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Per i giornalisti che leggono indy (about Carlo Giuliani)
by Franti Monday, Aug. 05, 2002 at 2:47 PM mail:

Laddove si cerca di dimostrare che la dignita' professionale tende allo zero. Il giornalismo investigativo e' morto e anche il giornalismo tout court non si sente molto bene. Per non star li' a risparmiare si offre un riscatto, una possibilita', una occasione. Per farla breve la domanda e': dove e' finita la pallottola che ha ucciso Carlo Giuliani? Si sa gia' che e' fatica sprecata, come dare biscotti agli asini.

Per i giornalisti ch...
g8blood.jpgink6qj.jpg, image/jpeg, 504x332

Caro giornalista,
in questo scorcio d'estate i boatos sul g8 si rincorrono come le nuvole di un temporale: i rapporti del ros, gli attentati fatti in nome di Carlo Giuliani, le inchieste che stentano a trovare il bandolo della matassa, l'allarme terrorismo...
Le forze di polizia sono di fronte alla piu' devastante figura di merda che si ricordi: prove costruite, depistaggi: attitudini criminali che non si improvvisano.
Non passa giorno che non emergano inquietanti particolari sulla natura criminogena della *creme de la creme* della polizia e dei carabinieri.
Nell'*opinione pubblica* si e' fatta strada la convinzione che nella migliore delle ipotesi non la raccontano giusta, per essere eufemistici.

E tu giornalista, come ti poni di fronte a questa realta?
Indaghi? Fai il tuo mestiere di quarto potere? Verifichi le fonti? Contestualizzi? Soppesi le versioni che ti vengono fornite?
In realta, IMHO, quello che emerge e' il tuo totale fallimento professionale, la tua inettitudine e financo la tua personale vigliaccheria.
Prendiamo l'inchiesta sulla morte di Carlo: ti sembra di aver fatto il tuo dovere professionale?
Un giornalista deve verificare le notizie, deve separare prove, ipotesi, dubbi e deve dare conto di tutto, ma soprattutto deve tendere alla verita'.
Ti sembra di esserti comportato secondo deontologia?

Temo che la tua icona sia Bruno Vespa, che sventola lettere anonime salivando sugli stivali dei nuovi azionisti di riferimento.

Negli ultimi giorni si e' applicata una nuova strategia disinformativa. Immagino te ne sia accorto.
Si sa', la gente d'estate ha un po' piu' tempo per leggere, per discutere.
Due nuove notizie si potevano aggiungere alla lunga sfilza di prove sull'attitudine criminale dei vertici delle forze del disordine: 1) il vertice della polizia rifiuta di confrontarsi per chiarire quello che e' successo di fronte alla diaz, 2) sono spariti i files che dimostrano chi
entrava e usciva dal quartier generale delle forze di polizia.

La notizia 1) e' stata spinta giu' dalla scaletta da un *attentato* abbastanza comico: la rivendicazione pesava piu' dell'ordigno (un secchiello con diluente)... ma terminava con due paroline magiche (Carlo Giuliani) che l'hanno fatta diventare praticamente la notizia di apertura.
La notizia 2) invece e' stata spinta giu'dal rapporto del ros (un rapporto vecchio di almeno un anno, ma con la *sconvolgente* notizia che Carlo Giuliani era in giro per Genova il giorno in cui e' morto, ci sono filmati che lo provano!).

Ti sembra bello? Ti pare di fare una bella figura, partecipando a questo gioco delle tre carte?
Ci sono modi e modi di lavorare sotto padrone, tu hai scelto quello piu' umiliante.
Umiliante per te, ma anche per me che ti leggo, provo davvero pena. Per te e per la tua professione.

Hai scelto di non guardare, di non vedere, di non raccontare... hai scelto di passare carte altrui.
Eppure di cose da raccontare ce ne sarebbero, eccome!

Te ne fornisco una.

Che fine ha fatto la pallottola che ha ucciso Carlo?
Ti sei accontentato della versione ufficiale che dice che *non si e' rintracciata*?
Non ti sei chiesto dove sia finita?
Hai verificato le fonti?
Hai indagato? sei stato in ospedale a raccogliere le deposizioni dei medici e degli infermieri?

Osserva la foto in testa a questo articolo. E' una foto che non cessa di parlare.
Contestualizzala: il defender ha appena straziato due volte Carlo, ma Carlo e' ancora vivo, il suo cuore batte, pompa sangue, che zampilla.
Il foro e' netto, pulito e non slabbrato, come dimostra il getto che e' uniforme dall'inizio alla fine, quando si allarga sull'asfalto.
Ma solo da un lato!
Solo da un lato: in nessuna foto, e neppure nei filmati, si vede la pozza di sangue *gemella*, quella che dovrebbe essersi formata in caso di foro di uscita, sulla parte posteriore del cranio.
Del resto la stessa pressione sanguigna testimonia del fatto che il foro e' unico.

Guadagnati lo stipendio, fai un esperimento, se le foto non ti bastano.
Prendi un melone e fai un foro passante, da lato a lato, e un foro in basso, inserisci un tubo floscio che pompi acqua. Tara la pressione a vari valori con uno sfigmomanometro sul tubo floscio... valori paragonabili a quelli umani ..70/120. Confronta l'effetto con quello della foto.
Tappa il buco sul retro con un dito, poi lascialo libero e guarda l'effetto...

Scoprirai che non ci potevano essere due fori nel cranio di Carlo. Quando Carlo e' arrivato in ospedale la pallottola era dentro di lui, ritenuta.
Sarebbe interessante capire che fine ha fatto, non credi?
Chiediti che bisogno c'era di manomettere la pistola di placanica e di far sparire la pallottola...
Fatti dare le tac fatte a carlo e chiediti come mai non ci sono fratture, come mai l'orario delle tac non quadra con le dichiarazioni dei carabinieri.

Vai all'ospedale e *torchia* le fonti, sbattiti, lavora, guadagnati lo stipendio e la fiducia dei tuoi lettori.
Smettila di passare carte altrui.
Se i cc nascondono qualcosa, significa che c'e' qualcosa da nascondere.
Indaga.

Spreco il fiato, lo so.
Ma nessuno e' perfetto. Neppure in negativo. Sono persuaso il piu' vigliacco degli schiavi si possa riscattare in certe circostanze.
Fruga nel fondo del tuo animo e vedi se trovi qualcosa che si chiama dignita'professionale.

Se non ora, quando?
Prima che la bestia nera emersa a genova inghiotta la verita', la giustizia, e noi tutti.


F.

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OTTIMO LAVORO
by Stefano Mersi Monday, Aug. 05, 2002 at 3:30 PM mail:

Bella lettera...
ma forse a questo punto, visto il panorama giornalistico squallido che ci circonda, saebbe bene contattare qualche free-lance.
Che fine hanno fatto i bravi giornalisti di Report?...

Buon lavoro

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Condivido
by krotale Monday, Aug. 05, 2002 at 3:33 PM mail:

L'e-mail al corriere è a disposizione di kiunque voglia esternare la propria opinione in merito direttamente agli autori d questo atto, atto contro cui la procura d Genova ha avviato la solita indagine x la solita fuga d notizie. Ovvio.

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NO PASARAN!
by capitanonemo Monday, Aug. 05, 2002 at 3:43 PM mail: nada@NoWhere.com

Ok. Bella letterina! ops.......! Minchia, nn si può più scrivere niente che nn si faccia publitalia per il nano "curtu" ! Dico, d'accordo che i giornalisti al 99.98% sono stipendiati dal regime neo - liberista ed organici ai neo - fascisti, revisionisti in carica, però io proporrei:
1- al posto del termine oramai demodè di GIORNALISTA di incominciare ad usare il termine regimo-tipista, oppure reviso-grafo, nel sesno che digitano o dicono o "intervistano" , di fatto, solo quello che gli dice il neo-regime, oppure "revisionano" la realtà disinformando le masse. Però le masse a lungo andare nn sono così cretine come sembra, sono ottimista su loro: prima o poi tutti si accorgeranno del trucco! e alora spero saremo pronti tutti!
Attenti, compagni! Attenti alla "disinformacia" ! Rileggiamoci TUTTI Orwell, il g. f è già all'opera!

