Brasile – A Rio le opere per le Olimpiadi hanno già espulso 67.000 persone dalle case

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RIO DE JANEIRO. LE OPERE PER LE OLIMPIADI HANNO GIÀ ESPULSO 67.000 PERSONE DALLE LORO CASE

La favela Vila Autódromo sarà demolita per le opere del Parco Olimpico [André Vieira, 31.07 su Brasil de Fato*]

Nel 2007, Rio de Janeiro si candidò per ospitare le Olimpiadi. Un anno dopo arrivò la conferma che la città avrebbe ospitato il più grande evento sportivo del mondo, maggiore, tra l’altro, della Coppa del Mondo. Ad assegnazione già garantita, i cariocas hanno eletto, nel 2009, Eduardo Paes a sindaco della città. Da lì in avanti, questo insieme di fattori ha avuto delle conseguenze e ha portato cambiamenti per gli abitanti della “Cidade Maravilhosa”.

Cambiamenti che, per 67.000 persone, hanno avuto lo stesso finale: sono state espulse dalle loro case tra il 2009 ed il 2013 dal Comune di Rio. Comparando i numeri è come se fossero stati sfrattati dalle loro abitazioni gli abitanti dei quartieri di Urca, Cosme Velho, Glória, São Conrado, Leme e Gávea e tutti in una volta sola. (ndt. chi conosce Rio de Janeiro, puo’ farsi un idea… ).

Questi dati allarmanti sono stati rivelati dal libro “SMH 2016: remoções do Rio de Janeiro Olímpico” (ndt. SMH è la sigla che gli addetti della prefettura di Rio de Janeiro marcano con bombolette spray sulle case da abbattere. ) “SMH 2016: rimozioni nella Rio de Janeiro Olimpica”, degli autori Lena Azevedo e Lucas Faulhaber, con foto di Luiz Baltar, publicato quest’anno dalla editrice Mórula.

A un anno dall’inizio dei Giochi Olimpici, il numero delle “rimozioni” continua ad aumentare. “Il nostro sogno era costruire un piano di urbanizzazione che ci consentisse di continuare a vivere qui e che fosse un quartiere modello”, spiega Jane Nascimento, 59 anni, abitante della favela Vila Autódromo. La casa dove lei, suo marito e due figlie vivevano è stata sgomberata martedì scorso (28/07) e sarà demolita per far posto alle opere per la costruzione del Parco Olimpico, che si trova nei pressi della comunità, nel quartiere di Jacarepaguá.

VILA AUTÓDROMO
Degli oltre 700 immobili che esistevano, pochi sono rimasti in piedi. Gli abitanti che continuano a vivere nella favela di Vila Autódromo devono convivere con gli sgomberi e con le ruspe che da un lato fanno opere nel Parco Olimpico e dall’altro demoliscono le loro case. “Quando il governo ha visto che Vila Autódromo era riuscita ad organizzarsi, ha subito tentato di comprare le persone, di passare sopra ai loro diritti con una ridicola indennizzazione”, racconta Jane. Così come lei, gli abitanti che sono stati obbligati ad uscire dalle loro case riceveranno un’indenizzazione pagata dal Comune.

*Link all’articolo:http://www.brasildefato.com.br/node/32555

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