La lobby sionista adesso tifa per Renzi

Segnaliamo, da Contropiano.org

La lobby sionista adesso tifa per Renzi Negli ultimi giorni, sui forum e siti considerati vicini ai settori più sionisti delle comunità ebraiche italiane, la campagna elettorale ha virato in maniera netta a favore di Matteo Renzi. Cade così un velo inquietante: “Se non lo fai per l’Italia fallo per Israele”.

Matteo Renzi nei giorni scorsi aveva detto testualmente: “Talvolta Israele eccede nella difesa, e dobbiamo dirlo, ma è tempo che la sinistra pronunci parole inequivocabili sul diritto di Israele di ivere senza minacce”. E poi aveva rincarato la dose: “Io non sono così sicuro che bisogna per forza votare sì (sul riconoscimento ONU della Palestina). Non è solo il governo italiano a mostrarsi titubante, lo sono anche gli inglesi ed altri….Non sono d’accordo con Bersani sul fatto che la centralità di tutto sia il conflitto israelo-palestinese. Il problema è generale di tutta l’area del Medio Oriente. E al centro c’è l’Iran. Dobbiamo noi Europa per primi ascoltare il grido di dolore delle ragazze di Teherhan. Se non risolviamo lì, non risolviamo il conflitto israelo-palestinese. A Gaza cosa c’è scritto, infatti? ‘Grazie Teheran’. L’Europa non deve lasciare la questione Iran soltanto agli Usa: è quella la madre di tutta le battaglie nel Medio Oriente”. Questo aperto sostegno di Renzi agli interessi strategici di Israele sta producendo alcuni effetti in quella che nel nostro paese possiamo considerare come la lobby sionista, cosa diversa dalla o dalle comunità ebraiche.

A rivelare quanto sta accadendo in queste ore è un articolo dell’Huffington Post che riproduciamo qui di seguito:

“Un’indicazione ufficiale di voto per ora non c’è – e, anzi, il presidente della comunità ebraica romana, Riccardo Pacifici, è pronto a smentire chiunque gliene attribuisca una – ma una larga fetta degli ebrei romani sembra avere le idee chiare. Del resto basta leggere il testo di un sms che, da alcune ore, sta circolando a tamburo battente di cellulare in cellulare. Un appello al voto, “per Israele”. “Dopo le ultime affermazioni di Bersani su Israele – recita il messaggio – dopo il riconoscimento della Palestina come osservatore all’Onu e dopo i recenti conflitti con Hamas pensi che ad Israele serva perdere un alleato prezioso come è stata sempre l’Italia?”. A preoccupare gli ebrei è Vendola: “Serve ad Israele un futuro presidente del consiglio che stringerà un’alleanza con Vendola – si chiedono – che parla di sofferenza dei palestinesi, ma non spende una parola per i bambini israeliani sotto i missili qassam ogni giorno?”. Per questo, si scrive, il voto deve essere per Renzi: “Domenica si vota. Bersani al momento è in vantaggio. Fai la tua parte, impedisci che vinca. Vai a votare. Se non lo fai per l’Italia fallo per Israele”.

“Come presidente della comunità ebraica romana non do indicazioni di voto, né a partiti politici diversi e né a esponenti dello stesso partito – ha detto Pacifici – Questa è da sempre la mia linea”. “Quello che però ho notato, navigando sui forum e sui siti vicini alla comunità – aggiunge il leader degli ebrei della capitale – è che c’è in queste ore una schiacciante mobilitazione per Renzi”.

Il sito della comunità ebraica romana aveva titolato, lo scorso 20 novembre, su una frase del sindaco di Firenze che viene spesso citata sui social network come esempio della vicinanza del sindaco al popolo israeliano: “La sinistra ripeta che Israele ha diritto di esistere”. E ancora: “Troppo spesso c’è stato un atteggiamento della sinistra anti-israeliano inconcepibile e insopportabile. Israele è un Paese che è circondato da realtà che vogliono la sua distruzione, a partire dall’Iran”. Parole che bastano a far scoccare la scintilla tra gli ebrei e lo sfidante di Bersani. Che, lo scorso mese ottobre, si è anche trovato a fare i conti con le più becere teorie da “complotto giudaico massonico”, con tanto di tesi su degli occulti finanziatori israeliani. Chiacchiere della peggiore specie, alle quali il comitato Renzi ha sempre risposto nell’unico modo possibile: “Tutti i finanziamenti sono stati pubblicati on-line”.

Sulla pagina Facebook del “Progetto Dreyfus” – nata, poche settimane fa, su impulso di un gruppo di ragazzi, allo scopo di contribuire a fornire un’informazione corretta sul conflitto tra Israele e Palestina – viene ricordata un’altra dichiarazione-chiave per gli ebrei: “Io sono per due popoli e due stati – aveva detto Renzi – Il problema è che in una parte della sinistra c’è il desiderio di attaccare il popolo di Israele, non quello di difendere il popolo palestinese. E va ricordato che Israele si trova in una situazione in cui intorno ha popoli che vogliono sterminarlo”. Seguita da decine di commenti di supporto per il sindaco. Con poche eccezioni. “Non sapevo che ci fosse qualcuno a sinistra che non fosse filopalestinese a priori. Meno male” afferma Daniele, con Franco che fa notare i commenti alle parole di Renzi da parte dei supporter dell’avversario: “Purtroppo ho letto reazioni rabbiose e violente da parte del popolo bersaniano. E poteva mancare il complotto giudaico massonico, che ha costretto – finanziandolo – Renzi ad esprimersi in quel modo?”. “Renzi è un uomo di sinistra occidentale. In Italia non si era mai visto”, osserva Sophie. E ancora, Emilia: “Ogni tanto c’è chi legge gli eventi senza pregiudizi”. “Non stiamo certo dicendo che Bersani sia anti-israeliano – commenta un esponente della comunità ebraica romana che chiede l’anonimato – ma è indubbio che Renzi ha sempre dimostrato di essere molto più vicino a Israele di lui”.

Non manca, comunque, chi rimane, a fianco del segretario. E’ il caso di Emanuele Fiano, deputato del Pd che, pur apprezzando le parole del sindaco fiorentino, conferma il suo supporto per Bersani. Ma anche quello di Tobia Zevi, Presidente dell’Associazione di cultura ebraica Hans Jonas che, nelle ultime ore, ha condiviso un appello al voto, per Bersani, firmato da Gad Lerner: “I leader dell’ebraismo italiano non facciano giochetti ridicoli come il voto anti Bersani contro la scelta del governo”, ha scritto in un tweet il popolare conduttore.

Fonte Huffington Post, articolo di Marco Pasqua

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