HASTA LA VISTA, SIEMPRE!

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Fiato sprecato
by Lollo Monday, Aug. 05, 2002 at 4:39 PM mail:

Cantava Gaber nel 1979 "io se fossi Dio maledirei davvero i giornalisti, che certamente non son brave persone, e dove cogli cogli sempre bene... Compagni giornalisti avete troppa sete e non sapete profittare delle libertà che avete, avete ancora la libertà di pensare, ma quello non lo fate...."
questa è la scuola, questo il risultato, no?

Auguri

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reviso-grafi: x LOLLO.
by capitanonemo Monday, Aug. 05, 2002 at 4:52 PM mail:

Ankora dici quella parolina demodè?? quando Gaber cantava quella canzonetta erano akora ll'opera GIORNALISTI tra i vari servi di regime democristiano: qualke esempio di Giornalisti in gamba ed onesti? FAVA, DE MAURO (nn l'ex ministro...), MONTANELLI, SIANI, BIAGI...... etc. etc.
Qualkuno di questi si è fatto pure ammazzare tanto era onesto, onore al merito anke se di destra!
Ora chi rimane?? come dice piu' sopra il primo post?? solo gli schiavi e i servi a 99%!

NO PASARAN!
HASTA LA VISTA!

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Al tg 1
by Luca Monday, Aug. 05, 2002 at 6:38 PM mail: lukro@tiscali.it

Proprio stasera il tg 1 ha dato un "servizio" sulle "rivelazioni" dei CC riguardo il povero Carlo. ma non é possibile interrompere il tg e leggere la lettera di Franti ? Un sogno da pirati!
Comunque non c'é da aspettarci nulla di buono dalla Rai

Ciao

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sei un grande!!
by chicken_cutter Monday, Aug. 05, 2002 at 6:59 PM mail:

bravissimo, cazzo!!!

mi e' venuta una voglia di alzare un bel mailing, ma una voglia!!!

questo, invece delle solite cazzate contro la telecom, potrebbe far sortire un effetto a catena e un po' di teste si accenderebbero!!!

no?!

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d'accordo
by fede Monday, Aug. 05, 2002 at 7:02 PM mail:

si facciamo un bel mailing alle testate giornalistiche. Sia stampate sia TV.

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Orca
by agapito@robles Monday, Aug. 05, 2002 at 7:05 PM mail:

Complimenti.
Non so se los "periodistas" si scuoteranno, però tentar non nuoce.

Ho letto una descrizione del fascismo data da Carlo Levi...mi sembra attuale.

"I riti corrispondono ai propri idoli; il fascismo essendo totalitario, il suo rituale fu totalitario e pretese di sovrapporsi ad ogni momento della vita.
Tutti gli italiani avrebbero dovuto essere fascisti, e in tutti i momenti della loro vita pubblica e privata.
Il rituale fascista copriva tutto, conservava tutto, salvava tutto, liberava tutti dalla libertà, dava a tutti il senso beatificante della elezione. Lo snobismo di tutti era soddisfatto, il costume fascista era infatti, cosa miracolosa, lo snobismo del conformismo".

E i revisografi lo conoscono bene!

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niente più giornalisti in redazione...
by mesia Monday, Aug. 05, 2002 at 7:08 PM mail:


Mettiamo che si dia un, e magari più di uno, giornalista onesto. Mettiamo che non sia una firma importante e tanto meno un redattore. Mettiamo che improvvisamente venga colto da un atavico desiderio di fare il proprio mestiere. Mettiamo che lo sappia fare. Mettiamo pure che si sia fatto tutte le domande giuste sul caso Giuliani e che qualche dubbio lo arrovelli. Mettiamo che voglia scrivere un pezzo, un buon pezzo, stampa o tv poco conta quando il lavoro è svolto a dovere. Mettiamo che il servizio, portato avanti di sua iniziativa, giunga sul tavolo del capo, fai conto un tipo tosto, uno che è pagato bene e fa la bella vita con case-vacanza e mogliettina. Quante probabilità ci sono perchè uno così veda il proprio lavoro pubblicato?
Il giornalismo professionale è morto e sepolto, da decenni. L'informazione è sempre più un prodotto di nicchia, ogni testata con il proprio target e guai a tradirlo, il denaro vigila là dove non arrivano le veline del sior Berluska. Già...
che ne sarebbe oggi di Carlo senza internet?
Perciò grazie a tutti i Franti del mondo per aver contribuito, anche oggi, con i propri dubbi a infrangere quel muro di omertà che è l'informazione ufficiale.

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E-mail per il corriere
by krotale Monday, Aug. 05, 2002 at 7:26 PM mail:

http://www.italy.indymedia.org/news/2002/08/69607.php

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Facciamo girare...
by Fiona Monday, Aug. 05, 2002 at 8:43 PM mail:

Direi di far girare sta cosa in tutte le liste.
Anche nei weblog tipo rekombinant.

Facciamo spamming anche noi una volta tanto.

Ora vado sul barbiere della sera.. li ci sono un sacco di giornalisti...

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Gia fatto :)
by Franti Monday, Aug. 05, 2002 at 9:01 PM mail:

Per il Barbiere ho gia fatto io, Fiona.
cmq grazie.

F.

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Ci apparecchiano le notizie!!
by stenfo Monday, Aug. 05, 2002 at 11:26 PM mail:

Bella,bella davvero la tua lettera!!
Ma c'è un detto che recita: "non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire" e i giornalisti (e non solo loro) mi sembra che somiglino sempre più alle tre scimmiette "nonvedo-nonsento-nonparlo" ,cosicchè qualcun'altro possa apparecchiarsi le notizie come meglio crede, purtroppo!!

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Ma questa cosa e' nota agli avvocati?
by Ciccio Tuesday, Aug. 06, 2002 at 8:27 AM mail:

Mi chiedo se la cosa della pallottola e' nota agli avvocati.
A volte sono le cose + evidenti a essere tralasciate.
Qualcuno lo sa?

ciccio

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Solo una domanda
by Pipco Tuesday, Aug. 06, 2002 at 8:44 AM mail:

Vorrei fare una sola domanda....
lo so che è stupida, ma per togliermi ogni dubbio.
La macchia di sangue sulla tempia sinistra di Carlo Giuliani come si è prodotta ?

Grazie

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Non e' stupida la domanda
by Franti Tuesday, Aug. 06, 2002 at 9:04 AM mail:

Carlo quando cade, cade sul fianco sinistro e in quella posizione rimane fino a che il defender son gli passa sopra 2 volte... circa 4 secondi.
L'immagine che vedi e' successiva...

Il cuore batte, come vedi.
C'e' anche un'altra cosa, che mi ero dimenticato di dire.

Cavataio, il cc che guidava la jeep, non e' imputato di omicidio perche' qualcuno ha *refertato* che al momento dell'investimento Carlo era cerebralmente morto.

Il concetto di morte cerebrale e le procedure per certificarla sono un aspetto che meritano alcune parole.

Ne ho parlato con un anatomopatologo. Lui asserisce che e' un concetto recente, la morte cerebrale, in pratica esiste da quando esistono i trapianti.
Come si certifica?
Servono due elettroencefalogrammi a una certa distanza di tempo.
Ora faccio un eletroencefalogramma ed e' piatto.
Se a distanza di 20 minuti anche il secondo elettroencefalogramma e' piatto, allora e solo allora potro' parlare di morte cerebrale.

E' un concetto *istantaneo*... non e' possibile, e' incongruo, dire che c'era la morte cerebrale.
La morte cerebrale si declina al presente: ora, non allora.
Insomma e' una cazzata dire con una tac che *c'era* morte cerebrale.

Pare che di cazzate in quell'ospedale e in quelle ore ne abbiano fatte parecchie.

F.

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Grazie Franti
by Pipco Tuesday, Aug. 06, 2002 at 9:14 AM mail:

Grazie mille amico.
Veramente un ottimo lavoro.

P

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Strano
by VenkDV Tuesday, Aug. 06, 2002 at 9:47 AM mail:

>Pare che di cazzate in quell'ospedale e in quelle ore ne >abbiano fatte parecchie.

