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pubblicato il 22.04.10
Napoli Due bottiglie incendiarie contro il laboratorio sociale Insurgencia!
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Due bottiglie incendiarie contro il laboratorio sociale Insurgencia! Questa l'amara scoperta fatta nella serata di ieri in occasione delle consuete attività di quartiere nel centro sociale: i chiarissimi segni neri di due vampate di fuoco sul muro e in terra i cocci di bottiglie di vetro con gli stoppini... Il fatto probabilmente risale alla notte precedente, visto che di giorno è impossibile che possa passare inosservato un gesto del genere su un luogo conosciuto e frequentato dagli attivisti, dagli studenti della limitrofa scuola Sbordone e dagli abitanti del quartiere.
Un gesto facile e vigliacco, probabilmente da auto in corsa, che fortunatamente non ha prodotto nessun danno, perchè si è consumato contro il muro, ma non per questo è meno grave e vile contro chi quotidianamente lavora contro l'emarginazione e la mancanza di spazi di socialità e di autorganizzazione nei quartieri popolari.
Non facciamo fatica nemmeno ad immaginare la matrice di questo attentato, che è sicuramente collocata in quella microgalassia di gruppetti neofascisti e xenofobi, che fortunatamente a Napoli non hanno la rappresentatività sociale per mobilitarsi in piazza e dopo aver tentato inutilmente di insediarsi a Materdei oggi sfogano la propria sottocultura in questo modo (e coerentemente con quello che avviene in tante parti d'Italia). Un problema di tutta la città, dopo la serie di aggressioni squadriste contro singole persone, dagli studenti del Margherita di Savoia al passante di piazza Dante... Questo gesto rappresenta un ulteriore escalation della loro regressione. La vicinanza con le manifestazioni pubbliche del 25 aprile è probabilmente un altro motivo stimolante per le teste bacate di questi piccoli fans della dittatura e dello squadrismo.

Proprio venerdi alle 17.30 al laboratorio Insurgencia si presenta il liibro "Sia folgorante la fine" di Carla Verbano, mamma di Valerio, assassinato trent'anni fà dai neofascisti dei NAR e al quale è stata intitolata una strada dal Comune di Napoli quest'anno. Un'iniziativa che automaticamente diventa anche un'assemblea pubblica contro questo avvenimento.

Se qualcuno pensa di intimidirci rispetto alle nostre attività quotidiane al fianco dei soggetti sociali più deboli e sfruttati, davvero fa malissimo i suoi conti, ma dopo un'episodio del genere ci fanno ancora più rabbia le equiparazioni astratte (e incostituzionali) tra le reti antirazziste e antifasciste che a Napoli mobilitano migliaia di giovani (come il 30settembre contro Casapound o come il primo marzo contro le leggi xenofobe) e chi fa dello squadrismo la sua reale forma di esistenza. Come se la storia non avesse insegnato nulla su queste sottoculture autoritarie e razziste e sui loro tristissimi epigoni.

Altresì non possiamo non notare l'agibilità che viene concessa a questi squadristi che agiscono in queste forme vigliacche mentre invece la repressione aggredisce le lotte sociali, come testimoniano proprio ieri le misure cautelari confermate agli attivisti antidiscarica di Chiaiano. E aspettiamo di sapere cosa hanno da dire quei rappresentanti del Pdl e della Destra, da Schifone a Diodato a Florino, che coltivano pubblicamente relazioni e sostegno economico e politico a questi gruppetti xenofobi e neofascisti che sempre più, a dispetto della loro presunta carica "antisistema", si caratterizzano come la gioventù nera di una parte del centrodestra. A dimostrazione di un progressivo slittamento del sistema di garanzie democratiche e costituzionali.

Per parte nostra rilanciamo ancora e lo faremo sempre, il piano della mobilitazione di massa come la manifestazione del 25 aprile lanciata dalla rete napoletana contro il neofascismo, il razzismo e il sessismo con la partecipazione dell'ANPI (ore 17.00 da piazza del Gesù) e l'appello ai movimenti per la manifestazione del primo maggio a Chiaiano!

