Viareggio, elettrosmog che uccide

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Sappiamo benissimo, purtroppo, che per i profitti di pochi, in questa società, si mettono a rischio le vite di tanti. Quanto sta emergendo in questi giorni a Viareggio è una storia che genera indignazione e rabbia e che non può in alcun modo essere elusa da chi ha delle responsabilità.

A finire sotto accusa, ancora una volta, sono le FS. Mentre un’intera città attende giustizia per la strage ferroviaria, che il 29 giugno del 2009 costò la vita a trentadue persone, un’altra inquietante macchia si leva sull’operato delle ferrovie. Infatti, a finire sotto accusa di associazioni ambientaliste, di cittadini riunitisi in particolar modo nel comitato di via Matteotti, attivo contro le antenne, è la sottostazione elettrica situata in fondo a via Matteotti vicino alla linea ferroviaria. Nonostante le rassicurazioni di Arpat, la quale afferma che i valori di elettromagnetismo misurati rientrino nella norma, i dati che arrivano sono drammatici. Si tratta di decessi per malattie oncologiche.

Trentasette persone nell’area circostante sono morte a causa di tumori, tra queste dodici hanno abitato nella palazzina antistante. Dati terrificanti che non possono essere in alcun modo ignorati. La passata amministrazione, invece di affrontare il problema, non ha avuto pensata migliore che aggiungere proprio dentro l’area un’antenna della Vodafone. E’ proprio il caso di dire che viene buttata benzina sul fuoco sommando, di fatto, onde elettromagnetiche ad onde elettromagnetiche.

L’inquietudine degli abitanti della zona si è palesata, lunedì 22 dicembre, in un’assemblea molto partecipata tenutasi nella sala della croce verde. Proprio nel pomeriggio la città di Viareggio aveva dato l’ultimo saluto ad un ragazzo di 43 anni, molto noto per essere attivo nel mondo dell’associazionismo cittadino e per essere uno storico ultras della squadra locale, morto per un tumore e anche lui residente per un periodo nella palazzina incriminata.
In un clima, quindi, misto di commozione, rabbia e apprensione si è svolta questa assemblea a cui hanno partecipato anche alcuni medici che hanno espresso la loro preoccupazione per il concentramento di cosi tante onde elettromagnetiche in poco spazio. L’assemblea, che ha visto svilupparsi un dibattito vivace, ha deciso di dare il via ad una mobilitazione cittadina che dovrebbe culminare con una manifestazione per chiedere la rimozione della struttura incriminata e una bonifica dell’area.

Sulla vicenda eravamo già intervenuti anche noi come Blocco Anticapitalista denunciando la negligenza di chi deve controllare e la subalternità di chi amministra ai poteri forti e alle multinazionali della telefonia.

Parteciperemo con spirito unitario a tutte le mobilitazioni che saranno organizzate dall’assemblea avendo chiaro che le nostre vite valgono più dei loro profitti e che su ambiente e salute non si transige.

da http://www.communianet.org/

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