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pubblicato il 17.08.08
Fano: Doppio agguato naziskin. 5 aggrediti in due episodi distinti
·
DOPO L'ASSALTO A PONTE SASSO
Un doppio agguato in piena regola
''Aggrediti solo per i capelli lunghi''

L'aggressione avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì davanti al 'Sun City beach' è solo il secondo episodio nel giro di poche ore. I picchiati in tutto sono 5: "Ci hanno gridato: ‘Dài facciamo a botte, sporchi comunisti’''

Naziskin Fano, 12 agosto 2008 - L’agguato ai danni di due trentenni, riportato sul 'Carlino' di venerdì, è stato il secondo di una doppia aggressione. Entrambe avvenute nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi. Entrambe a Ponte Sasso di Fano, in via Faà di Bruno, davanti al locale 'Sun City beach'. Entrambe perpetrate da un gruppetto di 7/8 naziskin.

Gli aggrediti sono 5 in tutto: 3 picchiati nel primo agguato, intorno alle 2, nella stradina che dal disco bar porta al parcheggio. Hanno tra i 20 e i 30 anni. Due sono di Mondolfo, uno di Marotta. ''Stavamo andando alla macchina — ha detto uno degli aggrediti, nella conferenza stampa tenutasi ieri all’Anpi —, quando siamo stati assaliti da alcuni naziskin che avevamo visto bere nel locale. Avevano la testa rasata, indossavano una polo con i bordi tricolore e croci celtiche o svastiche''.

''Alcuni sono rimasti all’entrata della stradina per impedire l’accesso ad eventuali passanti. Altri sono venuti da noi e ci hanno urlato 'Dai, facciamo a botte, sporchi comunisti', ma noi non abbiamo tessere di partito e non facciamo parte di associazioni o movimenti di sinistra. Abbiamo i capelli lunghi, non so se è per questo che ci hanno presi di mira. Gli abbiamo risposto che eravamo andati nel locale solo per bere una birra e che ora stavamo andando via. Il naziskin più grosso ha iniziato a spintonare un mio amico di 50 chili, gli ha fatto cadere il cappello e poi ha iniziato a picchiarlo. Io ho provato a portarlo via. Loro mi hanno buttato a terra, ma siamo riusciti a scappare. Ho chiamato al 112 i carabinieri, poi siamo andati in caserma e abbiamo suonato due volte, ma era chiuso. A questo punto, abbiamo notato che N. M. (il ragazzo di 50 chili aggredito per primo, ndr) dava segni di squilibrio''.

''Ripeteva le stesse domande sull’accaduto. Lo abbiamo portato al pronto soccorso di Senigallia. Ha un trauma cranico con perdita di memoria. Non ricorda quella sera e ha delle amnesie su altri fatti. Io e l’altro ragazzo, invece, ce la siamo cavata con alcune escoriazioni. Al pronto soccorso abbiamo compilato dei moduli, ma non penso sia partita alcuna denuncia. Io ho potuto fare denuncia solo ieri (ieri l’altro per chi legge, ndr), quando mi sono arrivati i referti medici''.

Un’ora e mezzo dopo, verso le 3.30, altri due ragazzi sono stati picchiati. T.G., informatico 30enne di S.Filippo sul Cesano, e L.D., operaio di 31 anni di Mondavio. Questa volta l’agguato è avvenuto davanti al locale, già chiuso. ''Eravamo una ventina davanti all’ingresso — ha raccontato ieri un testimone — e abbiamo visto la seconda aggressione. I naziskin erano gli stessi. Quando sono arrivato nel locale, verso le 2, ho visto i primi tre ragazzi aggrediti che scappavano e un gruppetto di naziskin all’entrata del locale che diceva “dovevamo spaccargli le ossaâ€. Erano gli stessi che poi hanno picchiato gli altri due verso le 3.30. Non si sono mai spostati da lì, questa è la cosa più strana. Se in quell’ora e mezza i carabinieri fossero intervenuti li avrebbero potuti arrestare. Dopo la seconda aggressione, i naziskin si sono dileguati con due auto. Io ho preso la targa di una vettura e oggi, quando ho fatto denuncia, l’ho comunicata''. I carabinieri di Fano sono andati sul posto dopo la seconda aggressione, ma non hanno visto nessuno e quindi sono tornati via.

