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pubblicato il 22.11.11
Napoli: Niente corteo, sì al presidio fisso ma CasaPound protesta
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No al corteo di CasaPound. Il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica valuta che è troppo rischioso. E si trova una soluzione di compromesso: "Sarà autorizzato un presidio fisso - spiega il questore Luigi Merolla - perché bisogna rispettare il diritto a manifestare le proprie idee, ma bisogna tenere conto anche delle indicazioni del Comitato da cui è emersa una forte preoccupazione per l'ordine pubblico, nel caso in cui ci fosse un corteo per le strade cittadine".

La giornata del 26 novembre (data scelta da CasaPound Napoli per il corteo nazionale) si annuncia incandescente, perché i movimenti antifascisti stanno organizzando per lo stesso giorno una manifestazione (raduno alle 15.30) in piazza Cavour, la stessa piazza scelta da CasaPound come punto di arrivo del loro corteo. "Ovviamente per quel giorno non sarà autorizzato nessun corteo - precisa Merolla - e per la scelta della piazza da destinare al presidio di CasaPound ci confronteremo con gli organizzatori".

Ma proprio gli organizzatori dicono no al presidio. Non sono pronti a scendere a compromessi. "Noi abbiamo un'autorizzazione scritta, cosa rara a Napoli, per il corteo che partirà da piazza Carlo III, sfilerà per via Foria e si chiuderà a piazza Cavour - spiega Emmanuela Florino, responsabile campana di CasaPound Italia - . L'autorizzazione è stata concordata con la questura, che ci ha fatto indicare preventivamente strade e percorsi
alternativi proprio nel caso vi fossero stati problemi di ordine pubblico o ci fossero zone, come piazza Cavour, occupate da altre manifestazioni. Perciò a noi il sitin non va bene, abbiamo diritto di sfilare come tutti in città, anche perché sarà una manifestazione pacifica, per quanto ci riguarda. In città ogni giorno ci sono decine di cortei, impedire a noi di sfilare sarebbe una discriminazione che va contro i principi costituzionali".

Ma il fronte del no al corteo di CasaPound si allarga ogni giorno. Il primo è stato il sindaco Luigi de Magistris ("Strade, vicoli, piazze di Napoli non possono essere attraversate da un corteo nazifascista. Napoli è antifascista, antirazzista, l'unica città d'Europa che si è liberata da sola dall'occupazione con le Quattro giornate"), seguito dal Pd, dai Giovani democratici, dagli studenti dei collettivi universitari e dalla Comunità ebraica napoletana, per voce del suo presidente Pier Luigi Campagnano, dal rettore dell'ateneo Federico II, Massimo Marrelli, e da una lunga lista di artisti, intellettuali e sindacalisti.

Mercoledì in sede di Comitato pubblico per l'ordine e la sicurezza, in prefettura, è stato proprio il Comune a opporsi con forza al corteo. "La nostra linea era di impedire una sfilata dichiaratamente nazifascista per le strade della città - spiega l'assessore alla Legalità Giuseppe Narducci - perciò abbiamo proposto l'idea quantomeno di una manifestazione localizzata in un'unica piazza, più facile da vigilare e gestire. Lasciare le strade cittadine a manifestanti di chiara ispirazione mussoliniana potrebbe essere molto rischioso".

Il comitato, presieduto dal prefetto, Andrea De Martino, comunque è un organo consultivo. "Noi avevamo il dovere di manifestare con forza, al prefetto e alle forze di polizia, le nostre preoccupazioni per una manifestazione ad alto rischio e di proporre anche una soluzione alternativa praticabile", precisa Narducci. L'ultima parola per l'ordine pubblico spetta al questore. Merolla, anche con l'ausilio della Digos, convocherà in questi giorni i rappresentanti di CasaPound per stabilire la piazza in cui potrà svolgersi il presidio fisso.

Fonte: RepubblicaNapoli

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