, ecco un breve riassunto; secondo gli estensori del rapporto ambientale, l’aumento di fonti inquinanti (inceneritore + aeroporto) sarebbe stato compensato dalla diminuzione degli inquinanti (snellimento del traffico grazie alla realizzazione della terza corsia dell’autostrada e della tranvia); la realizzazione di una pista parallela all’autostrada di 2.000 metri avrebbe avuto l’impatto ambientale più basso rispetto a qualsiasi altro intervento sull’aeroporto; la realizzazione di una pista parallela avrebbe messo in sicurezza l’aeroporto di Peretola e l’avrebbe ricondotto nei parametri di legge.
Come la pensiamo noi su queste fanfaluche, probabilmente già lo sapete; ma come la pensava l’organismo tecnico della Regione, il cui parere non è mai stato, a quanto ci risulta, discusso di fronte all’opinione pubblica? Che cosa dice la determina n.2?
Secondo il NURV, l’ipotesi della realizzazione di una pista di 2.000 metri nel parco della piana, che fosse parallela all’autostrada o obliqua, è stata valutata nella VAS “senza peraltro considerare gli effetti di questa sul parco stesso”. In altri termini, la realizzazione di un nuovo aeroporto nel parco è stata realizzata senza tenere minimamente conto degli effetti che l’aeroporto avrà sul parco medesimo. In particolare, il NURV rileva che “la valutazione non ha tenuto conto degli impatti sulla componente popolazione e degli impatti sulla fase di cantiere”. Tradotto in parole povere, gli estensori del rapporto ambientale si sono limitati a valutare la bontà delle varie scelte impiantistiche possibili, senza avere la minima idea di che cosa comporti la realizzazione di simili infrastrutture, a cominciare dall’apertura dei cantieri, sul territorio e sulle popolazioni che ci vivono. Mica male per una Valutazione Ambientale Strategica!
Ma non è nemmeno il fatto peggiore. La VAS riteneva fondamentale l’abbattimento degli inquinanti dovuta alle opere di mitigazione, come i famosi boschi della piana, destinati ad abbattere le emissioni dell’inceneritore. Ma come fanno gli aerei ad atterrare in un bosco? La VAS non se lo chiedeva, e il NURV se ne dispiace non poco: “non è stata fatta alcuna valutazione nonostante si rilevi la possibile interferenza con una porzione dei boschi della piana”. Peraltro, tutti i progetti di realizzazione del nuovo rapporto insistono, secondo il NURV, su una zona a vario grado di pericolosità idraulica. Occorreranno lavori enormi per mettere in sicurezza quella zona; ma l’impatto di quei lavori, che pure saranno indispensabili, non sono stati minimamente valutati e comunque bisognerebbe capirne l’impatto PRIMA e non dopo l’apertura dei cantieri: “tale analisi è essenziale nella valutazione della sostenibilità ambientale e deve essere effettuata propedeuticamente alla scelta della definitiva soluzione progettuale”.
Poi c’è il pezzo migliore; il rapporto ambientale indica nella pista parallela la soluzione ad impatto ambientale meno significativo. Tuttavia, rileva il NURV, non c’è nessuna prova a sostegno di questa tesi; si tratta di una mera petizione di principio, “non supportando tale conclusione con una adeguata attribuzione di pesi agli impatti e alla valenza delle componenti ambientali”. Tradotto in altri termini: la Regione stessa, nel suo organismo tecnico, boccia quanto la Regione medesima, nel suo organo esecutivo, ha sancito, rendendo chiaro che a sostegno della sciaguratissima scelta di costruire un nuovo aeroporto a Peretola non c’erano vere motivazioni tecniche e ambientali, ma la mera volontà politica di realizzare quanto i soci privati di AdF, alleati a Renzie e ai suoi, volevano pervicacemente: un nuovo aeroporto, e in culo a chi sta nella piana. O, se preferite, la conclusione era un’altra: le conclusioni del rapporto ambientale annesso alla variante al PIT facevano veramente cacare.
E badate bene, si trattava ancora della pista parallela di 2.000 metri; ma già, mentre nel gennaio 2014 il NURV si esprimeva, cominciava la battaglia per la realizzazione di una pista di 2.400 metri, con la comparsa a Firenze di Eurnekian. E proprio a quest’uomo Rossie, presidente della Regione, decideva, aderendo all’OPA, di consegnare la proprietà degli aeroporti toscani. Quindi si può tranquillamente concludere che le riserve del NURV sono ormai ampiamente superate; se già il progetto iniziale faceva tremare le vene e i polsi per la faciloneria e la sciatteria con cui era stato deciso, che dire del nuovo aeroporto intercontinentale che Eurnekian e i reggicoda di Renzie vorrebbe costruire a spese nostre?
Un’ultima annotazione su Rossie, che il 25 giugno, con atteggiamento patetico, ha lamentato la decisione di spedire la Costa Concordia al porto di Genova anziché a quello di Piombino, invocando il principio di precauzione ambientale, che, a suo dire, deve guidare tutte le scelte di intervento. E il principio di precauzione ambientale, signor Rossie, dov’era nelle scelleratissime scelte della variante al PIT e nell’ancora più scellerata scelta di aderire all’OPA di Eurnekian? Cos’è, se l’era dimenticato? Ma che crede, che i cittadini abbiano la sveglia al collo?
Nel triste tramonto dell’uomo politico Rossie, c’è poco da solidarizzare; è parere di questo comitato che sia l’ora che i cittadini comincino a chiedere conto, in tutte le sedi, a questi sedicenti amministratori del loro operato. Qualcuno ha già cominciato. E’ ora che anche i cittadini seguano. Sì, decisamente è proprio l’ora di rendere conto.

da http://mentelocaledellapiana.wordpress.com/

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