Fast Food, la forbice dei salari: agli a.d. 721 volte lo stipendio dei dipendenti

Secondo un report di un istituto di Washington, il potere dell’associazione Usa dei manager della ristorazione frena il livellamento delle condizioni di lavoro. Il divario è cresciuto con la crisi: nel 2007 infatti l’ad era pagato 609 volte più del dipendente. Anche nel complesso dell’economia Usa la forbice è enorme: dal 20 a 1 degli anni Sessanta al 300 a 1 attuale

A frenare qualsiasi miglioramento delle condizioni salariali e lavorative nei vari Burger King e Starbucks d’America è – sostengono gli analisti – la potente National Restaurant Association, l’associazione che rappresenta i dirigenti della ristorazione: dal 2007, quando il Congresso Usa approvò l’ultimo aumento del salario minimo a 7,25 dollari l’ora, ad oggi, il rapporto tra il compenso di un ceo e quello di un lavoratore è cresciuto ancora più vistosamente che in passato.

Se nel 2007 infatti il primo veniva

pagato 609 volte più del secondo, adesso – confermano i dati raccolti – il rapporto è schizzato a 729 contro 1. I gap salariali sono più vistosi nel comparto della ristorazione – non a caso travolto da una vasta ondata di scioperi nell’ultimo anno – ma in realtà, ribadisce Epi, continuano ad intessare vaste porzioni del mercato americano del lavoro. I dati dimostrano infatti che la ripresa economica, in termini salariali, ha interessato molto di più i ceo dei lavoratori americani in generale.

Secondo un altro rapporto Epi infatti il compenso mediamente percepito dagli amministratori delegati delle prime 350 società americane nel 2013, considerando anche il valore delle stock options di quell’anno, è stato di circa 15,2 milioni di dollari, con un aumento del 2,8% dal 2012 e del 21,7% dal 2010. La ratio del compenso di un ad rispetto un lavoratore di base nel 1965 – aggiungono gli analisti – era di 20 su 1 (un amministratore delegato guadagnavo 20 volte in più del lavoratore) nel 2000 il rapporto raggiungeva il picco di 384 contro 1 e nel 2013 – con la ripresa economica – è subito ritornato a 296 contro 1.

Analizzando un periodo ancora più lungo, dal 1978 ad oggi – concludono gli analisti – si riscontra che i compensi destagionalizzati degli amministratori delegati Usa sono cresciuti del 937%, “un aumento che supera di oltre il doppio la crescita della Borsa nello stesso periodo di tempo e che è sostanzialmente maggiore del lento auumento salariale percepito mediamente dal tipico lavoratore americano: in 35 anni la sua busta paga è aumentata solo del 10,2%”.

(06 luglio 2014)

Da Repubblica

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