Laboratorio occupato Insurgencia




ai colli aminei
Denuncia del laboratorio Insurgencia:
«Bombe molotov contro il centro sociale»
Gli attivisti di sinistra parlano di un grave gesto intimidatorio che sarebbe opera di gruppi neofascisti
I segni delle vampate sul muro del centro sociale

I segni delle vampate sul muro del centro sociale

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Agguato sull'R4: identificato l'aggressore Le telecamere incastrano un neofascista (8 gennaio 2010)

NAPOLI - Un gesto intimidatorio che avrebbe potuto fare molti danni ma che per fortuna non ha avuto gravi conseguenze. Gli attivisti del centro sociale Insurgencia dei Colli Aminei denunciano che nella notte tra martedì e mercoledì qualcuno ha lanciato due bombe molotov contro lo stabile occupato. Sul muro, come si vede anche dalle foto, sono evidenti i segni di due vampate e a terra rimangono i cocci delle bottiglie incendiarie. Le molotov essendo esplose sulle pareti di cemento non hanno causato un incendio. «Un gesto facile e vigliacco, - denunciano gli attivisti - contro chi quotidianamente lavora contro l'emarginazione e la mancanza di spazi di socialità e di autorganizzazione nei quartieri popolari. Non facciamo fatica nemmeno ad immaginare la matrice di questo attentato, che è sicuramente collocata in quella microgalassia di gruppetti neofascisti e xenofobi, che fortunatamente a Napoli non hanno la rappresentatività sociale per mobilitarsi in piazza e dopo aver tentato inutilmente di insediarsi a Materdei oggi sfogano la propria sottocultura in questo modo».

I cocci delle bottiglie incendiarie
I cocci delle bottiglie incendiarie
L'allusione è alla formazione di estrema destra CasaPound che nel mese di settembre occupò uno stabile a Salita San Raffaele a cui seguirono diverse manifestazioni degli antifascisti. Da allora il clima in città è diventato spesso incandescente con denunce di aggressioni e risse. «? un problema di tutta la città, dopo la serie di aggressioni squadriste contro singole persone, dagli studenti del Margherita di Savoia al passante di piazza Dante... Questo gesto rappresenta un ulteriore escalation della loro regressione. La vicinanza con le manifestazioni pubbliche del 25 aprile è probabilmente un altro motivo stimolante per le teste bacate di questi piccoli fans della dittatura e dello squadrismo». Proprio venerdì prossimo alle 17,30 al laboratorio Insurgencia si presenterà il libro «Sia folgorante la fine» di Carla Verbano, mamma di Valerio, assassinato trent'anni fà dai neofascisti dei Nar e al quale quest'anno il Comune di Napoli ha intitolato una strada, mentre il 25 aprile alle 17 saranno in piazza del Gesù, insieme ad altre realtà della sinistra, per un corteo in occasione della Liberazione.

LE REAZIONI - «Il vile attacco subito nella notte da Insurgencia è il segno di un clima politico insopportabile che deve essere disinnescato». Lo hanno detto i consiglieri comunali di Napoli, Francesco Nicodemo del Pd e Francesco Minisci di Sinistra e Libertà. Gli esponenti del Consiglio comunale chiedono a Prefettura e Questura che di non sottovalutare quanto accaduto. «La straordinaria esperienza di laboratorio politico e sociale rappresentato da Insurgencia - continuano - è un valore che deve essere difeso. Bisogna schierarsi dalla parte di Insurgencia che, in questi ultimi mesi, è stata un punto di riferimento fondamentale per organizzare un nuovo movimento antifascista, che ha liberato il quartiere Materdei dalla presenza di esponenti di Casa Pound»

LA REPLICA - Nega ogni accusa a CasaPound la responsabile regionale dell'organizzazione Emanuela Florino: «Non è mai stato nei costumi di CasaPound e dell'Hmo andare a creare problemi nei centri sociali di sinistra. Se è vero che finora non abbiamo avuto la forza di scendere in piazza con dei cortei, perché dovremmo avere la forza di aggredirli? I problemi piuttosto li abbiamo avuti noi a Materdei quando abbiamo provato ad occupare uno stabile abbandonato e siamo stati oggetto di diversi attacchi, i nostri militanti vengono spesso aggrediti all'università». La Florino poi dichiara: «Noi ci riteniamo alternativi a loro come idea sociale, ma facciamo tanto di cappello alle loro attività sociali nel quartiere e alle lotte contro l'emarginazione. Certo non a quelle per la cannabis e le feste che disturbano il quartiere. Ci discostiamo però nettamente dalla violenza gratuita nei confronti di chi non la pensa come noi».

Alfonso Bianchi
22 aprile 2010

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2010/22-aprile-2010/denuncia-laboratorio-insurgenciabombe-molotov-contro-centro-sociale-1602884059822.shtml

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