E questo è ancora più strano, perché il San Martino è uno dei migliori ospedali che abbia mai conosciuto!!! Voglio dire: le cazzate son cose ben insolite in quell'ospedale...

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Un vecchio post...
by Franti Tuesday, Aug. 06, 2002 at 10:01 AM mail:

Il vecchio :) stealth pubblico' per primo un anno fa dei dubbi, ecco il post
http://italy.indymedia.org/news/2001/08/17215.php

dentro trovi anche questo:
*********************************
"Piccola annotazione
by un genovese
9:01am Wed Aug 29 '01
Quelle che riporto sono solo voci di cui non conosco la fonte primaria, quindi prendetele con beneficio d'inventario.
Sta di fatto che conosco un infermiere che lavora al Galliera, e lui mi ha riferito di voci circolanti all'interno dell'ospedale che affermano che le radiografie di Carlo sono state sostituite e/o manomesse.
Non conosco la ragione di tale manomissione (ammesso che il tutto sia vero), ma posso supporre che sia stata fatta per scagionare il caramba che, prima di fare retromarcia, ha aspettato che il suo degno collega gli fornisse il mezzo di collaudare le sospensioni."
*********************************

Insomma, voci, sospetti, dicerie. Ovvero pane per giornalisti. Se avessero appetito. Ma mi sembrano sazi e appagati dalle veline dei ros.

F.

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ottimo lavoro!
by zer0byt(ee) Tuesday, Aug. 06, 2002 at 11:21 AM mail:

ottimo lavoro Franti :))
di valore anche le analisi e le risposte.
Che i pennivendoli e i capi-pennivendoli e i propietari delle testate, rappresentino comunque la grande fascia di coloro i quali 'non-vogliono-sentire' è un dato di fatto ( ed anche ai tempi della bellissima canzone di G GABER era così: P2 e rizzoli, l'occhio, il 'giornalista' Guido Paglia ( ex capo di avanguardia nazionale ) che pubblica le veline dei servizi su la Nazione di firenze, l'agnelliana stampa, il corriere della sera, calvi e di bella etc etc ). Per cui, pur essendo assolutamente giusto e doveroso attivarsi inviandolo loro le info ( e questa su Carlo in particolare ), non penso che riusciremo a stappare piu' di tanto.
Però è giusto che ci proviamo. indubbiamente!
Chi, come accade qui da noi, fa informazione, è giusto che la condivida.
Propongo, una volta assemblata una lista di indirizzi a cui inviare le info, che ogni mail inoltrata, sia preceduta da un 'cappello' nel quale scrivere ( ad esempio ):
<< per favorirvi nell'opera di ricerca delle informazioni, dei fatti e delle analisi, nonché della verifica delle stesse: nonostatante i probabili ordini di scuderia ( o qualcosa di simile se vogliamo 'meno offensivo'), vi inviamo il seguente materiale di interesse pubblico ricordandovi che fare giornalismo implica (ad es: - non solo riportare veline a comando - ) reperire informazioni analizzarle, verificarle e pubblicarle, anche nei casi in cui queste possano essere in contrasto con le idee della maggioranza e/o dei potenti di turno. >>>

e adesso mettiamoci in caccia degli indirizzi.
KNOWLEDGE IS POWER!

Zer0byt(ee)

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Inviato a "il manifesto"
by Alkemyst Tuesday, Aug. 06, 2002 at 11:32 AM mail:

Ciao a tutti.
Mi sono preso la libertà di contattare un giornalista: quello che all'inteerno de il manifesto si occupa della questione G8-Genova.
Gli ho spedito una (spero efficace) sintesi dei due quesiti che sono sorti: dov'e' il proiettile? e morte cerebrale?, aggiungendo anche un link a questa pagina di Indymedia.
(Spero che questo post lo legga anche lui... magari potrebbe rispondere qui)
Spero vivamente che la questione possa risultargli interessante.
Ecco la mail che ho mandato (allegando la foto):
---------
Salve, le invio degli spunti di riflessione. La pregherei di informarmi se sono stati utili o interessanti.
Grazie


Ci sono degli interrogativi che non sono mai stati posti:


-> Che fine ha fatto la pallottola che ha ucciso Carlo?
Ti sei accontentato della versione ufficiale che dice che *non si e' rintracciata*?
Non ti sei chiesto dove sia finita?
Osserva la foto in allegato: e' una foto che non cessa di parlare.
Contestualizzala: il defender ha appena straziato due volte Carlo, ma Carlo e' ancora vivo, il suo cuore batte, pompa sangue, che zampilla.
Il foro e' netto, pulito e non slabbrato, come dimostra il getto che e' uniforme dall'inizio alla fine, quando si allarga sull'asfalto.
Ma solo da un lato!
Solo da un lato: in nessuna foto, e neppure nei filmati, si vede la pozza di sangue *gemella*, quella che dovrebbe essersi formata in caso di foro di uscita, sulla parte posteriore del cranio.
Del resto la stessa pressione sanguigna testimonia del fatto che il foro e' unico.


-> Altro punto interessante:
Cavataio, il cc che guidava la jeep, non e' imputato di omicidio perche' qualcuno ha *refertato* che al momento dell'investimento Carlo era cerebralmente morto, nonostante che il suo cuore stesse funzionando.
Il concetto di morte cerebrale e le procedure per certificarla sono un aspetto che meritano alcune parole.
Ne ho parlato con un anatomopatologo. Lui asserisce che e' un concetto recente, la morte cerebrale, in pratica esiste da quando esistono i trapianti.
Come si certifica?
Servono due elettroencefalogrammi a una certa distanza di tempo.
Ora faccio un eletroencefalogramma ed e' piatto.
Se a distanza di 20 minuti anche il secondo elettroencefalogramma e' piatto, allora e solo allora potro' parlare di morte cerebrale.
E' un concetto *istantaneo*... non e' possibile, e' incongruo, dire che c'era la morte cerebrale.
La morte cerebrale si declina al presente: ora, non allora.
Insomma e' una cazzata dire con una tac che *c'era* morte cerebrale.


Questi interrogativi provengono da INDYMEDIA, ne riporto il link
http://italy.indymedia.org/news/2002/08/69676_comment.php#69885

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Grande franti
by niCk Follettonero Tuesday, Aug. 06, 2002 at 12:00 PM mail:

GRAZIE FRANTI.

posto il link del tuo articolo a MegaChip è un'iniziativa per ridare libertà all'informazione che parte da Giulietto Chiesa, credo che sia uno dei pochi ancora credibili...

niCk

PS. io studio comunicazione col sogno di rivedere vivo il giornalismo d'inchiesta. Qualsiasi iniziativa in tal senso sono con te,
follettonero@libero.it

Hasta siempre

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VARIE.commenti
by vyvyan Tuesday, Aug. 06, 2002 at 12:49 PM mail:

x la cronaca xchè tante persone non lo sanno
il corpo di Carlo è stato cremato dopo la morte.
Encomiabile dal punto di vista morale
una scapellata senza fine dal punto di vista giudiziario
..............
comunque il discorso dell'autista del difender che non è indagato x omicidio volontario è forse (x me )la cosa che mi fa + FREMERE.

io credo che il "free lance" potrebbe essere una delle evoluzioni naturali dell'"indiano" però vediamo di non farlo diventare troppo militante.
cioè non vorrei nascesse un giornalista speculare ai media tradizionali
se x unol'imperativo è dimostrare l'innocenza delle istituzioni(es. omicidio Giuliani)
x l'altra invece lo scopo è l'assoluta fondatezza della verità di una certa parte

cioè faccio un esempio
RISCRIVO MAIUSCOLO :ESEMPIO
se un free lance domani scoprisse
delle verità in qualche modo scomode al movimento

tipo Giuliani era un bb
esponenti tb hanno realmente organizzato zizza a Ge
che bla bla bla bla bla

in questo caso il free lance cosa dovrebbe fare?
tenere x se queste notizia
oppure darle in pasto al pubblico ?
GIORNALISMO LIBERO O MILITANTE?
vi prego x rispetto all'intelligenza non rispondete tutte e due le cose.
ciao

