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pubblicato il 29.10.08
Scuola Roma: scontri e arresti per Blocco Studentesco
·
repubblica on line

12:41 Piazza Navona, fermati dieci ragazzi del Blocco studentesco

Sono una decina i ragazzi del blocco studentesco fermati a Piazza Navona dalla polizia per gli scontri con gli studenti universitari. Tra di loro molti i contusi ed uno perde sangue dalla testa. Gli agenti di polizia sul posto, prima di far salire gli studenti sul furgone per portarli in questura, hanno dovuto approntare due cordoni di sicurezza per tenerli lontani dal resto degli studenti. Tutto ciò non ha impedito ad uno di loro di preoccuparsi del furgone sul quale i ragazzi avevano installato casse e amplificatori: "c'è costato 15mila euro chi ci ripaga di quei soldi" ha gridato alla polizia.

12:48 Piazza Navona, venti studenti arrestati

Dopo gli incidenti in piazza Navona, la polizia ha arrestato una ventina di studenti di destra, per resistenza e lesioni. I giovani, ai quali sono stati sequestrati bastoni e cinghie, sono stati portati via su un cellulare della polizia al primo distretto - commissariato 3. La questura fa sapere che l'intervento delle forze dell'ordine si è reso necessario dopo che fazioni contrapposte di studenti avevano iniziato a scontrarsi, per dividerle e riportare la calma.

13:02 Piazza Navona, la ricostruzione degli scontri

Prima un'aggressione isolata partita dagli studenti di destra per guadagnare la testa del presidio. Poi veri scontri, con tanto di lancio di tavolini, in piazza Navona, a pochi passi dal Senato, tra studenti di estrema destra e di sinistra, davanti ai turisti impauriti e l'immediata serrata dei negozi. Gli scontri si sono scatenati all'arrivo degli studenti del corteo degli universitari, tra cui alcuni esponenti anche dei centri sociali, arrivati nella piazza, dopo una tappa sotto al ministero.

13:02 Piazza Navona, la ricostruzione degli scontri 2

Prima dell'ingresso in piazza c'erano stati momenti di tensione perchè le forze dell'ordine, avevano creato una barriera. Poi dopo una trattativa il cordone delle forze dell'ordine ha permesso il passaggio degli universitari, circa 400, che hanno sfilato con le mani alzate. Subito dopo gli studenti si sono avvicinati al camioncino attorno al quale erano radunati i ragazzi di "Blocco Studentesco", di destra, e sono nati gli scontri.

13:03 Piazza Navona, la ricostruzione degli scontri 3

Per picchiarsi hanno usato anche tavolini e sedie dei bar circostanti. Poi la polizia ha formato un cordone per dividere le due fazioni. Alcuni studenti di Blocco Studentesco sono stati portati in Questura. Il bilancio, parziale, è stato di tre feriti lievi.

13:12 Piazza Navona, feriti un dirigente ed un ispettore della polizia

Luigi Mone, dirigente generale dell'ispettorato della polizia presso palazzo Madama, è rimasto ferito negli incidenti di questa mattina davanti al Senato. Mone era intervenuto alla testa delle forze di polizia durante gli scontri tra gli studenti. Con Mone è rimasto ferito anche l'ispettore Luigi Langella, che ha riportato contusioni in diverse parti del corpo. Entrambi i dirigenti della polizia di palazzo Madama sono stati trasferiti all'infermeria del Senato. Riscontrate a Mone contusioni ed escoriazioni in diverse parti del corpo e una emorragia dal naso. Escluse fratture.

13:17 Vita: "Governo riferisca su scontri"

"Chiedo al governo di riferire in Aula su quanto è accaduto in Piazza alla fine della pacifica manifestazione degli studenti contro il decreto Gelmini". Lo ha detto nell'Aula del Senato Vincenzo Vita, senatore Pd. "Dopo una vivace e determinata protesta degli studenti sotto il Senato - ha proseguito Vita - si è assistito ad una provocazione vera e propria del cosiddetto Blocco studentesco, movimento che si richiama all'estrema destra, cui non a caso ha dato man forte Forza Nuova. Purtroppo tre studenti sono stati feriti e in modo non lieve. La polizia è intervenuta su espressa richiesta degli studenti che volevano proseguire pacificamente la loro manifestazione".

