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pubblicato il 27.08.09
Mario Lupo, 37 anni fa l'omicidio
·
37esimo Mario Lupo
Il 25 agosto Comitato Antifascista ricorderĂ  la morte del ventenne di Lotta Continua.

23/08/2009

Il 25 agosto ricorre il 37esimo anniversario della morte di Mario Lupo, il giovane ventenne di Lotta Continua assassinato a Parma la sera del 25 agosto 1972 da un gruppo di neofascisti.
Per iniziativa del Comitato antifascista e per la memoria storica-Parma si terrà una manifestazione commemorativa martedì 25 alle 18.30 a Parma in viale Tanara di fronte all'ex cinema "Roma" dove avvenne l'agguato.
ParlerĂ  William Gambetta, ricercatore del "Centro Studi Movimenti".

Mariano Lupo era un giovane operaio meridionale immigrato a Parma per lavoro.
Militava in una formazione della sinistra extraparlamentare. Come molti altri giovani suoi coetanei credeva in una società più giusta, di liberi ed uguali, in un mondo liberato dallo sfruttamento e dall’oppressione, e per questo si batteva.
La sera del 25 agosto 1972 fu assassinato, ventenne, in viale Tanara davanti all’allora cinema «Roma», da cui era appena uscito, con una pugnalata al cuore inferta da un gruppo di fascisti. L’omicidio, premeditato e organizzato, avvenne dopo una lunga serie di intimidazioni e minacce, nei confronti suoi come di diversi altri militanti della sinistra politica e sindacale, da parte di neofascisti legati all’estrema destra extraparlamentare e al Movimento Sociale Italiano; la stessa Questura di Parma parlava in proposito di «episodi non tra loro isolati ma che presentano le caratteristiche di un chiaro piano di provocazione ed intimidazione di chiaro stile fascista messo in atto dagli estremisti di destra con lo scopo di fomentare disordini».
I funerali, culminati con l’orazione in piazzale Picelli del sen. Giacomo Ferrari, partigiano «Arta», furono una delle più grandi manifestazioni svoltesi a Parma, parteciparono migliaia di giovani provenienti da tutta Italia e tutta la Parma popolare antifascista.
Al processo, che si concluse ad Ancona nel giugno ’76, gli autori dell’agguato, Bonazzi, Ringozzi e Saporito, vennero condannati rispettivamente a 14 anni e 8 mesi, 9 anni e 4 mesi, 6 anni e 3 mesi.

COMITATO ANTIFASCISTA E PER LA MEMORIA STORICA – PARMA

http://www.parmadaily.it/Notizie/Dettaglio.aspx?pda=CTT&pdi=24964




Mario Lupo, 37 anni fa l'omicidio
Il procuratore: "Urla e tensione"
Gerardo Laguardia, attuale capo della Procura di Parma, il 25 agosto 1972 fu chiamato per seguire il caso dell'assassinio del militante di Lotta Continua davanti al cinema Roma. Nel giorno della commemorazione ricorda quei momenti vissuti in un'epoca di tensione, pronta a esplodere in violenza
di Silvio Marvisi
L’aria tremava per il calore 37 anni fa come oggi. Mariano Lupo incontra il suo aggressore in piazza Garibaldi nel pomeriggio torrido del 25 agosto 1972, un giovane che gli promette una coltellata mentre gli mostra l’arma con cui l’avrebbe ucciso. Dopo poche ore il corpo del ventenne Lupo giace in mezzo a viale Tanara, a qualche decina di metri dall’ingresso del cinema Roma.

“L’aria era tesa, ci si aspettavano ulteriori scontri” racconta Gerardo Laguardia che oggi guida l’ufficio di Parma della Procura della Repubblica ma che a quel tempo era il sostituto procuratore a cui vennero affidate le indagini. “Quando mi chiamarono per avvisarmi dell’omicidio ero a Felino, mi ci volle un po’ di tempo per arrivare a Parma – racconta Laguardia – quando fui sul posto si era radunata la folla e il cadavere era ancora in mezzo alla strada” .

“La gente urlava – prosegue l’odierno procuratore capo di Parma – l’aria era tesa e vi era il pericolo che si verificassero altri scontri fra le fazioni. Feci portar via il corpo immediatamente e gli animi si calmarono”. Un omicidio politico in piena regola, anche se il questore dell’epoca provò ad attribuire il gesto a fatti di letto. Gelosia fra due esponenti di organizzazioni politiche agli estremi fra loro per la frequentazione con la cassiera del cinema Roma, versione che non trovò mai riscontro.

Mariano Lupo era un giovane lavoratore di quella sinistra viva e attiva in tutta l’Emilia mentre i suoi antagonisti, forse una dozzina, provenivano dalla destra neofascista. Il clima politico di quegli anni era in continuo subbuglio, fra le parti spesso vicine alle soglie più estreme come ben racconta il libro di Pier Michele Pollutri “Parma 25 agosto 1972, l’omicidio di Mariano Lupo” pubblicato di recente dalla parmigiana Fedelo’s.