Patrizia Bartolucci




Agguato naziskin: due 30enni presi a calci e pugni all'uscita del disco-bar

L’episodio si è verificato a Ponte Sasso di Fano, davanti al noto locale 'Sun City Beach'. "Erano in 7-8, con anfibi e teste rasate. Ci hanno apostrofato con aria sprezzante tirando in ballo incomprensibili questioni politiche"

Carabinieri Fano, 8 agosto 2008 - "Ci hanno apostrofato con aria sprezzante tirando in ballo incomprensibili questioni politiche e poi, senza lasciarci neanche il tempo di chiedere spiegazioni, si sono scagliati verso di noi cominciando a menare calci e pugni con una foga inaudita''. Inizia così il drammatico racconto di T.G. informatico trentenne di San Filippo sul Cesano e di L.D., operaio metalmeccanico di 31 anni di Mondavio, vittime la notte scorsa di una feroce aggressione da parte di un gruppo di giovani agghindati come dei nazi-skin.

Un attacco ingiustificato e talmente brutale che i due amici sono stati costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce dove sono stati trattenuti per accertamenti fino al pomeriggio di ieri, prima di essere dimessi con una prognosi di 15 giorni ciascuno: T.G.per colpa di un profondo taglio al labbro, che ha richiesto tre punti di sutura e L.D. per la rottura del setto nasale. L’episodio si è verificato a Ponte Sasso di Fano, in via Faà di Bruno, davanti al noto locale 'Sun City Beach'.

''A quell’ora il disco-bar era già chiuso — spiegano i due — ma nei suoi tavoli esterni e davanti al suo ingresso c’erano ancora una ventina di persone e così ci siamo fermati anche noi, giusto per parlare un po’ e tirare tardi. Ad un certo punto è arrivato un gruppetto di sette o otto ragazzi dai 20 ai 30 anni con gli anfibi ai piedi, i jeans, le teste rasate e, soprattutto, con un atteggiamento provocatorio ed arrogante. Uno di loro ci ha rivolto una serie di frasi offensive, a cui non abbiamo reagito, ma nonostante ciò in tre hanno cominciato a sputarci e poi a picchiarci: cazzotti e calci, anche quando siamo caduti a terra''.

Quindi i due si sono dati alla fuga: ''Per fortuna, dopo alcuni minuti siamo riusciti a dirigerci verso la porta del locale all’interno del quale c’erano ancora dei camerieri, che ci hanno fatto entrare e ci hanno prestato le prime cure dandoci del ghiaccio da mettere sulle ferite. Per evitarci ulteriori contatti con gli aggressori uno del personale del bar è anche andato al parcheggio a prendere la nostra macchina, con la quale poi, sotto shock, abbiamo raggiunto il nosocomio di Fano''.

Le indagini sono già scattate: ''E’ stata un’esperienza terribile — proseguono i due ragazzi — devastante ed incomprensibile perché noi non abbiamo fatto e detto davvero nulla per suscitare la violenza di quel gruppo. Purtroppo, ormai non basta neanche starsene tranquilli per gli affari propri. Naturalmente, sporgeremo querela e per aiutare le forze dell’ordine ad individuare i responsabili forniremo agli inquirenti i numeri di targa delle due auto a bordo delle quali gli energumeni sono arrivati a Ponte Sasso: ce li ha mandati via sms una nostra amica che ha seguito tutta la scena da alcuni metri di distanza''. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri del Radio Mobile di Fano.

Sandro Franceschetti

http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/pesaro/2008/08/08/110209-agguato_naziskin_30enni_presi.shtml




Ad integrare la notizia apparsa oggi sul vostro sito eccovi la comunicazione inviata alla stampa locale da parte della Rete Antifascista Provinciale la sera del 9.