13:26 Roma, sono 14 i fermati del Blocco studentesco

Sono in tutto 14 gli studenti fermati oggi a piazza Navona dalle forze dell'Ordine durante gli scontri tra giovani di destra e sinistra. Secondo quanto si apprende i fermati, portati al commissariato Trevi per i primi accertamenti, sarebbero tutti aderenti a Blocco Studentesco.




Repubblica

SCUOLA & GIOVANI IL PUNTO
Vecchio copione
arriva lo squadrismo
di ANGELO MELONE

Poteva essere il tallone d'Achille di questo movimento studentesco, che ha saputo conquistare un grande spazio con l'arma della creatività e della assoluta non violenza. In parte, questa mattina il timore si è trasformato in realtà: l'irruzione del meccanismo più classico della provocazione squadrista verso gli studenti nel corteo con la ancor più classica risposta dai gruppi . Con carica finale della polizia. E - questa è una variante berlusconiana - il premier che chiosa: "Siamo stati di manica fin troppo larga".
Tutto già visto, ma tanto basta perché la protesta contro la legge Gelmini nel giorno della sua approvazione si trasformi, nei media, in scontri tra opposti estremismi. Con strascico di condanne o polemiche sull'azione della polizia.
Ora il movimento degli studenti è subito a un bivio. Continueranno le occupazioni dei licei, aumenteranno i rischi di tafferugli, le università saranno alle prese con la partenza del "loro" decreto, come annunciato oggi dal ministro. Ma soprattutto dovranno sperimentare se sono davvero capaci di far comprendere le preoccupazioni per la qualità della cultura (e della società) che gli derivano dalle decisioni e dagli annunci di chi governo questo paese.
Dovranno imboccare una strada già nei prossimi giorni. E una spinta non piccola verso quella che verrà scelta dipenderà anche dalla politica, dalla capacità di parlare delle forze di opposizione e dai sindacati, che domani bloccheranno quei docenti ai quali questo movimento si è rivolto più di ogni altra volta.
(29 ottobre 2008)




Il racconto dell’aggressione fascista a Roma

Intervista a Gaia Benzi, studentessa di lettere, testimone diretta degli scontri avvenuti questa mattina a Piazza Navona.




Curzio Maltese su Repubblica testimone dell'aggressione fascista scortata dalla polizia

Repubblica - Video




Scontri fra esponenti del Blocco Studentesco e i ragazzi
che protestavano a piazza Navona nel giorno del sì al dl Gelmini
Estremisti caricano gli studenti
a Roma la protesta diventa caos
Numerosi i giovanissimi picchiati con caschi e spranghe
L'Uds: "Provocazione fascista, ma noi non abbiamo paura"
di ALESSANDRA VITALI

Estremisti caricano gli studenti a Roma la protesta diventa caos

Un momento degli scontri
ROMA - Era cominciata bene, c'era quel clima irreale di tante manifestazioni, da una parte la protesta e dall'altra un perimetro protetto dalla polizia, ovattato, qui piazza Navona, lì il Senato. Era cominciata intorno alle nove con i ragazzini dei licei e gli striscioni, due, tre cortei e la piazza piena. Professoresse a fare servizio d'ordine, "abbiamo la scuola occupata a due passi, qui ci sono i nostri ragazzi e vogliamo tenere d'occhio che non ci siano infiltrati, oggi può succedere di tutto". Poi, gli infiltrati sono arrivati. Ed è andata come sempre, da sempre, decidono di farla andare, nel peggiore dei modi. Perché tutti diventino uguali, tutti violenti allo stesso modo. Ma il Movimento non si ferma, semmai riesce a fermare la provocazione. Il grido è sempre quello: "Noi non abbiamo paura".

LA CRONACA IN DIRETTA

Sono passate da poco le dieci quando l'Aula del Senato approva il decreto Gelmini. Fuori, la protesta è forte. Centinaia di studenti diventano via via migliaia, gridano verso Palazzo Madama, "Gelmini, vieni fuori", "Fateci entrare", fischi e "buuu". Le forze dell'ordine si schierano come se stia per succedere chissà cosa. Corso Rinascimento è bloccato dai due lati, al Senato non si arriva. Via libera al decreto, e la piazza urla.

Da Palazzo Madama escono alcuni senatori dell'Idv, alzano un cartello, c'è scritto "Passa il decreto Gelmini: referendum!". Scavalcano le transenne, raggiungono gli studenti. Lo stesso fa la capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro. Fuma nervosa, la polizia le apre un varco e lei si infila nella mischia. Spiega che il referendum "è una buona idea per rispondere con uno strumento di democrazia diretta a questi signori che si sono tappati le orecchie e, nel caso della Gelmini, anche la bocca". Questo, al Senato.

