Comunicato del sindacato SI Cobas sullo sciopero del 14 novembre

http://www.inventati.org/cortocircuito/wp-content/uploads/2014/11/622160_522527611091160_405071617_o.jpgIeri (venerdì Ndr) 14 novembre del 2014, il S.I Cobas come organizzazione ha partecipato alla manifestazione con sciopero indetta dalla FIOM a Milano. Una piccolissima parte di noi ha partecipato al corteo del sindacalismo di base che partiva da Largo Cairoli, più di 1200 compagni ( in maggioranza immigrati) si sono concentrati invece a porta Venezia per manifestare insieme agli operai organizzati dalla FIOM.

La motivazione di tale scelta politica è stata espressa tramite il comunicato che troverete nel nostro sito e si basava, in sintesi, nel voler lanciare un messaggio, ai lavoratori organizzati nel sindacato di Landini, che non è possibile sviluppare una lotta contro il governo Renzi senza rompere con le pratiche opportuniste portate avanti dalla loro direzione sindacale. Non si può lottare a fondo contro il governo borghese senza rompere con la teoria e la pratica opportunista basata sulla concertazione con il nemico o pensare che sia possibile rispondere alle politiche borghesi accettando il sistema capitalista che si basa sullo sfruttamento del proletariato. Non esistono scorciatoie o aggiustamenti possibili di questo sistema, la lotta tra borghesia e proletariato non può essere fatta dalla nostra classe sulla base di proposte o richieste di modificare quello o quell’altro aspetto della politica padronale o governativa.

Nella crisi del modo di produzione capitalistico gli interessi tra le classi sono opposti, la stessa difesa delle nostre condizioni, in quanto proletari, non possono che essere inquadrate in una prospettiva rivoluzionaria.

La lotta nelle fabbriche, nei magazzini, nei vari settori del pubblico impiego debbono essere fatte per allargare il nostro fronte ed indebolire il nostro avversario e creare le miglior condizioni per sviluppare la coscienza che senza la distruzione dello Stato borghese non sarà possibile evitare la miseria e la fame che ne deriva, le distruzioni e le morti nella guerre che gli stati capitalisti imperialisti portano avanti in ogni parte del mondo. Non si contrasta la politica dei governi con sciopericchi che servono a far sfogare i lavoratori, solo uno sciopero generale prolungato che intacchi seriamente l’economia, il profitto, ” che tocchi le tasche dei padroni” , può creare le condizioni favorevoli perché la nostra classe si rafforzi. I facchini sono scesi a fianco dei metalmeccanici per rivendicare l’unità per una lotta che intacchi economicamente e politicamente l’avversario.

La giornata del 14 novembre ha visto in piazza migliaia di lavoratori che esprimevano la necessità di una lotta più radicale, profonda e di massa, ma questa volontà sarà tradita perché le direzioni di questi sindacati sono asservite agli interessi della borghesia: Landini e soci sono solo dei servi sciocchi della borghesia che sono tra di noi per controllarci e deviare le spinte di lotta per modificare parzialmente la politica del governo, illudendo, cosi’, i lavoratori che sia possibile perseguire un’altra via di sviluppo capitalistico dove le due classi antagonistiche possono convivere o addirittura ripartirsi “equamente” ciò che viene prodotto in modo Pacifico e magari attraverso le battaglie in parlamento. Nella crisi la borghesia impone un’accelerazione alla guerra contro i proletari e quest’ultimi non possono che contrapporsi unendosi tra di loro perché solo così possono imporre i loro obiettivi tattici rafforzando la propria prospettiva come classe.

La nostra scelta tattica di stare in un corteo al posto dell’altro, deriva dalla necessità di non estraniarci dai processi che vedranno le masse entrare sempre più in conflitto contro i padroni ed i loro governi e anche con le direzioni sindacali opportuniste integrate nella politica degli stati borghesi, indicando, cosi’, con la nostra politica e la lotta la strada da seguire.

S.I. COBAS NAZIONALE 

da http://www.sicobas.org/

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