Emilio del Giudice e il concetto di risonanza

Il testo di una breve intervista fatta nel 2013 dalla fondazione Romaeuropa, nel 2013 “Il mondo danza”: In poche parole Emilio comunica tutto il senso profondo del suo animo di Scienziato e Filosofo..

IL MONDO DANZA

In effetti il concetto di immobilità è un’astrazione, perché l’immobilità nella natura non esiste. In natura esiste il movimento. Tutto ciò che esiste si muove.
L’immobilità intesa come assenza di movimento è un’astrazione mentale,
che corrisponde in termini matematici, al limite di movimenti infinitamente lenti, infinitamente piccoli..

SOLI O INSIEME

Il paradigma della fisica classica, inaugurato nel Rinascimento da Galileo e da Newton, è un paradigma che si fonda sul concetto di corpo isolato e quindi di corpo privo di movimento.
Questo paradigma è in contrasto già con, per esempio, con il filone Epicureo della cultura greca, ne cito solo uno.. ma non è l’unico.. , in cui invece materia e movimento sono intrinsecamente legati.
Questo filone viene recuperato con la moderna fisica quantistica, nata ai primi del “900. in cui la materia non è separabile dal movimento.

CORPI E MUSICA

L’acqua liquida, che è il componente più abbondante della materia vivente, è caratterizzata da movimenti interni che hanno un ritmo. E possibile estrarre dall’interno della materia vivente l’esistenza di oscillazioni, di natura fondamentalmente elettromagnetica , che hanno una struttura intrinsecamente musicale. Il funzionamento complessivo collettivo dell’organismo vivente si fonda
sul fatto che i vari componenti, le varie parti, sono tra di loro in accordo di fase.
E’ come se le varie molecole, che formano l’insieme vastissimo di molecole che formano a loro volta l’organismo vivente, eseguisse una danza.
Le molecole sono coinvolte in tutta una serie, una sequenza di regioni coerenti, ognuna contenuta nella precedente, ed ognuna caratterizzata da un certo ritmo.. Quindi una data molecola partecipa dei ritmi di tutte le regioni coerenti in cui è coinvolta .
L’ INSIEME di tutte queste frequenze HA, come dicevo poco fa.. , una struttura musicale..

ARTE E SCIENZA

E’ evidente che quindi in questo momento si genera la possibilità di un ponte tra il risultato della ricerca scientifica, e l’intuizione artistica.
All’inizio dell’Ottocento , Schelling, teorico di Estetica, definiva l’esperienza artistica come la risonanza tra un soggetto ed un oggetto, Cioè il fatto che il soggetto e l’oggetto si muovessero sullo stesso ritmo.
Proseguendo su questo filo di discorso, nel Novecento, l’altro grande filosofo dell’Arte Walter Benjamin, diceva, che la domanda:
..di che cosa sia oggettivamente un’opera d’arte? una domanda mal posta.
La domanda ben posta era invece:
dato un oggetto qualsiasi,
quando questo oggetto diventa un’opera d’arte e per chi?
Cioè quando,.. quando è che un oggetto diventa un’opera d’arte?
Quando c’è qualche essere umano che risuona con essa!
Avendo detto prima che il funzionamento di un essere vivente si fonda sostanzialmente sulla risonanza tra le sue parti, dobbiamo concludere che
l’Esistenza di un essere vivente è un fatto,
che si , è da un lato è un fatto fisico,
ma è fondamentalmente un fatto estetico!

REAZIONE O RIVOLUZIONE

Nella poesia tedesca si parla ..dell’attimo fuggente.. e si dice fermati sei bello,
ma da quello che abbiamo detto la bellezza è il risultato di un movimento,
di una risonanza..
Nel momento in cui il ritmo si ferma la bellezza sparisce, eppure io questa bellezza me la vorrei sempre godere, quindi dico: “Fermati sei bello..” ecco la contraddizione di da cui nasce quello che tu chiamavi la “reazione”. Cioè il fatto che uno vorrebbe eternizzare il bello ed il bene attuale, e chiedere che rimanga costante.. mentre no!
il Bello attuale se ha un senso è perché consente il bello del futuro
perché nega se stesso come diceva bene Goethe:
“Ogni cosa che nasce è degna di perir”
Cioè Il bello è qualcosa legato ad un movimento, non a una stasi
In questo senso chi si lega al movimento, quindi è aperto al Futuro,
è un rivoluzionario!!
FAUST:
QUESTA SCOMMESSA TI PROPONGO
SE DIRO’ ALL’ATTIMO “ SEI BELLO FERMATI”
ALLORA POTRAI METTERMI IN CATENE
EFISTOFELE;
ACCETTO (Faust, Goethe)