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Sul free-lance
by 666 Tuesday, Aug. 06, 2002 at 3:37 PM mail:

Io volerei + basso.
Non lo so se sia possibile arrivare a verita' politiche, comode o scomode che siano.
Cosa fosse carlo, dove sia stato, sono aspetti che non hanno rilievo.
Se avesse picchiato la sua ragazza ogni sera ubriaco, se pagasse il biglietto dell'autobus, se, se se... se sia stato un bb, una tb, un xx.....
nn me ne frega nulla e nn intendo spendere neppure un minuto per scoprirlo.
semplicemente nn mi riguarda e nn dovrebbe riguardare nessuno.
carlo come me e' stato preso da una santa rabbia per quello che ha visto. le pietre urlavano PRENDIMI... le abbiamo sentite tutti... le abbiamo ascoltate.
noi dobbiamo semplicemente dimostrare, se ci riusciamo, che nn e' andata come dicono loro. che lo hanno ucciso nel modo + barbaro e che continuano ad ucciderlo ogni giorno.

devono pagare
devono pagare caro
dico di +
io apprezzo come in genere ci si e' mossi, con calma, senza fare quello che sperano gli assassini...
ma il giorno che non esistessero + giudici a berlino...
beh, le cose cambierebbero, e molto.

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Cribbio
by Fiona Wednesday, Aug. 07, 2002 at 7:44 PM mail:

dici che:
>x la cronaca xchè tante persone non lo sanno
>il corpo di Carlo è stato cremato dopo la morte.
>Encomiabile dal punto di vista morale
>una scapellata senza fine dal punto di vista giudiziario

non me lo ricordavo. E' un bel problema.

Ma ci sara' la tac, insomma credo che non sia cosi' semplice fare carte false. bisogna coinvolgere molta gente.

cmq, se io fossi placanica, farei assaggiare sempre il caffe' ad altri, prima di berlo.

Fiona

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Vedi anche...
by hektisch Thursday, Aug. 08, 2002 at 7:42 AM mail: hektisch@hacari.net

Come al solito... Bella Franti! Cmq, per altri dubbi e rodimenti di culo su Genova, vedi anche [http://italy.indymedia.org/news/2002/08/70279.php]. Byez...


hek

___

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Trovata altra roba
by Fiona Friday, Aug. 09, 2002 at 7:23 AM mail:

Cercando un po' ho trovato anche questo materiale interessante.
http://italy.indymedia.org/news/2002/07/65930.php

Quello della stampa mainstream e' un silenzio assordante!

Fiona

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Tanardo!
by Gio Damele Monday, Aug. 12, 2002 at 8:10 AM mail:

Dell'esistenza del foro d'uscita ne ha parlato persino il Secolo XIX, ed è confermata tanto dalla famiglia Giuliani quanto da Pisapia. Prima di vomitare insulti a destra e a manca informati: se non sei un lettore assiduo del Secolo XIX, ora in rete c'è un bell'articolo di Giacomo Papi sul sito del Diario della settimana che ti spiega quello che non hai voluto capire da solo. Tanardo!
P.S. consiglio l'articolo anche a tutti quelli che ti hanno dato ragione a occhi chiusi, e sono un po' tanardi anche loro.
Nota di traduzione: per i non genovesi: "tanardo" equivale, grosso modo, a "pirla"
Saluti

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?
by yyy Monday, Aug. 12, 2002 at 9:05 AM mail:

E un linkino, ce lo vogliamo mettere?

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Linkino
by Gio Damele Monday, Aug. 12, 2002 at 9:07 AM mail:

Pardon,
http://www.diario.it

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???
by yyy Monday, Aug. 12, 2002 at 9:13 AM mail:

e un linkino preciso all'articolo?
non trovo nulla

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Linkino II
by GD Monday, Aug. 12, 2002 at 9:32 AM mail:

Quando sei sulla home page di Diario, clicca su "Indymedia e la teoria del melone"

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Papi, quello sveglio!
by Franti Monday, Aug. 12, 2002 at 10:25 AM mail:

Ti pareva, e' arrivato quello sveglio... Papi!

>non sono riuscito a capire se l'articolo sia stato pubblicato da un lettore oppure prodotto dalla redazione.

!!! :* appunto.

>Siccome sono un giornalista e leggo indy, ho letto l'articolo.

Bravo! era quello che volevo.

>E mi ha molto intristito. Perché rappresenta un altro segno di come uno spazio di informazione nuovo e di valore si stia trasformando via via in una sorta di gigantesco contenitore di materiale indifferenziato. Una trasformazione a cui, come ho già scritto, si potrebbe rimediare senza fatica, semplicemente scrivendo in testa a ogni articolo postato dai lettori: "Articolo postato dai lettori. La redazione non è responsabile di quanto qui sostenuto".

Papi e' senza speranza, proprio non concepisce l'OP...

>Prima di arrivare al punto, Franti svomitacchia violento sulla categoria dei giornalisti in generale equiparando tutto e tutti in un grande secchio maleodorante

Scuola Fassbinder: sei un giornalista? condoglianze.

>Franti osserva la fotografia (probabilmente scattata da un giornalista) e, dando fondo ai suoi studi di fisica, deduce dal fatto che il sangue zampilla da un solo lato della testa di Carlo che non c'è foro di uscita, che la pallottola che lo ha ucciso, e che non è mai stata trovata, in realtà è rimasta dentro il cranio del ragazzo e trafugata. Scrive: "Guadagnati lo stipendio, fai un esperimento, se le foto non ti bastano. Prendi un melone e fai un foro passante, da lato a lato, e un foro in basso, inserisci un tubo floscio che pompi acqua. Tara la pressione a vari valori con uno sfigmomanometro sul tubo floscio... valori paragonabili a quelli umani ..70/120. Confronta l'effetto con quello della foto. Tappa il buco sul retro con un dito, poi lascialo libero e guarda l'effetto... Scoprirai che non ci potevano essere due fori nel cranio di Carlo. Quando Carlo e' arrivato in ospedale la pallottola era dentro di lui, ritenuta. Sarebbe interessante capire che fine ha fatto, non credi?"
Ora, di cose non chiare in questa vicenda ce ne sono molte. Una riguarda effettivamente un pezzo di ferro visibile nella Tac che però stranamente non fu repertato dal medico legale. Un fatto peraltro denunciato dalla famiglia Giuliani e di cui i giornali hanno ampiamente parlato.

E' vero , ne ho parlato anch'io. Potevo?

>La scoperta di Franti è un'altra: è che non c'è foro di uscita. .... Franti ritorna con un'altra ipotesi. Questa volta si esibisce sul concetto di morte cerebrale di cui ha parlato con un anatomo patologo e conclude: "Pare che di cazzate in quell'ospedale ne abbiano fatte tante". Piccola annotazione da giornalista: se qualcosa di strano e di schifoso c'è, è che Carlo fu portato all'ospedale Galiera, e non al San Martino più vicino a piazza Alimonda, molto probabilmente perché il Galiera era già precettato dalle forze di polizia. Perdendo tempo prezioso.

? Mai parlato del S.Martino... Carlo va al Galliera e ci mette tanto di quel tempo ad arrivare che la cosa puzza lontano un kilometro... si puo' dire senza il tesserino dell'ordine o no? Cosa lo hanno portato in giro a fare? Dove e' stato Carlo in quel lasso di tempo molto lungo?

>Ma torniamo alla scoperta che Franti ha dedotto dai suoi esperimenti con il melone e che costituisce il centro del suo articolo e il motivo dell'entusiasmo dei compagni: non c'è foro d'uscita.
Trattasi di cazzata.
Parla Giuliano Giuliani, che abbiamo dovuto disturbare in questi giorni di inizio agosto, per mostrargli un'altra foto di suo figlio assassinato. "C'era qualche perplessità. Il proiettile non è stato trovato. Ma il forellino di uscita c'è. L'ho visto, purtroppo, nelle foto dell'autopsia. E' piccolo, ma c'è. Non sono in grado di giudicare l'articolo che mi ha mandato e di cui la ringrazio. Su queste cose si sono dette tante cose e tutte le ipotesi, a questo punto, possono secondo me essere avanzate. Delle perplessità sulla stampa le avanziamo anche noi. La stampa spesso non si è posta grandi dubbi. Che tutto sia chiaro in questa vicenda non è vero. Non sono in grado di dire che l'analisi di Indymedia sia giusta o sbagliata".
Sono perplessità che condividiamo.