A pochi metri, in Piazza Navona, nel frattempo si è piazzato un camioncino bianco di Blocco Studentesco, la destra. Sono connotati, questo non piace alla piazza che da giorni grida "Né di destra né di sinistra". E poi diffondono le canzoni di Rino Gaetano e questo piace ancora meno perché quella non è roba loro e si capisce che vogliono metterci il cappello. Anzi, i caschi da moto: è con quelli che cominciano a picchiare, una carica in piena regola, caschi e cinture. "Sfondano" la folla, creano un vuoto al centro, accerchiano a gruppi di dieci e giù botte.

Il fuggi fuggi è generale, è pieno di ragazzini terrorizzati, qualcuno grida al telefonino "non venire, ci stanno caricando", a uno gli rompono la testa e se lo porta via l'ambulanza. Un'altra è piccola piccola, si chiama Alexandra, una sua amica la abbraccia, piange e si tiene pure lei la testa, l'hanno picchiata con un casco, prova a raccontarlo poi piange di più, dice "scusa ma mi devo sedere". In piazza sono confusi, in tanti se ne vanno, i negozi chiudono, i turisti non si rendono conto e restano ai tavolini dei bar.

Attraversi un vicolo, riecco il Senato. I poliziotti ora hanno caschi scudi e manganelli. I dirigenti organizzano il blocco, voi qua e voi là. Sono pronti ma non intervengono, mentre in piazza il Blocco Studentesco carica e picchia. Quelli dello zoccolo duro della protesta pacifica, ancora pressati contro le transenne di fronte a Palazzo Madama, cercano di ricomporre la piazza che si sbrindella, "tornate qui, facciamogli vedere quanti siamo - gridano al megafono - non rispondete alle provocazioni fasciste". Nella fascia ovattata, l'Idv Stefano Pedica e Vincenzo Vita, "qui oggi succede un casino" dice il senatore Pd.

Poi, le urla. In piazza esplode il caos, lo scontro è violento. Hanno i bomber e le teste rasate e in mano robuste spranghe avvolte nel tricolore, soprattutto hanno più di trent'anni, se davvero sono studenti sono molto fuori corso. Parte la risposta, volano le sedie del "Bar gelateria Navona", volano i tavolini e le bottiglie e i piatti. Un'edicola ci rimette un paio di vetrine, il negozio di giocattoli "Al Sogno" ci rimette un grosso Pinocchio di legno, qualcuno se lo prende e lo usa come mazza. Ora la polizia interviene. Il dirigente che dà l'ok dice "occhio ai ragazzini, che quelli non c'entrano niente", lo sanno chi è che c'entra.

Picchiano coi manganelli sugli scudi poi sulle schiene. Ne tirano via uno, lo mettono in ginocchio per terra, scattano le manette. Di quelli con i bomber e le teste rasate ne fermano una decina o più, li sdraiano per terra, poi un cellulare se li porta via mentre altri in divisa o in borghese raccattano da terra cinture, mazze, spranghe. La piazza è un campo di battaglia, gli studenti si cercano. "Sono arrivati i fascisti e se la sono presa con ragazzini inermi che stavano qui a manifestare - dice Stefano, 23 anni, dell'Unione degli studenti - erano adulti e preparati, stavano in ogni angolo della piazza. Qualcuno ha risposto ma dev'essere chiaro che a cominciare sono stati loro, non gli studenti".

Rimettono insieme i pezzi. Si va verso largo di Torre Argentina, ci si unisce agli universitari della Sapienza. "No, torniamo a scuola", perché si sparge la voce che Blocco Studentesco stia organizzando raid istituto per istituto. Intanto a largo Argentina gli universitari sfilano compatti e pacifici, ringraziano "i ragazzi che a piazza Navona hanno garantito il diritto a manifestare e hanno riaperto il processo democratico".

Ma intanto la preoccupazione per la manifestazione di domani è concreta. "Ha già aderito Lotta Studentesca (il movimento di Forza Nuova, ndr) e quindi non sappiamo come fare, ora vedremo" dice Lorenzo F., 24 anni. "Noi non abbiamo paura, oggi decideremo in assemblea, ma quello che è successo non fa bene al Movimento". Non c'è dubbio, e sono in molti a saperlo bene.
(29 ottobre 2008)

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