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pubblicato il 26.09.09
Casa Pound, il Pd e gli altri. Riflessioni sul corteo di Roma
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Casa Pound, il Pd e gli altri. Riflessioni sul corteo di Roma
Saverio Aversa
[25 Settembre 2009]

La manifestazione «contro l'intolleranza» di Roma, indetta dopo le intimidazioni e le violenze contro le persone lgbt, è significativa. Avevano aderito il Vicariato, Casa Pound, Alessandra Mussolini. In prima fila nessun omosessuale, solo politici del centrodestra e del centrosinistra; nessun omosessuale è intervenuto dal palco. I gay vanno bene solo come vittime, mute

Trovo inquietante la foto dello striscione di apertura della manifestazione contro l’omofobia e la transfobia che si è tenuta ieri a Roma: in prima fila soprattutto politici, di destra e di centrosinistra, rigorosamente eterosessuali. Come eterosessuali sono Proietti e Albertazzi, che sono intervenuti dal palco insieme ai suddetti politici.
Forse a qualcuno sembrerà positiva questa apertura, questa seria considerazione degli episodi di violenza contro le persone lgbt e gli attentati, soltanto intimidatori fortunatamente [due petardi, un sasso imbevuto di benzina dato alle fiamme], nella Gay Street e contro la discoteca di Muccassassina, ma è invece secondo me aberrante sentire il sindaco Alemanno dichiarare: «Roma è una città tollerante, metteremo più telecamere e più sorveglianza, ma sono contrario alle unioni gay». In sostanza: vi consideriamo solo come vittime ma state al vostro posto e vi difendiamo noi.
Un discorso concretamente discriminatorio che però è piaciuto a molti. E’ piaciuto al Vicariato di Roma che ha aderito alla manifestazione di ieri ma che è pur sempre un’istituzione della Chiesa che considera gli omosessuali dei malati, che li accetta solo se casti e che ha stabilito che un gay non può diventare prete. E’ piaciuto a Casa Pound, centro sociale neofascista che usufruisce di sovvenzioni comunali, che ha aderito alla fiaccolata romana contro «ogni forma di razzismo e di intolleranza».
Rubo alcune considerazioni ad un’amica di Facebook che era al corteo [io non ci sono andato]: «Gli interventi dal palco sono stati banali e avvilenti rispetto allo spirito reale dei partecipanti. E’ stato sostanzialmente uno spettacolo di varietà appena intinto di impegno civile nel calderone delle ovvietà. Insomma agghiacciante. Ma bisogna essere positivi e sperare che da domani tutte le autorità politiche e religiose che hanno aderito si presentino con il capo cosparso di cenere e qualche seria proposta di legge».
Repubblica riferisce che il presidente della Provincia Zingaretti era contento del successo della manifestazione, che sostanzialmente aveva il colore politico delle bandiere del Pd. Continuiamo a sperare che questo partito isoli i teodem e che non usi le richieste dei cittadini non eterosessuali soltanto per fare campagna elettorale esterna e interna [vedi prossimo congresso con la sfida Franceschini-Bersani-Marino]. Continuiamo a tutti i costi a credere che questo partito possa riuscire a conciliare le anime cattoliche e quelle laiche, la Binetti e la Concia, sostenendo l’uguaglianza tra cittadini come recita la Costituzione repubblicana e democratica. E’ ora di finirla con lo spauracchio che gay lesbiche e trans attentino alla «sacralità» della famiglia, famiglia che si è già «sfasciata» da tempo per sua stessa mano. Fornisco anche una chiave accomodante: riconoscete finalmente questa voglia di «normalità» delle coppie omosessuali, che vanno da Ikea e riempiono i carrelli come fanno le coppie eterosessuali!
Ma voglio tornare a quelli di Casa Pound: ieri, dopo che sono stati invitati a non partecipare, hanno fatto un comunicato stampa dove, riferendosi a incontri avuti con esponenti lgbt del Pd, hanno proposto un incontro con la comunità. L’invito sarà raccolto? Cristiana Alicata, giovane lesbica rampante del Pd, ha dichiarato di aver incontrato nelle scorse settimane alcuni rappresentanti di Casa Pound davanti ad una virilissima birra. Li ha chiamati lei perché voleva rassicurazioni sulla loro estraneità ai due petardi lanciati davanti al bar Coming Out. La Alicata ha constatato che sono di destra ma che non sono più omofobi di tanti altri e che si dichiarano a favore delle unioni civili.
Dobbiamo rallegrarcene? Non so. Non mi risulta che Casa Pound abbia fatto dichiarazioni di condanna contro il manifesto fascista che pochi giorni fa voleva i «froci sbranati dai leoni dentro al Colosseo». Io so invece che quelli di Casa Pound sono neofascisti, che Ezra Pound era fascista e antisemita, che il fascismo promulgò le leggi razziali del 1938 e che mandò al confino gli omosessuali. Ma forse la Alicata è troppo giovane e queste cose non le sa. Dovrebbe sapere, però, che gli aggettivi «democratico» e «fascista» sono opposti. Mentre fascismo, nazismo e omosessualità insieme possono coesistere, e lo dimostra la storia, e la letteratura: Mishima, grande scrittore omosessuale giapponese, era fascista; tra i seguaci di Gabriele d’Annunzio c’erano molti omosessuali; le SA tedesche erano composte da moltissimi omosessuali e furono massacrate dalle SS per questo motivo.

http://www.carta.org/campagne/diritti+civili/18375

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