A si? Ma allora sbassa la cresta. Pensa che le condivido anch'io. Mi sembra cosi' strano che una 9mm lasci un forellino in uscita e una scheggia in testa che sparisce... che mi sono detto: e se il foro di uscita non ci fosse? e se fosse arrivato dopo un po'? tipo la ferita da pietra sul volto?
Cosi' strano che tento di darmene una spiegazione... dubbi legittimi dice il padre... che vai cercando Papi?

>Ora parla Giuliano Pisapia, l'avvocato dei Giuliani: "Effettivamente i dubbi sulla tac esistono e soprattutto esiste questa cosa ampiamente denunciata da noi e già venuta fuori che il pezzo di ferro che si vede nella tac che dicono sia stata fatta a Carlo Giuliani non viene repertato dal medico legale. Se quel pezzo di ferro si fosse trovato, molti dei dubbi che oggi esistono si sarebbero potuti superare. La questione del foro di uscita è un'altra. Il foro d'uscita risulta e risulta anche nel passamontagna. Il foro d'uscita c'è. E' più piccolo di quello di entrata, ma esiste. Guardi, i nostri consulenti hanno fatto molte ipotesi, anche quella che Carlo Giuliani sia stato colpito alle spalle, ma è proprio la differenza di grandezza tra i due fori a dimostrare, secondo i nostri tecnici, che è stato colpito frontalmente".
E il sangue? Perché zampilla in un'unica direzione?
Risponde Pisapia: "Da un punto di vista anatomico, sul davanti ci sono molti più capillari e quindi la fuoriuscita di sangue è molto più violenta. L'ipotesi di Indymedia non è nuova. E' un'ipotesi che abbiamo valutato, che hanno valutato attentamente i nostri consulenti, su cui hanno lavorato. Ma è stata scartata perché non percorribile".

Bene.... .
La pistola di placanica viene manomessa ed e' un caso.
La *scheggia* sparisce ed e' un caso.
Il foro di uscita e' decisamente piu' piccolo di quello di entrata ed entrambi sono piu' piccoli di 9mm.... chissa' come e quando si forma chiedo io.... sbaglio?
potrebbe essere che la pallottola sia *esplosa*... alcuni psicopatici incidono la punta del proiettile per renderlo piu' devastante.... ma di questo non ho prove, le hanno fatte sparire.
E qui dovevi entrare in ballo tu, mio giornalista. Ti pagano.

>Prima di lanciarsi in ipotesi fantasiose, prima di battere le mani, prima di insultare indiscriminatamente delle persone, bastava fare due telefonate.

Io ho fatto di piu', ho parlato direttamente con chi segue l'inchiesta.... in realta' a me pare che a Papi bruci piu' l'onore professionale di categoria che le cose che ho scritto sul *melone*.
E' ovvio che ci sia approssimazione in quello che affermo, posso cannare, come tutti, ma il cuore del mio ragionamento e' che chi istituzionalmente (il quarto potere) dovrebbe porre queste domande non lo fa'.

Io dico: inetti e incapaci! Papi dice: piano con le parole...
mica parlavo con te, manco ti conosco.
Ma adesso che ci penso... parlavo proprio con te.
Col giornalista *di sinistra*, spocchioso come pochi, inutile come tutti.

F.

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segue...
by Franti Monday, Aug. 12, 2002 at 3:46 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2002/08/71399.php

siguo en el pecado

F.

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Anvedi... Papi!
by Mr. Brown Wednesday, Aug. 14, 2002 at 9:18 PM mail:

Papi ha problemi di memoria , nellla precedente puntata-operazione su indymedia scriveva

Diario. Lettera aperta a Indymedia
by Giacomo Papi Friday May 31, 2002 at 12:33 AM http://italy.indymedia.org/news/2002/05/54023.php

Si è scritto: l'open publishing è la spina dorsale di Indymedia. Chi frequenta Indymedia sa perfettamente che tutto ciò che appare sulla colonna di destra (la zona destinata ai liberi contributi) non è materiale redazionale, non è stato verificato, e anzi deve essere sottoposto a un continuo processo di controllo e di smentita da parte degli altri.

Testuale.

Nell'articolo che trovate su http://www.diario.it online ora dice:

Il 5 agosto scorso su Indymedia è apparso un articolo su Carlo Giuliani addirittura irritante. Io che sono giornalista, lavoro su Internet e ho una certa frequentazione di Indymedia non sono riuscito a capire se l'articolo sia stato pubblicato da un lettore oppure prodotto dalla redazione. Si tratta, lo ripeto, di una confusione deleteria che fa male, soprattutto, alla credibilità di Indymedia.

Quest'uomo non sta bene. Si dimentica le cose.

Oppure trolla.

Mr. Brown

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Troppe canne
by MoltenDoG Wednesday, Aug. 14, 2002 at 10:12 PM mail:

Sto Papi si farà troppe canne, e la memoria ne soffre.

A proposito, cosa stavo dicendo?

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Troppe canne
by MoltenDoG Wednesday, Aug. 14, 2002 at 10:12 PM mail:

Sto Papi si farà troppe canne, e la memoria ne soffre.

A proposito, cosa stavo dicendo?

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Dubbi?
by Camilo Thursday, Aug. 15, 2002 at 1:08 PM mail:

OMICIDIO GIULIANI: PERCHÉ LA VERSIONE UFFICIALE NON È CREDIBILE di Roberto Chiodi Gli investigatori ritengono di non avere più dubbi sulle modalità che hanno portato alla morte di Carlo Giuliani, il ragazzo ucciso a Genova l’anno scorso durante gli scontri per il G8. Un frammento di proiettile, della lunghezza di 13 millimetri, sarebbe stato trovato alla base del cranio e questo confermerebbe l’intera, e ultima, ricostruzione della tragica vicenda. Il carabiniere coinvolto nell’assalto al Defender avrebbe esploso due colpi con la sua pistola d’ordinanza, calibro 9 parabellum. Il primo proiettile sarebbe andato a conficcarsi in una grondaia vicina alla chiesa di piazza Alimonda: esploso, quindi, verso l’alto. Anche il secondo colpo avrebbe dovuto avere la stessa direzione, ma un pezzo di calcinaccio scagliato contro la jeep lo avrebbe intercettato. La traiettoria sarebbe quindi cambiata e, per una assoluta e disgraziata casualità, il proiettile avrebbe colpito al volto Giuliani, uccidendolo. Due i bossoli calibro 9 trovati sul luogo in cui morì il ragazzo. Tutto torna e combacia con le riprese fotografiche, cinematografiche e foniche esistenti agli atti dell’inchiesta. QUESTA RICOSTRUZIONE FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI. Cominciamo dai bossoli: uno era all’interno della camionetta (ed è verosimile: la Beretta espelle i bossoli all’indietro, lateralmente); l’altro invece era in terra e questo non è facilmente spiegabile. Ma il fatto ben più misterioso è che soltanto uno di questi due bossoli è compatibile con l’arma d’ordinanza del carabiniere che sparò. L’altro non fu assolutamente esploso da quella pistola e la percentuale di compatibilità riscontrata dai periti (appena il dieci per cento) porta a escludere che sia stato sparato dall’arma del giovane carabiniere che, nelle foto e nei filmati, si vede chiaramente far fuoco. Altro grave mistero: il foro d’entrata. È sotto l’orbita oculare sinistra, misura otto millimetri per dieci. Un proiettile calibro 9 parabellum, esploso da due-tre metri, produce devastazioni ben più ampie. Il foro d’uscita è di appena sette millimetri. Nessun proiettile ad alta velocità e di quel calibro si limita a un forellino del genere. Per dare una risposta plausibile a questi dati, i periti hanno calato la carta dell’impatto con un pezzo di calcinaccio, che avrebbe ridotto la velocità del colpo. Ma avrebbe dovuto mutare anche la traiettoria e la rivoluzione del proiettile; lo avrebbe sicuramente deformato. E il foro d’uscita - in questo caso - sarebbe stato ben più ampio. Senza contare che unendo il foro d’entrata con quello d’uscita se ne ricava una linea non compatibile con quella eventualmente tracciata da un colpo diretto verso l’alto, che impatta il calcinaccio e che si dirige poi verso il basso con un’angolazione sicuramente diversa da quella riscontrata sul cranio della vittima. MA È LA STORIA DEL REPERTO QUELLA CHE NON CONVINCE Innanzi tutto perché nella prima perizia anatomica non c’è alcun riferimento (e sarebbe molto strano che i periti settori non avessero dato conto di un particolare così decisivo). Ma soprattutto perché ci si è dimenticati che il ragazzo, prima dell’autopsia, fu sottoposto a una Tac. I risultati li abbiamo sotto gli occhi: eseguita il 20 luglio alle ore 19, 38 minuti, 02 secondi. Nessun frammento metallico risulta alla base del cranio. Da dove è spuntato, allora, questo reperto così determinante per la ricostruzione ufficiale, per avvalorare l’incredibile storia dell’impatto col calcinaccio volante? E ancora: se qualcuno è costretto a ricorrere a una ricostruzione davvero improbabile come questa, cos’altro c’è sotto la morte di Carlo? Con molta più verosimiglianza si potrebbe sostenere che il colpo mortale ha attinto Giuliani alla nuca ed è fuoriuscito dall’orbita; che è stato esploso da un’arma a bassa velocità, una 7,65, magari silenziata, impugnata da qualcuno che si trovava dietro al ragazzo... Perché credere alla versione del “calcinaccio assassino” e scartare invece quella di un colpo alle spalle? LA FAVOLETTA DEL CALCINACCIO ASSASSINO Invece gli investigatori genovesi non hanno più dubbi: a uccidere Carlo Giuliani, durante i disordini dell’anno corso a Genova in occasione del G8, fu una sventurata carambola. Un proiettile esploso in aria colpì un pezzo di calcinaccio che qualcuno aveva tirato contro la camionetta dei carabinieri; il proiettile mutò traiettoria e andò a conficcarsi sotto l’occhio sinistro dello sventurato ragazzo che stava per scagliare un estintore contro i militari assediati dentro la jeep. La conferma di questa ricostruzione è fornita dal fatto che la velocità del proiettile subì un notevole ridimensionamento (un calibro 9 parabellum provoca ferite ben più vaste di quelle che Giuliani subì) e soprattutto da una circostanza nuova e alquanto insperata: un pezzo del proiettile, lungo 13 millimetri, è stato ritrovato alla base del cranio e reca ancora tracce di calcinaccio. QUESTA SPECIE DI “PROVA REGINA” NON CONVINCE Innanzi tutto, come già abbiamo, perché i periti settori non hanno mai fatto menzione di questo reperto. Il testo della perizia anatomica ignora la presenza di residui di proiettile che, in genere, sono proprio quelli che i periti cercano quando analizzano i cadaveri e la testa in particolare. Ci fosse stato un pezzo di metallo lungo più di un centimetro lo avrebbero sicuramente trovato e studiato. Poi, c’è da ricordare che il ragazzo, prima che cominciasse la perizia anatomica, fu sottoposto a una Tac. Erano passati 38 minuti dalle 19 e il risultato che se ne ricava è la “fotografia” del cranio prima che gli specialisti comincino a esaminarlo. Ebbene, la Tac non fa risaltare nessun pezzo di metallo alla base del cranio. Tenendo conto del fatto che il cadavere venne immediatamente cremato, qualcuno dovrà pur spiegare chi ha ritrovato questo reperto di 13 millimetri e nella testa di chi. Certo, si poteva avere in qualche modo la certezza che quel pezzetto di proiettile avesse davvero colpito la testa di Giuliani: bastava eseguire l’esame del DNA, confrontare cioè le tracce rimaste ancora sul reperto (evidentemente, non erano rilevabili soltanto quelle del calcinaccio...) con l’impronta genetica di Giuliani. Ma averlo cremato, in tutta fretta, ha reso impossibile oggi questa controprova. Un’ultima notazione: se davvero le cose fossero andate come gli investigatori vogliono far credere, la traiettoria del colpo mortale sarebbe stata sicuramente diversa da quella che risulta inequivocabilmente dai fori di entrata e di uscita del proiettile. Il calcinaccio (ma per altri, acuti osservatori si tratta della nuvoletta di fumo che segue lo sparo) si vede volare al di sopra della camionetta: quindi, se fosse stato colpito dal proiettile sparato verso l’alto, avrebbe prodotto una traiettoria fortemente angolata in direzione alto-basso. Ma così non è. Giuliani è stato raggiunto al viso da un proiettile esploso quasi dalla stessa altezza. E allora: a chi serve la favoletta del “calcinaccio assassino”? Chi ha interesse a mischiare le carte? Quale impronunciabile verità si vuole coprire? OMICIDIO GIULIANI: FORSE MANCA QUALCHE FRAMMENTO... “La storia del sasso che ha deviato il proiettile non se l’è bevuta nessuna”, dice perentorio Vittorio Colosimo, il nuovo difensore del carabiniere accusato di avere ucciso a Genova, durante i disordini dell’anno scorso per il G8, Carlo Giuliani. E aggiunge: “Il mio assistito non sarà un capro espiatorio, deve uscire a testa alta dall’inchiesta, l’Arma l’ha tenuto sotto chiave, si è perso un anno, cercherò un gruppo di periti...”. Affermazioni che aprono scenari sostanzialmente diversi da quella “verità ufficiale” che da molte parti si sta cercando di accreditare. E cioè: il carabiniere sparò in aria, il proiettile fu deviato da un sasso e andò a colpire Giuliani allo zigomo sinistro; un frammento di 13 millimetri è stato trovato nel passamontagna con tracce di calce e silicati simili alle pietre che vennero scagliate sul posto dai manifestanti. Abbiamo già dimostrato l’assurdità di questa tesi e, oggi, siamo in grado di proporre un nuovo elemento tecnico-balistico che contrasta e smentisce questa ricostruzione. Se il frammento è di 13 millimetri e ha attraversato tutto il cranio del ragazzo, vuol dire che nel “tramite” di questo attraversamento (nel canale cioè che si forma sotto la spinta del proiettile) si sarebbero dovute ritrovare tracce metalliche, minuscole ma ben rilevabili dagli esperti, lasciate da altri frammenti della camicia del proiettile stesso. Un calibro nove parabellum produce effetti devastanti e lascia attorno alle “pareti” del tramite residui inequivocabili. Ebbene, nulla di tutto questo fu rilevato dai periti che eseguirono la prima autopsia. Né qualcosa del genere risulta dalla Tac compiuta sul cranio della vittima due ore e mezzo dopo il fatto. A QUESTO PUNTO APPARE STRANO anche il comportamento dell’avvocato che l’Arma aveva assegnato al giovane carabiniere: il penalista ha abbandonato la difesa essendo venuto meno - ha detto - il rapporto di fiducia con il cliente. Il quale si era limitato a dire in alcune interviste che lui proprio non se la sentiva di addossarsi un omicidio che poteva anche non aver commesso. Frase