Bibliografia:
Emilio Del Giudice è nato a Napoli il 1° gennaio 1940 dove ha conseguito la laurea in Fisica con 110/110 il 14 dicembre 1961 e la specializzazione in Fisica Teorica e Nucleare con 70/70 nel luglio del 1965 presso l’Università di Napoli. Suo è il “Prigogine Award 2009”
E’ morto improvvisamente a Milano il 31 Gennaio 2014.

… epicureismo Dottrina filosofica che fa capo a Epicuro (➔) di Samo, il quale fondò il primo nucleo della sua scuola a Mitilene tra il 312 e il 310 a.C. e di lì la trasferì a Lampsaco, quindi, nel 306, ad Atene, fissandone stabilmente la sede nella casa con giardino che lasciò in eredità ai suoi discepoli, noti già nell’antichità come «quelli del Giardino»…

… la scuola si estinse nella seconda metà del 3° sec. e le opere di Epicuro e dei suoi seguaci andarono quasi interamente perdute. Nel Medioevo, scomparsa ogni fonte diretta, l’e. fu genericamente identificato con materialismo, ateismo, immoralismo. La riscoperta rinascimentale dell’e., legata soprattutto al ritrovamento del poema lucreziano e alle Vite di Diogene Laerzio, portò a una rivalutazione, prima dell’etica epicurea, poi anche della fisica atomistica: per questo secondo aspetto sarà decisiva, nel Seicento, l’opera di Gassendi (➔). L’e. offrirà ancora nel 18° sec. un contributo di grande rilievo alla sistemazione dei presupposti teorici della scienza, influendo soprattutto sui suoi esiti materialistici.

SCHELLING, Friedrich Wilhelm Joseph. – Pensatore tedesco, nato a Leonberg (Württemberg) il 21 gennaio 1775, morto a Ragaz (Svizzera) il 20 agosto 1854.

… Lo Sch. è con ciò il massimo teorico della filosofia della natura propria del romanticismo germanico, assetato di trovare una ragione nella spontaneità naturale dei proprî impeti e di dare alle ragioni e alle verità la spontaneità felice della natura. Al culmine di questo sistema sta, coerentemente, la nota concezione dell’arte come esperienza capace di superare la dualità parallela del reale e dell’ideale e di coglierne l’unità: concezione che non è del resto se non l’adattamento di quella kantiana del giudizio teleologico ed estetico quale mediazione suprema fra i due regni della causalità naturale e della libertà spirituale (e in fondo tutto il materiale del Sistema dello Sch. si risolve nel complesso dei problemi delle tre Critiche, interpretati attraverso Fichte-Spinoza).

… La natura, dice Schelling, è un’«intelligenza sopita», uno «spirito in potenza». Scrive ad esempio:
« La tendenza necessaria di tutte le scienze naturali è di andare dalla natura al principio intelligente. Questo e non altro vi è in fondo ad ogni tentativo diretto ad introdurre una teoria nei fenomeni naturali. La scienza della natura toccherebbe il massimo della perfezione se giungesse a spiritualizzare perfettamente tutte le leggi naturali in leggi dell’intuizione e del pensiero. I fenomeni (il materiale) debbono scomparire interamente, e rimanere soltanto le leggi (il formale). Accade perciò che quanto più nel campo della natura stessa balza fuori la legge, tanto più si dissipa il velo che l’avvolge, gli stessi fenomeni si rendono più spirituali ed infine spariscono del tutto. I fenomeni ottici non sono altro che una geometria, le cui linee sono tracciate per mezzo della luce, e questa luce stessa è già di dubbia materialità. Nei fenomeni del magnetismo scompare ogni traccia materiale, e dei fenomeni di gravitazione non rimane altro che la loro legge, la cui estrinsecazione in grande è il meccanismo dei movimenti celesti. Una teoria perfetta della natura sarebbe quella per cui la natura tutta si risolvesse in un’intelligenza.[3] »

da https://www.facebook.com/pages/Emilio-Del-Giudice/569467199815509?fref=nf

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