I Cobas contro la riduzione di personale nei turni del reparto maternità a Ponte a Niccheri

http://www.controradio.it/wp-content/uploads/2014/01/ponte-a-niccheri.jpgRiceviamo e pubblichiamo:

Comunicato stampa

NO alla precarizzazione assistenziale dell’evento nascita. I modelli organizzativi  sbagliati dell’azienda sulla maternità di Ponte a Niccheri  e la ricaduta negativa che questi hanno sulle ostetriche e sulle donne. I COBAS denunciano le scelte gestionali sbagliate, convocano una assemblea e lanciano la vertenza sindacale.

Maternità  Ospedale S.M.Annunziata  – ostetricia, nido, sala parto -  in crisi l’organizzazione del lavoro a causa della riduzione del personale ostetrico: una scelta aziendale dannosa, inutile, pericolosa  e legata solo al contenimento della spesa. A rischio la qualità dell’assistenza. E’ sbagliato ed impossibile misurare e quantificare l’evento nascita in tempi predefiniti.

Sono mesi che le ostetriche denunciano, a causa della diminuzione del personale,  il venir meno delle condizioni di sicurezza, la forte esposizione ai rischi per operatori e utenti e il progressivo snaturamento di un reparto che dovrebbe umanizzare tutto il percorso nascita.

I dati parlano da soli , l’Ospedale di Ponte a Niccheri  continua ad essere un polo di attrazione e di riferimento per la nascita.

Al 31 luglio 2014 sono 792 parti (in crescita rispetto al 2013) e 1161 ricoveri e nel solo mese di luglio sono stati effettuati 178 Pronti Soccorso.

Nonostante che sia una maternità di secondo livello (in grado di accogliere gravidanze fisiolologiche e patologiche ) con accesso diretto  di ricoveri e pronto soccorso, le ostetriche sono state ridotte di 1 unità per turno. Tale sottrazione di risorse ha avuto come unico effetto una progressiva precarizzazione  assistenziale e  una violazione di alcuni istituti contrattuali.

L’Ostetricia ha 27 posti letto per puerpere e gravide e altrettanti posti letto per neonati, più un imprevedibile afflusso di interventi di pronto soccorso. A questi si aggiunge l’attività di sala parto.

Le ostetriche a fronte di flussi interessanti, hanno dovuto subire la chiusura di 4 posti letto, la conseguente riduzione di personale e dato  il continuo ingresso di donne  la successiva riapertura. Un’ operazione di taglio e cucito fatta sulla pelle delle donne e delle lavoratrici.

I continui ricoveri, le attività di pronto soccorso, le urgenze di sala parto unite alla paradossale soppressione di 1 unità per turno ha comportato l’attivazione massiccia dell’istituto della pronta disponibilità: 20 chiamate in 31 giorni nel solo mese di luglio, oltre ai rientri programmati e non , in sostituzione del personale mancante.

Si tratta di una situazione  insostenibile, inaccettabile, stressante, pericolosa e contrattualmente illegittima. Non regge rispetto ai dati di fatto, il modello organizzativo imposto in modo miope da parte dell’azienda ovvero 2 ostetriche in reparto, 2 in sala parto come il turno base per la notte.

Nell’esprimere la più netta contrarietà alle misure gestionali adottate dall’azienda  fondate sulla riduzione di personale e su violazione di istituti contrattuali , dopo aver cercato di evidenziare le disfunzioni e le criticità che esse producono  sul piano delle  prestazioni sanitarie adeguate e  sulla forte esposizione ai rischi e pericoli, dopo aver richiamato l’Azienda a spostare la sua attenzione dalla mera quantificazione dei tempi necessari  alle diverse attività, alla garanzia della continuità assistenziale che è il vero strumento di  qualità  del lavoro,   il sindacato COBAS ASL 10 convoca le ostetriche in Assemblea per Lunedì 11 agosto alle ore 13,30 c/o Ospedale S.Maria Annunziata aula riunioni V° piano  per discutere e lanciare una vertenza sindacale.

Contestualmente i COBAS ASL 10 unitamente alle ostetriche  chiedono all’Azienda

1)      Il ritiro del modello organizzativo imposto nel periodo estivo e il ripristino dell’unità notturna , al fine di garantire una assistenza sicura, qualificata e adeguata nella fase di degenza madre/bambino, pronto soccorso e urgenza

2)      Un corretto utilizzo della pronta disponibilità, la quale non può più essere utilizzata per sopperire alle unità sottratte

3)      Un adeguamento reale degli organici, integrando le ostetriche mancanti e mai sostituite.

Agosto 2014

                                                     Andrea Calò         COBAS ASL 10

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