che, in bocca a un imputato, dovrebbe essere considerata - anche dal difensore - abbastanza legittima. Ma se uniamo questi comportamenti alle dichiarazioni dell’avvocato Colosimo (“L’Arma l’ha tenuto sotto chiave, ma lui non sarà capro espiatorio”), ne risulta un quadro già torbido di sospetti e illazioni. Chi si stava tentando, attraverso la responsabilità univoca del giovane carabiniere, di proteggere in questa inchiesta? Quale innominabile situazione passava sopra la testa dell’omicida annunciato? È facile, a questo punto e con simili premesse, fare della dietrologia a proposito del vero sparatore: militari infiltrati nei no global (ci sono dozzine di foto che li ritraggono in azione); qualcuno non identificato a bordo della jeep assalita dai manifestanti (solo uno dei due colpi sparati dall’interno della camionetta può attribuirsi alla pistola del carabiniere incriminato; l’altro bossolo è stato sicuramente esploso da un’arma diversa); un compagno dello stesso Giuliani che a questo punto - per una sorta di tacito accordo - si è deciso di non chiamare in causa, scegliendo la comoda versione della legittima difesa e del “calcinaccio assassino”. Queste versioni contemplano anche l’ipotesi che il proiettile omicida sia stato esploso alle spalle del ragazzo e quindi che il foro d’entrata sia quello minuscolo (sette millimetri) dietro la nuca. Di sicuro, qualcuno ha deciso che il carabiniere non doveva avere propri periti a contrastare le conclusioni degli esperti nominati dal tribunale. E in una istruttoria per omicidio volontario è davvero strano che l’imputato - o chi per lui - rinunci a questo strumento difensivo. E SE NON FOSSE STATO IL CARABINIERE? Sul volto di Carlo Giuliani la prima cosa che si nota è una vasta ferita lacero-contusa sulla fronte. Non se l’è provocata cadendo sotto le ruote della jeep dei carabinieri che stava assaltando. Con molta probabilità la ferita è stata causata da minuscoli frammenti di proiettile, come uno spray metallico che ha intaccato soltanto la cute. Rivedendo i filmati, c’è una sola ipotesi possibile: lo sparo dall’interno della camionetta. Il proiettile avrebbe colpito la bombola e gli schizzi frammentati avrebbero attinto Carlo alla fronte. Ma si tratta di una ferita superficiale, vasta ma non profonda. Sicuramente, il motivo della morte è stato un altro: il proiettile che gli ha attraversato la testa. Secondo i periti del tribunale, il colpo - deviato da una pietra scagliata contro il Defender - lo ha raggiunto sotto l’occhio sinistro ed è fuoriuscito dalla nuca. Quanto sia insostenibile questa tesi è dimostrato alla luce di poche ma sostanziali argomentazioni: - un proiettile calibro 9 parabellum produce danni sicuramente più grandi di quelli riscontrati sul cadavere del ragazzo; - il foro d’uscita (sette millimetri) è troppo piccolo e troppo rotondo per essere compatibile con la ricostruzione ufficiale (se deviato da un sasso, il proiettile avrebbe assunto una traiettoria, una angolazione e una forma del tutto diverse); - la perizia anatomica non parla mai di reperti; la Tac eseguita subito prima non mostra nessun frammento metallico alla base del cranio. MA ADESSO SPUNTA UNA NOVITÀ. Questo frammento, di cui i periti hanno cominciato a parlare da poco tempo, sarebbe stato ritrovato “nel passamontagna”. Già è strano un ritrovamento del genere, come pure è strano che questo passamontagna (come pure la bombola) nella prima fase delle indagini fosse scomparso. Ma l’elemento che si vuole accreditare come determinante è che sul frammento (13 millimetri, quasi la lunghezza dell’intero proiettile) sono state trovate tracce di silicati simili a quelli delle pietre e dei calcinacci che venivano scagliati contro la jeep. Insomma, si vuole far credere che il proiettile fu davvero deviato, tant’è che ha conservato qualche tracce del sasso colpito. Ci sarebbe stata una maniera molto più scientifica e concreta per sapere con esattezza se davvero quel frammento aveva attraversato o no il cranio di Giuliani: sottoporlo all’esame del DNA. Ma oramai questo esame è diventato impossibile: il cadavere venne cremato in tutta fretta. E forse gli investigatori, per capire qualcosa di più rispetto all’intero avvenimento, farebbero bene a scoprire chi consigliò e chi volle questa rapida cremazione. Giuliano Pisapia, legale della famiglia, comincia a sostenere che “qualcuno ha barato, il carabiniere si è addossato colpe che non ha commesso”. E il carabiniere, dopo l’intervista in Tv in cui sosteneva di avere sparato in aria e di non rendersi ancora conto se sia stato davvero lui a uccidere Giuliani, è stato immediatamente abbandonato dal proprio avvocato. VERSIONI DI COMODO. MA PER CHI? La sensazione è che cominci ad affiorare qualche brandello di verità. Ma si tratta di verità scomode per tutti, carabinieri, no global, familiari, periti e difensori, magistrati e politici. Attorno a questo tragico evento in tanti hanno cercato di contrabbandare versioni di comodo, di nascondere elementi determinanti, di inventarsi versioni che non reggono, di tirar fuori dal cilindro dell’inchiesta una soluzione che stia bene a chiunque. Perché nessuno vuol prendere in considerazione l’ipotesi che Carlo sia stato colpito alle spalle? Il minuscolo foro d’entrata sarebbe compatibile con tanti altri elementi. Anche con la dinamica della caduta di Carlo che invece, secondo i periti, colpito in faccia da un proiettile 9 parabellum, cade in avanti, rotolando sotto le ruote della jeep. E ALLORA: COLPO DA DIETRO? Se il proiettile fosse davvero fuoriuscito dalla nuca, nella sua corsa avrebbe probabilmente colpito qualcun altro, dal momento che il ragazzo era in mezzo a una folla di manifestanti. E se i colpi esplosi furono sicuramente due, come mai un bossolo era all’interno della camionetta e uno al di fuori? E come mai soltanto uno di questi bossoli risulta sparato dall’arma del carabiniere inquisito, mentre l’altro è chiaramente incompatibile con la sua Beretta d’ordinanza? Il Libro bianco sui fatti di Genova mostra sei militari travestiti da manifestanti e almeno tre pistole impugnate dalle forze dell’ordine durante i disordini. È così impossibile, allora, ipotizzare che qualcuno possa aver sparato stando alle spalle di Carlo? Certo, questa versione porterebbe a coinvolgimenti pesanti, riaprirebbe i discorsi su quante persone giravano armate quel giorno e in rappresentanza di quali interessi. Ma non è forse altrettanto pesante il gioco che si sta facendo, la favoletta del “calcinaccio-assassino”, questo prendere in giro prove e perizie? I genitori di Carlo, e la verità, meriterebbero un altro rispetto. OMICIDIO GIULIANI, COLPO DI FRUSTA SULL’INCHIESTA. Ma c’è anche un nuovo elemento di considerazione: il colpo di frusta. Un proiettile calibro 9 parabellum, se esploso contro lo zigomo da un paio di metri di distanza, provoca in chi lo riceve un forte contraccolpo paragonabile al colpo di frusta subito in un tamponamento. La testa viene infatti violentemente proiettata all’indietro e questo movimento causa lo schiacciamento dell’ultima vertebra. A volte, anche una minifrattura dell’epistrofeo, ampiamente rilevabile all’esame eseguito con la Tac. E il ragazzo fu sottoposto a questo esame due ore dopo essere stato colpito: nessun rilievo riconducibile al colpo di frusta vi si evidenziava (come pure, nessun frammento metallico, né di 13 millimetri né più minuscolo). Questo dovrebbe indurre gli investigatori a prendere in considerazione anche l’ipotesi che il giovane possa essere stato colpito da dietro, alla nuca. QUESTA IPOTESI VIENE SCARTATA e si giustifica il ridotto ingombro dei fori d’entrata e, soprattutto, d’uscita del proiettile con la tesi del “calcinaccio assassino”: una pietra lanciata contro la jeep dei carabinieri sarebbe stata infatti intercettata dal proiettile, i cui frammenti rallentati avrebbero poi colpito a morte, sotto l’occhio sinistro, lo sventurato ragazzo. Ecco, allora, l’altra considerazione: avete mai assistito a una gara di tiro al piattello? Che fine fa il dischetto colpito dal proiettile, continua la sua corsa oppure si frantuma e gli spezzoni finiscono in tutte le direzioni? La versione ufficiale vuole accreditare la tesi secondo cui il calcinaccio, colpito dalla pallottola sparata verso l’alto dal carabiniere aggredito, andò poi a sbattere contro il tettuccio della camionetta. Ma se fosse stato colpito durante la sua traiettoria, il sasso non avrebbe sicuramente finito la corsa sul tetto del Defender. Tutto questo per dimostrare che, quando si vuole costruire una versione di comodo, alla fine ci si ingarbuglia in una serie di affermazioni che fanno a botte con il buon senso e con la verità. Il discorso di fondo rimane sempre un altro: perché si stanno facendo carte false per far passare per logica una ricostruzione dei fatti che logica non lo diventerà mai? Quali innominabili circostanze si vogliono coprire? Quale tabù si cerca di proteggere con tutti i mezzi, anche questi sfrontatissimi e puerili di una ricostruzione ufficiale che fa acqua da tutte le parti? Come dice il difensore del carabiniere (e come sarebbe augurabile che dicessero anche gli avvocati della parte civile), questa istruttoria è tutta da rifare. Fonte: http://www.misteriditalia.it

