Lezioni dalla Grecia: Quali prospettive per la Sinistra in Europa? Iniziativa a Novoli

Diffondiamo questa interessante iniziativa in programma per mercoledì sera: cogliamo l’occasione, però, per affermare che le contraddizioni emerse a giugno erano congenite a Syriza. Dovevano esplodere – cosa successa a giugno – per poter superare lo status quo in Grecia. Cosa, quest’ultima, evidentemente non ancora successa.

Cercare di analizzare che cosa è diventata Syriza e dove sta andando è ancora più importante oggi di fronte all’ascesa di nuove forze di sinistra in Europa, da Podemos in Spagna a James Corbyn in Inghilterra. Comprendere i limiti che hanno portato Tsipras e la sua politica riformista a capitolare, ci serve a comprendere di quale sinistra e di quale prospettiva politica abbiamo bisogno in Europa e in Italia, per cambiare la politiche economiche dell’Ue.

Se la Syriza eletta a gennaio rappresentava il governo del popolo, determinato a non accettare l’austerità e pronto a dar battaglia in Europa per il non pagamento del debito, quella eletta alle ultime elezioni è certamente il suo opposto. La capitolazione di Tsipras davanti al ricatto del capitale europeo è stata un’inutile mossa. La firma dell’accordo segna una resa incondizionata che trasforma Syriza da partito anti-austerità a garante delle politiche imposte dalla Troika, senza che questo elimini la possibilità di una futura Grexit.

Sono bastati 8 mesi di governo fatti di scontro con l’Ue, per piegare Tsipras alle imposizioni della Troika. Tutta la tattica di Tsipras, incentrata sull’idea di poter negoziare, riuscire ad arrivare ad un accordo accettabile con il capitale europeo, si è dissolta nel nulla.

A fine Giugno all’apice dello scontro, dopo che nessuna proposta di mediazione di Syriza veniva accettata e davanti al continuo ricatto economico della BCE, Tsipras si è trovato di fronte ad un bivio: nazionalizzare il sistema bancario, avviando un programma di politiche socialiste per rispondere ai problemi immediati della popolazione o rimanere ancorato al capitalismo.  Non essendo pronto a mettere in discussione l’intero sistema, Tsipras ha accettato con esso l’unico accordo possibile, l’austerità.

La risposta a questa politica fallimentare, che non risolve comunque la questione del debito e comporterà un ulteriore peggioramento delle condizioni di vita del popolo greco, non può limitarsi ad un’insufficiente richiesta di uscita dall’Unione europea e dalla sua moneta unica, per tornare alla vecchia “sovranità nazionale”, tanto sbandierata anche a sinistra. L’unica strada razionalmente percorribile per restituire una vita dignitosa ai lavoratori e giovani greci e di tutta Europa, è quella della rottura rivoluzionaria con questa Unione europea e tutto il sistema economico, politico e sociale, sul quale si fonda.

Ne discutiamo Mercoledi 30 Settembre ore 20.30, al circolo arci di Novoli, via di Novoli, all’incrocio con via Allori. Bus 30, 35 e 36

Sinistra Classe Rivoluzione Firenze

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