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pubblicato il 2.01.07
replica a "chi fabbrica i nazisti"
·

L’articolo da voi pubblicato chi fabbrica i nazisti il 22.01.2007, tra l’altro all’interno di una politica pubblicistica molto ecclettica che vi fa onore, è a mio avviso fuorviante e ha bisogno di un commento ulteriore da parte vostra, nostra o di qualcuno.
Ci sono 3 o quattro punti fondamentali da criticare.
1) la legge mancino ha una doppia valenza: nel contesto in cui viviamo(la democrazia borghese) lo stato e i suoi apparati hanno bisogno di uno strumento per difendersi dall’anti-democrazia (ovvero il fascismo). Si tratta di un problema sovrastrutturale di organizzazione del capitale, ma che esiste. Gli effetti controproducenti della legge, non cancellano il fatto che uno stato moderno ha il dovere rispetto ai cittadini di prendere atto e consegnare misure giuridiche su di un tema tanto grave. La critica è sulla sua attuazione non sulla sua essenza. Inoltre la legge mancino offre un importante spunto: ritornare e ricordare a tutti che ANTIFASCISMO E DEMOCRAZIA SONO SINONIMI. Invece ’è questa sciocca tendenza, sinistroide, non di sinistra, a nn considerare le forze in campo, a non preoccuparsi della realtà ma a guardare il mondo come se noi uomini e donne di sinistra ne fossimo il centro. Purtroppo non è così. L’antifascismo è una nostra pratica e teoria quotidiana, è una necessità e uno strumento di aggregazione proletaria di massa, ma dobbiamo renderci conto che le nostre forze in campo non sono di massa. Lo sono teoricamente e sulla carta non nel concreto. Altrimenti a milano l’11 marzo ci sarebbero stati i 15000 o quanti erano della marcia antiproibizionista (non a caso il morto è stato poi proprio in quella massa, e non tra gli “avanguardisti ” di milano).
secondo punto: la confusione ideologica e la poca preparazione dei nazi-fasci è una costante, come le loro svariate evoluzioni e contorsioni mentali, è inutile stare lì a stupirsi basta l’esempio di hitler bassetto e moro, che ha sterminato al grido di tutti alti e biondi dagli occhi chiari. Non sanno di cosa parlano.
I simboli sui quali si masturbano quei quattro deficenti rapati, simboli di violenza e non solo, e la loro appropiazione di temi “nostri”(dallo scippo del povero ezra pound, al mutuo sociale al diritto alla casa etc) fanno parte sempre della vulgata del socialismo-nazionale e sono i punti da smascherare in sedi appropriate. Cercare e pretendere coerenza da parte di questi individui è ingenuo e inutile (nella teoria e nella prassi) così come sovradimensionare il fenomeno. Sono e restano 4 gatti , pericolosi e in via di essere 5 ma niente di più. Le istituzioni hanno il dovere di fare antifascismo il che non signica che sostituiscano il nostro antifascismo, l’antifascismo rivoluzionario. Sopratutto perchè ha funzionato bene l’anticomunismo istituzionale degli ultimi anni, vero padre ideologico del trionfo e della rinascita della nuova destra. Se i commenti scandalizzati che tanto vengono stigmatizzati fomenteranno qualche sciocco per andare contro, ancora di più lo faranno le proposte televisive anticomuniste sulle foibe e anti-antifasciste, e mettere sullo stesso piano i carnefici e le vittime(come nel caso repubblichini e partigiani) daltra parte per esempio molte comunità ebraiche orami hanno tanto più a cuore le sorti dello stato di israele che farebbero alleanze col diavolo pur di avere appoggio su questo tema, e trovano nella destra istituzionale e non ampio appoggio perchè si possano ripulire (vedi fini a gerulasemme, ma anche la mussolini che deprec il rogo di bandiere israeliane). Il problema è l’abbandono dell’antifascismo come sentimento di massa e, l’equiparazione(qui sì l’articolo ci prende) harendtiana dei “totalitarismi”.

suptroncos@libero.it

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