“Le idee sull’omicidio erano chiare da subito – racconta Laguardia – le ricerche dei fuggitivi iniziarono già quella notte. Raccogliemmo diverse testimonianze sull’accaduto e tre persone furono viste alla sede del Msi di piazzale Maestri per poi darsi alla fuga. L’esecutore sembrò essere Andrea Ringozzi – prosegue – era un picchiatore ed era già stato coinvolto in diverse scaramucce” . Le ricerche e le indagini individuarono poi l’omicida in Edgardo Bonazzi, che si costituisce al quarto commissariato di Roma mentre fugge in direzione sud a bordo di una Millecento. Che qualcosa fosse nell’aria lo scrive anche Romaniello, il dirigente della polizia politica della questura (l’attuale Digos) che in un rapporto del 3 agosto dello stesso anno, ben prima dell’omicidio, segnala che il gruppo neofascista era pronto a fomentare qualsiasi tipo di sfogo violento.


“La rabbia era nell’aria anche nel giorno del funerale – ricorda Laguardia – attendeva di esplodere, c’era molta elettricità” causata dai gruppi opposti che si guardavano in cagnesco. Oltre a Bonazzi e Ringozzi fra gli indagati comparirono anche un ex carabiniere, subito scagionato, e Luigi Saporito che oggi è consigliere comunale dell’interland vesuviano. Ogni anno gli amici di Mariano Lupo si radunano ancora oggi in viale Tanara per ricordare il compagno caduto nel punto in cui venne affissa una targa commemorativa in marmo. Qualche anno fa lo sfregio: la lapide venne staccata, gettata a terra e mandata in mille pezzi. Forse nel tentativo di cancellare una vicenda tutta parmigiana che però ancora oggi rimane viva nel cuore della città.
(26 agosto 2009)

http://parma.repubblica.it/dettaglio/mario-lupo-37-anni-fa-lomicidio-il-procuratore:-urla-e-tensione/1704522




25 agosto 1972
A Parma, militanti missini uccidono a coltellate Mariano Lupo, ventenne iscritto a Lotta continua, presso il cinema Roma dove egli era accorso per difendere la sua ragazza, Gabriella, minacciata da un gruppo di militanti di destra. Saranno inquisiti Edgardo Bonazzi, Andrea Ringozzi, Pier Luigi Ferrari e il consigliere comunale del Msi-Dn Luigi Saporito

27 agosto 1972
A Parma, si svolgono con migliaia di persone e bandiere rosse i funerali di Mariano Lupo, la cui salma è stata esposta nell'aula consiliare del Municipio. Ma ci sono polemiche nella sinistra. "L'Unità" non ha scritto che Mariano Lupo era un militante di Lotta continua e la giunta di sinistra ha fatto defiggere uno striscione di quella organizzazione che denunciava l'uccisione. I tre sindacati provinciali dei metalmeccanici, invece, emettono una nota congiunta nella quale affermano che, a fronte della violenza di destra, finora "si è fatto poco, e quel poco si è fatto male. Non si è mai organizzata una risposta di massa efficace, non si sono colpite le radici del fenomeno"

6 settembre 1972
A Ferrara, è arrestato Pier Luigi Ferrari, militante di destra, indiziato di aver partecipato all'aggressione a Mariano Lupo

27 novembre 1972
A Parma, i due militanti di destra arrestati per l'assassinio di Mariano Lupo, Ettore Croci e Angelo Tommaselli, sono scarcerati con la motivazione che hanno subito minacce e il carcere non è sicuro per la loro incolumità

14 maggio 1975
Ad Ancona, inizia il processo per l'uccisione di Mario Lupo a carico dei neofascisti Bonazzi, Ringozzi e Saporito. Il processo, che doveva iniziare nel gennaio 1974, era stato rinviato per il ricorso in Cassazione dei difensori degli imputati.

21 maggio 1975
Ad Ancona, al processo per l'uccisione di Mario Lupo, il teste Zefferino Ghirarduzzi dichiara di aver avuto minacce da parte dei neofascisti allo scopo di farlo desistere dalla testimonianza e di essere stato oggetto anch'egli di un'aggressione a Parma, un mese prima della morte di Lupo, cui avrebbe partecipato lo stesso imputato Bonazzi, dalla quale egli dice di essere scampato fuggendo e rifugiandosi in un negozio.

30 luglio 1975
Ad Ancona, termina il processo in Corte d'assise per la uccisione di Mario Lupo, con la condanna dell'accoltellatore Edgardo Bonazzi a 11 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale, e di Andrea Ringozzi e Luigi Saporito per concorso, rispettivamente a 6 anni e 10 mesi e a 4 anni e 5 mesi. E' invece assolto per insufficienza di prove, Luigi Ferrari. All'uscita dall'udienza, scoppiano tafferugli fra neofascisti e militanti di sinistra, nei quali rimangono contusi fra gli altri, un corrispondente del "Corriere adriatico" e uno del "Quotidiano dei lavoratori" .

3 giugno 1976
Ad Ancona, alla riapertura del processo in secondo grado per l'uccisione di Mario Lupo nell'agosto 1972, la difesa di Bonazzi, Ringozzi e Saporito (condannati rispettivamente a 11 anni, 6 anni e 10 mesi, 4 anni e 5 mesi in primo grado) avanza la 'legittima suspicione'.

Non sono state reperite informazioni successive

http://www.reti-invisibili.net/marianolupo/

materiali storici
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