Livorno. Call center People Care, intervista ad una lavoratrice

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Aggiorniamo l’intervista con la notizia di quest’oggi (23-12-2014) dell’arrivo della lettera di licenziamento collettiva per i lavoratori e le lavoratrici di People Care. I soliti regali dei padroni…

Dopo le varie crisi aziendali che hanno interessato la nostra città negli ultimi mesi anche il Call Center people care sembra essere in “difficoltà” mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro. Quali sono secondo voi i margini in questa vertenza e quali sono le richieste principali che farete all’azienda ?

Abbiamo la sensazione che il rapporto fra seat e People Care. si sia incrinato in seguito al mancato pagamento della fattura bloccata dal concordato Seat che ha successivamente portato alla chiusura di voice care.

I nostri rappresentanti e le istituzioni hanno richiesto più volte all’azienda che si impegnasse nella ricerca di nuove commesse, dicendosi anche pronti a aprire una trattativa per rivedere il costo del lavoro. Questa era la richiesta primaria che hanno ribadito anche all’ultimo incontro ma ci pare di capire che senza Seat la società non sembri interessata a portare avanti il lavoro con noi operatori. Le uniche commesse che ci avevano portato per un periodo se le sono riprese in Contacta, e questo ha segnato sicuramente il nostro destino legandoci del tutto a Seat. Quindi a questo punto non sappiamo bene quali richieste rivolgere a people care. Semmai pensiamo di doverle rivolgere direttamente a seat, cercando di far leva sulle istituzioni sperando che possano incidere responsabilizzandola nei nostri confronti visto che portiamo avanti da dieci anni il servizio per lei e abbiamo sempre lavorato bene, tanto che i bilanci sono sempre stati in attivo anche se il traffico non è più quello di una volta.

Non vogliamo fare polemica ma come successo anche nella la vertenza TRW spesso solo nei momenti di crisi si vengono a sapere particolari riguardo agli aiuti che le multinazionali, come è anche la vostra, hanno ricevuto e ricevono dalle istituzioni e dalla politica senza evidentemente ottenere delle garanzie certe per il futuro. La precedente amministrazione o alcuni politici vi avevano fatto delle promesse riguardo al futuro del call center? Ci sono degli aneddoti particolari a riguardo?

Diciamo che l’insediamento del call center di telegate (controllata quasi totalmente da seat) fu fortemente voluto dalle istituzioni locali, comune e provincia. Tanto che fu concesso l’utilizzo del capannone dove tuttora lavoriamo, proprietà di Spil, a costo molto ridotto. In più venne permesso di assumere tutto il personale con contratti a progetto, tutti part time, con un progetto di start up della durata di tre anni. Noi tutti venimmo poi assunti per effetto della circolare Damiano. Quando si trattò di cedere il ramo d’azienda, le istituzioni furono rassicurate dall’offerta fatta dal gruppo contacta, il cui amministratore si presentò come uomo responsabile, che promise che non avrebbe mai avuto bisogno dell’aiuto da parte delle istituzioni, che non avrebbe mai deviato il traffico all’estero… subito dopo la vendita creò due società, voice care, chiusa l’anno scorso, e people care. conosciuto in ambito politico come consigliere comunale nelle schiere dei Moderati in piemonte, più volte si è presentato a Guasticce assieme al parlamentare del Partito Democratico Stefano Esposito. Sicuramente anche la loro appartenenza politica ebbe un peso nell’accoglienza benevola che gli fu riservata e adesso nell’indignazione che ci sembra di capire sia diffusa anche a livello istituzionale arriva la notizia che people Care vuole mollare. Speriamo che ognuno si assuma le proprie responsabilità e faccia la sua pare affinchè la chiusura sia scongiurata.

Una delle soluzioni possibili di questa “crisi” è che un’altra società possa prendere il posto di quella attuale, in questo caso probabilmente vi verranno applicate le nuove regole del mercato del lavoro approvate con il jobs act, qual è la vostra opinione in merito?

Si, è una delle possibilità, anche se i tempi sono così stretti che ci sembra impossibile che subentri qualcuno evitando la chiusura. Se poi si dovesse riaprire ex novo, certo sappiamo già che dovremmo ripartire da zero e con tutte le nuove norme previste dal jobs act. Non si parla solo di perdere tutta l’anzianità e il superminimo derivante dal passaggio da grafici a telecomunicazioni avvenuto anni fa. Si parla anche di essere esposti alla mancanza delle tutele dell’art 18, ai demansionamenti e alle nuove regole sul controllo a distanza che si faranno sicuramente sentire pesantemente nel nostro settore.

Nota della redazione:

Fin dal suo insediamento il Call Center People Care ( prima Telegate) fu presentato dalle istituzioni come

I suoi dirigenti ( spesso legati al PD) sono stati presi in grande considerazione dalle istituzioni locali e presentati come seri imprenditori. Come una piccola De Tommaso anche in questo caso “l’imprenditore dei Call Center” Gabriele Moretti , venuto a Livorno ospite anche di iniziative del PD, è stato poi indagato insieme ad altri politici dei Moderati Piemontesi per peculato. Come non dimenticare l’iniziativa organizzata proprio dal Partito Democratico di Collesalvetti ( quello di Bacci per intendersi) 

http://www.pdpisa.it/eventi_scheda.php?idevento=386

insieme al senatore del partito democratico SI-TAV Esposito famoso per le sue pesanti uscite contro le proteste in val di Susa e in particolare contro la nostra compagna Marta, manganellata e molestata dalle forze dell’ordine proprio durante una manifestazione.  http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/22/tav-tweet-del-senatore-pd-giuste-manganellate-molestia-inventata/663633/

In quell’occasione , nonostante l’accesa contestazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Call Center, in tanti dettero garanzie sul futuro dell’azienda. “VI porteremo alla pensione” dissero…

Adesso è il momento di rimanere uniti e lavorare affinchè 450 posti di lavoro non vadano in fumo, ma non possiamo però esimerci dal denunciare le responsabilità degli amministratori PD nel concedere aiuti pubblici ad imprese private in cambio di nessuna garanzia. Un esempio tra tutti? Il governatore Rossi che si presenta a Livorno come il salvatore della città. E’ più probabile che sia invece il salvatore delle imprese legate al suo partito di speculatori.

Redazione Livorno Indipendente

da http://www.livornoindipendente.it/

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