DUE AGGRESSIONI NAZISKIN LA STESSA NOTTE: ECCO LA VERA EMERGENZA

A cura della RETE ANTIFASCISTA PROVINCIALE

PESARO - "Venerdì 8 agosto, dopo aver letto sulla stampa locale le ampie cronache dedicate all'aggressione avvenuta nel comune di Fano ad opera di un gruppo di sette o otto naziskin nei confronti di alcuni giovani, ci siamo resi conto che qualcosa non funzionava. Infatti mentre il Carlino si riferiva a due giovani trentenni aggrediti, il Messaggero si riferiva a tre ragazzi più giovani, uno dei quali ancora ricoverato in ospedale. Discordanze macroscopiche tra i resoconti?
E' bastato condurre una piccola indagine per accorgersi che il Messaggero si riferiva alla prima aggressione, il Carlino alla seconda, avvenute nello stesso posto a distanza di meno di un'ora, compiute dallo stesso gruppo di picchiatori che evidentemente non erano contenti di aver commesso la prima "bravata" e volevano concludere la serata divertendosi a mandare qualcun altro in ospedale.
Due episodi di efferate aggressioni squadristiche senza nessuna motivazione, successi in meno di un'ora nello stesso posto e compiute dallo stesso gruppo di naziskin, senza nessun intervento delle forze dell'ordine costituiscono un fatto gravissimo e piuttosto inquietante.
Sabato 9 agosto la stampa locale dedica uno spazio molto ridotto all'accaduto riportando la solidarietà di alcune forze politiche nei confronti degli aggrediti e la condanna per l'aggressione, il Messaggero accenna alle indagini dei carabinieri, ma si parla solo dei due trentenni.
Tutto qui. Nessuno ha compiuto la nostra piccola indagine, nemmeno le forze dell'ordine hanno condotto un'indagine più accurata, tutti si sono affrettati ad archiviare il caso, esattamente come quelli precedenti. Per tutti i problemi sono altri.
La Rete Antifascista provinciale è invece molto preoccupata da questo fenomeno che sta avviandosi da tempo verso una china pericolosa, pertanto sollecita le forze politiche della sinistra locale a richiedere un incontro urgente al Prefetto e al Questore per conoscere lo stato delle indagini degli episodi accaduti nei mesi precedenti a Pesaro e a Fano, dei quali nulla si è più saputo, per sollecitare l'apertura di un'indagine seria nei confronti di questo nuovo duplice episodio di aggressione e per conoscere quali strategie stanno mettendo in atto per fronteggiare la crescente pericolosità dei gruppi naziskin.
Si richiede inoltre un incontro al sindaco di Fano e al sindaco di Pesaro per conoscere quali iniziative intendono prendere perché il territorio dei due comuni più popolosi non diventi terra da pascolo di scorribande impunite da parte di gruppi nazifascisti.
Il fenomeno della minaccia neonazista nel nostro territorio, denunciato fin nel suo primo apparire dalla Rete Antifascista, è stato a lungo sottovalutato da molti, proprio per questo sta ora dilagando e sta diventando la vera emergenza della nostra provincia per quanto riguarda la sicurezza. Perdere altro tempo nel contrastarlo con le dovute misure sarebbe molto grave e imperdonabile. Non vogliamo che ci scappi il morto. Prima l'episodio del ragazzino aggredito davanti all'ospedale di Pesaro solo perché indossava la maglietta del Che da un gruppo naziskin calato in città per intervenire a suo modo contro la preannunciata manifestazione a favore dei nomadi (nel frattempo
revocata) e in cerca di una vittima qualunque da aggredire, così tanto per non tornarsene a casa senza aver lasciato il proprio segno di inciviltà. Poi questa duplice aggressione senza alcuna motivazione stanno a dimostrare che la deriva di Verona non è lontana.
In una provincia che dopo la Liberazione mai aveva dovuto fronteggiare un fenomeno così preoccupante.
Invitiamo tutta la cittadinanza alla massima vigilanza e a reagire prontamente, come per fortuna è successo quasi un mese fa a Pesaro riuscendo ad evitare il peggio, anche alle prime avvisaglie di queste aggressioni in difesa delle vittime, sempre finora in grande sproporzione numerica".




http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/pesaro/2008/08/12/111123-doppio_agguato_piena_regola.shtml

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