Massa – Il comunicato della Casa Rossa Occupata dopo le minacce di sgombero

NOI SIAMO QUI. CASA ROSSA OCCUPATA NON SI TOCCA

In oltre due anni di cammino la Casa Rossa ha rappresentato, crediamo, qualcosa di importante e di significativo, politicamente e socialmente. Soprattutto ha avuto la capacità di sperimentare quel livello di aggregazione e di riflessione comune, che è una pratica rivoluzionaria, nella forma e nella sostanza. Nel fare questo, noi compagni e compagne abbiamo sempre saputo che saremmo stati sotto la minacciosa attenzione della repressione, in tutte le sue forme, proprio perchè, soprattutto in epoche di crisi, sono quei luoghi che possono rappresentare un modello alternativo e di rottura ad essere più fastidiosi e pericolosi per il potere . Così, nei giorni scorsi, quando abbiamo avuto notizia dell’imminente possibilità dello sgombero, in fondo non siamo rimasti sorpresi. Arrabbiati, forse, ma sorpresi no. E il fatto che alcun livello politico amministrativo dei comuni di Massa e Montignoso avesse sentore di questa minaccia, non ci sorprende affatto, dato che abbiamo visto che da tempo in Italia, avvengono sgomberi all’insaputa delle amministrazioni. E questo perchè non esiste ambito su cui accetta mediazioni il potere e porta tutto nell’alveo dell’ordine pubblico, sottraendo di fatto al piano politico ogni ordine del discorso.

Ma noi non ci stiamo, proprio perchè è politica la nostra azione e politica sarà sempre la nostra risposta. Di fronte alla notizia abbiamo reagito nella maniera più logica, avvertendo tutti quelli che in questi anni hanno condiviso parte del nostro percorso e chiedendo una vicinanza e un sostegno. La risposta è stata eccezionale. Segno, forse, della bontà di un lavoro e della legittimità di una sperimentazione. Decine e decine di compagni e compagne sono passati dalla casa, hanno trascorso con noi la notte, hanno manifestato una solidarietà concreta meravigliosa.

Noi siamo ancora qui, ci viene da dire. E lo siamo pur consci della precarietà di una situazione in cui uno sgombero è sempre possibile e in cui l’allarme non è certo cessato. Tuttavia la solidarietà misurata e sperimentata in questi due giorni di allerta permanente, ci infonde coraggio e la consapevolezza che laddove il luogo in cui abbiamo scelto di stare e da cui abbiamo scelto di partire per modificare l’esistente, dovesse essere messo in discussione, la forza che abbiamo è molta e dirompente.

Casa Rossa è il nostro luogo e il vostro luogo. Difenderla significa difendere un’idea di società capace di sovvertire i concetti di legalità e di illegalità, capace di incidere nelle dinamiche del territorio, capace di smascherare un potere pervasivo che è responsabile della miseria e dell’ingiustizia. Difenderla significa viverla e condividerla.

Da parte nostra, guardiamo i giorni prossimi con apprensione, ma con fiducia, come sempre. La fiducia dell’aver scelto la parte giusta in cui stare. La fiducia del fare. Ed è dal fare che ripartiremo per mostrare che ci siamo.

Innanzitutto con due presidi che si terranno mercoledì pomeriggio dalle 17 davanti al teatro e venerdì sera dalle 22 in piazza Mercurio. Saranno la nostra prima risposta. Sarà la nostra maniera di esserci e di comunicare ciò che siamo.
Ma la nostra vera risposta sarà quella di continuare le attività e le relazioni messe in piedi, con il mondo del lavoro, con gli studenti, con chi lotta per il diritto alla casa, con tutte e tutti quelli che combattono.

E’ per questo che Noi siamo qui. E’ per questo che Casa Rossa Occupata non si deve toccare.

LE COMPAGNE E I COMPAGNI DI CASA ROSSA OCCUPATA

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