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Come Fonzie
by Marvin Wednesday, Aug. 21, 2002 at 3:47 PM mail:

Happy Days lo trasmettono ancora nelle repliche, quindi anche i più giovani conosceranno la grande incapacità di Fonzie: non sa dire "ho sbagliato". Gli viene male, non ce la fa, gli esce un borbottio, non riesce a contemplare una simile possibilità.
Papi ha argomentato e verificato, da giornalista, quanto fossero maldestre le tesi di Franti, che aveva diritto a esprimerle, ma abbassando un po' il crestino nella sua menata puerile contro i giornalisti. Franti, come Fonzie, adesso ha un problema. Ma non importa, sono repliche.

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Scusa sai...
by Franti Wednesday, Aug. 21, 2002 at 4:29 PM mail:

Io chiedo: che fine ha fatto la pallottola che ha ucciso carlo?
Tu dici: lo chiedi arrogante, non e' un buon italiano, sei presuntuoso, sbassa la cresta, il melone non c'azzecca.

La domanda rimane: che fine ha fatto la pallottola che ha ucciso carlo giuliani?
Papi non ha argomentato un beato cazzo: ha detto che il padre ha visto un forellino nelle foto dell'autopsia. Io dico che di ferite al capo Carlo ne ha tre: una evidente, una provocata da qualcuno dopo la morte e una che non so' classificare, ho forti dubbi che ci fosse in Pzza Alimonda.

Non ti piace il melone? Prova questo, e' cucinato un po' meglio http://italy.indymedia.org/news/2002/08/72869_comment.php#73288 . Ma se non ti piace la mia cucina, cucina tu qualcosa.
O preferisci le pappine omogeneizzate che ti danno i giornali?
Ma in buon italiano e secondo le regole della buona educazione, mi raccomando. E rispettando 'sto faro del giornalismo italiano che e' Papi.
Cosa sei? suo cuggino?
E cogliere la sostanza, ogni tanto?

F.

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3mm
by PAolo Sunday, Aug. 25, 2002 at 2:50 AM mail:

Caro Franti, i tuoi toni arroganti non mi sembrano ne costruttivi ne il modo migliore per affrontare l’argomento,
soprattutto perché le tue ipotesi, per quanto mi riguarda “legittime in quanto tali”, sono già state prese in considerazione da diverso tempo da tante altre persone che molto prima di te si sono occupate di Carlo Giuliani.
Esistono infatti inchieste private (e sottolineo private) che sono state consegnate a Giuliano Pisapia, ad Haidi o a Giuliano Giuliani.
Se vuoi renderti utile e ritieni davvero di avere “qualche cosa da raccontare” prendi contatto con loro privatamente senza cercare “facile pubblicità” come sembra invece tu stia facendo ora.
E’ giusto farsi delle domande come fai tu, ma è doveroso ammettere i propri errori, in nome della verità che dici di andare cercando.
Il foro di uscita c’è ed è di 3mm circa.
Le altre sono domande legittime.
A presto
PAolo

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!
by Franti Sunday, Aug. 25, 2002 at 11:54 AM mail:

Sono stato a scuola di buone maniere, ma mi hanno bocciato.
Promuovono sempre un certo Enrico (un raccomandato che non ti dico).

Io sono in contatto indiretto con la famiglia. Quando trovo qualcosa, prima passo a loro (tramite un paio di rimbalzi) e poi scrivo.
Ma mi rifiuto di pensare che la verita' su carlo verra' fuori da un tribunale. Non ci credo.
Per cui apprezzo il collegio di legali che seguono il caso, ma non posso pensare che possano essere loro a dare il tono della controinchiesta.
Gli avvocati hanno bisogno di prove per il loro lavoro, se si trovano bisogna fargliele avere.
Il movimento ha bisogno di smascherare, bloccare, mettere in condizione di non nuocere la *bestia nera* che ha prodotto GE01. Non e' detto che gli interessi sempre coincidano. E in ogni caso non e' piu' tempo di silenzi.

Sulla pubblicita' :)
Ci saranno 5 persone che sanno chi sono. Se volevo captare la loro benevolenza li portavo a cena, non credi? Mi costava molto meno.
Certe volte mi chiedo anch'io perche' perdo le giornate dietro a una cosa che sembra interessare sempre meno gente, quasi che il problema fosse *infliggere* 18 mesi invece di 9 a placanica.

F.

Ehmmm.... assumo le critiche sullo stile arrogante.
Cercero' di essere piu' corretto, gentile e dialogico con quei pezzi di merda di giornalisti dei miei coglioni che sanno solo passare veline e non muovono il loro riverito culo per cercare una notizia che sia una. Caghette.

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stiamo attenti!
by dora.markus Monday, Aug. 26, 2002 at 7:39 AM mail: dora.markus@misuka.it

http://www.lastampa.it/EDICOLA/sitoweb/interni/art13.htm
questo è l'articolo di Giamono Papi su Diario... perchè l'informazione è seria!, perchè ci sono giornalisti che sanno fare il loro mestiere! perchè polemiche inutili siamo capici tutti a costruirle.

dora.markus

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..ops..
by dora.markus Monday, Aug. 26, 2002 at 7:42 AM mail:

http://www.diario.it/cnt/notizie/indymedia3.htm


forse è questo il link giusto... errori di copia incolla...

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contatto
by PAolo Thursday, Aug. 29, 2002 at 2:47 AM mail: zumpappa@hotmail.com

ok.
Bel lavoro davvero quello della nuova pista. Ho letto.
Se ti interessa un contatto diretto puoi scrivere.
Ciao
PAolo

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vergogna
by Lorenza Tuesday, Dec. 24, 2002 at 6:08 PM mail: pnicki@libero.it

provo vergogna per quello che è successo,provo vergogna per quello che certa gente ha detto e continua a dire... provo vergogna perchè ci sono persone che non si rendono conto che è ora di svegliarsi e di reagire...
GUARDATE COME L'HANNO AMMAZZATO!!
io dico SVEGLIAMOCI...e sono solidale con i genitori,la famiglia e gli amici di Carlo.
E credo che questo ragazzo mi abbia fatto muivere qualcosa dentro,per questo motivo,oggi,sto dicendo queste cose.
Carlo è stato il trillo della sveglia...è terribile che per farci muovere serva il morto....ODIO QUEL GIORNO,E PIANGO,PERCHE' NON MI RESTA ALTRO DA FARE...ANZI NO...UNA COSA SI...REAGIRE

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reagite
by Lorenza Tuesday, Dec. 24, 2002 at 6:10 PM mail:

sono sempre io...vi prego muoviamoci

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alcune inchieste
by su carlo giuliani Tuesday, Dec. 24, 2002 at 6:19 PM mail:

oltre ad Heidi,alcune inchieste private sono state consegnate anche a lady oscar e ken il guerriero.
i Dragon Ball seguono un'altra pista...

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la diginita' dove l'avete persa?
by carlo perazzini Sunday, Mar. 16, 2003 at 3:26 PM mail:

una canzone di vasco rossi diceva proprio cosi' ... si chiama se non ricordo male gli ''spari sopra''.
Cazzo non ce la facciamo fregare del tutto , per gll uomini liberi deve valere come vale per me battiamoci fino in fondo per non diventare tutti dei Vespa dei Ferrara o dei Fede , un abbraccio per resistere ciao

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